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Principi di sicurezza e protezione delle armi nucleari

A causa della loro estrema potenza distruttiva, le armi nucleari necessitano di stringenti misure di sicurezza per scongiurare la possibilità di esplosione intenzionale o accidentale, esclusa la circostanza con idonea autorizzazione. Inoltre, poiché la maggior parte delle armi nucleari contengono materiali radio-tossici (plutonio e trizio) è importante prevenire il rilascio accidentale di questi materiali.

La prima linea di difesa contro gli incidenti è la progettazione all'interno dell'arma di una "exclusion zone" che contiene il sistema di detonazione e fisicamente ne previene il passaggio all'interno di energia elettrica. L'accesso dal sistema di fuoco è controllato dal "strong link". Questo è un meccanismo (per esempio un interruttore motorizzato) che mantiene l'isolamento fisico a meno che non sia stato chiuso dal sistema di armamento. Lo strong link rappresenta il "draw bridge" la zona di esclusione "moat".

Comunque è possibile che in modo accidentale (un crash, fuoco, esplosione di munizioni, fulmini, etc.) la exclusion zone o lo strong link vadano distrutti e teoricamente si prospetti la possibilità di attivazione del sistema di detonazione. Per prevenire ciò, vi sono uno o più "weak links" inseriti nel sistema di detonazione all'interno della exclusion zone. Questi weak links smetteranno di funzionare, rendendo l'arma non operativa, quando questa è esposta a stress anomali (caldo, forze di accelerazione, etc.) comunque inferiori al livello di danneggiamento della exclusion zone.

Risultato - qualunque incidente che potrebbe danneggiare la protezione della exclusion zone/strong causerà in primo luogo la disattivazione dell'arma da parte dei weak links.

La prima linea di difesa contro attivazioni non autorizzate è il blocco dell'arma. I sistemi di blocco più vecchi erano di tipo a combinazione meccanica, ma a partire dalla fine del 1960 sono stati introdotti sistemi meglio sofisticati denominati "permissive action link" (PAL). Un PAL è un congegno elettronico (originariamente elettro-meccanico) che impedisce l'armamento a meno che non si disponga del codice corretto. Devono essere inseriti due codici in modo simultaneo o a distanza di breve tempo. Si tratta del principio "two man rule", che rende impossibile l'armamento di qualunque arma nucleare da parte di un singolo individuo. I codici sono abitualmente modificati secondo uno schema regolare. I PAL sono stati sviluppati in diverse versioni, designati con lettere da A a F. 

PAL

Descrizione

(none) Chiusura a combinazione meccanica
A Switch codice a quattro cifre, codificato a 10 posizioni elettromeccaniche (i più ritirati o sostituiti dal 1987)
B Switch codice a quattro cifre operabile da terra o da velivolo (ultima versione con limitazione di tentativi seguito da blocco fino al reset)
C Switch singolo codice a sei cifre con limitazione di tentativi seguito da blocco
D Switch multiplo codice a sei cifre con limitazione di tentativi seguito da blocco
F Switch multiplo codice a dodici cifre con limitazione di tentativi seguito da blocco

Una volta che il PAL è stato abilitato, è possibile armare e lanciare l'arma. Lo "unique signal generator" (generatore unico di segnali) è una tecnica che permette all'arma di discriminare in modo estremo l'arrivo dei segnali di armamento in modo che falsi segnali, disturbi, o altre interferenze non possano causare l'armamento. Nell'arma è presente un sistema di ricognizione di segnali che risponde solo a un singolo, molto specifico, segnale complesso. Il segnale è prodotto dal generatore unico di segnale (che si trova effettivamente all'esterno dell'arma). Nuove ricerche hanno portato alla sostituzione del generatore unico analogico con sistemi di comunicazioni e codici digitali.

Una volta che l'arma è attivata, lo "environmental sensing devices" - ESD (congegno di sensori ambientali), previene la detonazione dell'arma in mancanza di consegna sul bersaglio. Questo congegno rileva la situazione esterna durante la fase di consegna, come: periodo di caduta libera, curva di accelerazione, temperatura, pressione, etc. Nel caso in cui i dati rilevati non corrispondano alla giusta sequenza, e non rientrino nei parametri specificati, l'arma non detonerà.

Ci sono altre misure di sicurezza che sono state incluse in alcune o tutte le armi moderne:

  • "Fire resistant pits" (FRP) - che previene la fuoriuscita di plutonio fuso in caso di incendio (probabilmente il nucleo di plutonio è separato dal nocciolo altamente fondente di berillio riflettore;

  • "Insensitive high explosives" (IHE) - utilizzo di esplosivo TATB che è molto resistente al fenomeno di "cooking off" in caso di incendio, o detonazione a causa di shock meccanico;

  • L'isolamento dei container può ridurre l'afflusso di calore da fuoco;

  • "Limited retry" - può essere usato nel PAL. Questo sistema disattiva il PAL se più volte è inserita una combinazione sbagliata, richiedendo l'intervento della fabbrica per il ripristino del funzionamento (la stessa procedura degli ATM che "mangiano" la carta ATM se il numero PIN errato è inserito ripetutamente);

  • Le armi in caso di manomissione o di ripetuti tentativi di inserimento del codice, possono anche utilizzare meccanismi attivi di auto-danneggiamento che rompono i componenti della bomba, richiedendo un successivo intervento in fabbrica per la riparazione. Le armi più moderne utilizzano sistemi di disattivazione "noviolent" (non-esplosivi). Questi sistemi in alcune armi possono essere attivati anche da comandi a distanza.

Last Update 05/08/2004

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