la scena sensibile 2003/2004

TEATRO LA PERLA, dal 9 all' 11 marzo 2004

Accademia Perduta (Ravenna)

HANSEL E GRETEL

di Giampiero Pizzol e Marcello Chiarenza

regia e oggetti di scena Marcello Chiarenza

età consigliata: 6 - 10 anni

In quella casetta all’inizio del bosco la Fame si fa sentire. La tavola vuota, imbandita di polvere e malinconia, disegna gli stenti del povero taglialegna occupato a mantenere la sua magra famiglia. La vecchia accetta non riesce ad abbattere il tronco coriaceo e ben pasciuto della Fame che s’insinua in tutte le fessure, scivola tra le pieghe della mente, porta disperazione e follia. Così l’ossuta matrigna vince la debole resistenza affamata del marito fino a convincerlo a liberarsi dei figli… è più facile sfamare due persone che non quattro…. I bambini saranno abbandonati nel bosco,

Hansel nascosto dietro la porta sente tutto, corre in cortile e si riempie le tasche di sassolini bianchi per segnare la strada. E la mattina seguente Hansel e Gretel cacciati dalla casa paterna si perdono nell’oscurità minacciosa di quei giganti di legno. Lì tra quegli alberi immensi e silenziosi, confusi senza saperlo nei recessi del Labirinto, i due piccoli eroi aspettano un segnale… ed ecco le pareti di corteccia scura aprirsi alla luce. Nel buio brillano i sassolini bianchi, e Hansel, piccolo Teseo, segue quel filo di luna assieme a Gretel fino alla casa dell’abbandono nell’abbraccio pentito del boscaiolo. Ma la fame non da tregua, la perfida matrigna neppure, tanto dice e tanto fa che i due bambini vengono abbandonati di nuovo. Per la seconda volta in viaggio, quel viaggio iniziatico pieno di prove, trappole, insidie, Hansel e Gretel ancora prigionieri di quella gabbia di rami intrecciati, cercano di sfuggire al grande stomaco del bosco. E cercano, tra le foglie e le pietre, cercano, ma questa volta quel filo di briciole disegnato da Hansel lungo la strada con la sua fetta di pane vecchio, s’è spezzato, un’ala di corvo l’ha cancellato, quegli uccellacci affamati li hanno perduti… 

Ma ecco un volo bianco indicare la strada, un uccello lunare li guida verso il centro del Labirinto. Il folto si dirada, nel buio una lucina, si avvicinano… una casetta piccina tutta da mangiare… Una voce nel buio, una dolce vecchina avvicina i bambini, li vuole ospitare… nutrire quei piccoli cuccioli impauriti. Ed è invece una strega cannibale che si nutre di giovinezza, i due bimbi sono prigionieri in quella casa-trappola in mezzo al bosco. E così Hansel si ritrova in gabbia, e mangia, mangia per farsi mangiare. E Gretel costretta ai fornelli cucina, cucina per il suo fratellino che sarà cucinato. La bocca del forno è pronta ad ingoiare quella pecora grassa di Hansel, un pozzo nero di ferro rovente, il famelico cuoco della vecchia mangia-bambini. Ma la strega si distrae un attimo e lo spintone di Gretel finisce in un urlo abbrustolito. E la strega cuoce al posto di Hansel, brucia, si consuma… Ma ecco tra le ceneri della vecchia una collana di braci, tante piccole gemme, il tesoro della strega. Quelle lucciole, quei nuovi sassi di luce accendono la strada di stelle che li guiderà fuori dal Labirinto, il viaggio si è compiuto… Hansel e Gretel, hanno vinto… non si perderanno più…

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