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Tutti
quelli che bazzicano la Sezione ARI di Ancona, o quei pochi che
hanno la sfortuna di sentirmi anche per radio, sanno quanto io
riesca a “sfinirli” argomentando sull’ATV. Ora,
approfittando anche di questo mezzo, ovvero del «NotiziARIo»,
intendo continuare l’opera (di sfinimento, ovviamente ...).
L’acronimo
ATV sta per Amateur TeleVision, ossia
“televisione d’amatore”. Cosa differenzia tecnicamente la TV
commerciale da quella ad uso amatoriale? Sembra
un quiz televisivo ... ci si immedesima subito nella parte!
La risposta è: praticamente niente (la accendiamo ... ma
qui si continua a giocare ...). In altri
termini si sfruttano le tecnologie già consolidate per uso
commerciale nel broadcasting radiotelevisivo per trasferirle in
campo radioamatoriale. Detto così sembra molto complicato e
costoso, mentre in realtà lo scopo di queste mie due righe è
proprio quello di dimostrare il contrario. Convincere
sul perché un OM si debba dedicare a questo particolare tipo di
emissione è cosa semplice: basti pensare al fascino di vedere la
faccia del vostro corrispondente, la sua stazione, le sue antenne,
magari anche la sua YL (soprattutto se giovane e carina) o fare
sfoggio delle proprie apparecchiature. Ovviamente
non è questo il motivo ma, a mio giudizio, quello di sperimentare
nuove tecnologie, avere la possibilità di cimentarsi nelle
microonde con mezzi di facile reperibilità e a basso costo. Ma
... bando alle ciance e veniamo al dunque.
Dove
si svolge l’attività? Quali sono le bande utilizzate?
23 cm.
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intorno
a
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1.240
MHz
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ovvero
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1,2 GHz
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13
cm.
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“
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2.400
MHz
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“
|
2,4
GHz
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6
cm.
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“
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5.760
MHz
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“
|
5,7
GHz
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3
cm.
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“
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10.450MHz
|
“
|
10
GHz
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Il
tipo di emissione adottato è la FM
(modulazione di frequenza) che, come succede per la fonia, offre
dei vantaggi rispetto alla più tradizionale AM. Basta fare un
raffronto tra i nostri vecchi apparati a modulazione d’ampiezza,
per chi ha avuto la fortuna di aver vissuto quelle esperienze (e
la sfiga di avere diverse “spire” in più) ed i più moderni
apparati in FM. Forse il confronto è più corretto farlo tra il
nostro elettrodomestico preferito (il televisore di casa), quello
per intenderci dove vediamo i canali terrestri di mamma RAI o
quelli del Cavaliere, e la ricezione dei canali analogici da
satellite, modulati appunto in FM. Per chi ha fatto la prova, la
differenza “salta agli occhi” ed ovviamente il confronto
viene vinto dal segnale che giunge dal satellite, modulato,
come si diceva, in FM. Il rovescio della medaglia di questo tipo
di modulazione è quello di richiedere una maggiore larghezza di
banda ed è per questo motivo che si è dovuto scegliere proprio
le microonde, dove si dispone di qualche MHz in più (anche se si
sta sempre un po' strettini).
Come
ricevere
Il
ricevitore per ATV è, forse, l’apparato più low
cost (che costa poco) di tutto lo shack. Basta riciclare un
ricevitore analogico per TV da satellite. Infatti tutti i
ricevitori per questo utilizzo,
coprono la banda che va da 950 MHz a 2.050 MHz (quelli della
primissima generazione terminavano a 1.700 MHz), quindi tutti
passano per la banda dei 23 cm., ossia 1.240 MHz, dove
giustappunto trasmettono i radioamatori e ... il gioco è fatto.
Reperire un siffatto ricevitore è relativamente
semplice: ricercarlo in soffitta (la propria o quella di un
amico) essendo stato soppiantato a favore di un ricevitore digitale,
comprarlo usato in qualche fiera radiantistica (in Germania se ne
son visti a 5 marchi l’uno ...) e, non ultimo, comprarlo nuovo
in qualche centro commerciale a poco più di 100K lire.
Per i più virtuosi è possibile l’autocostruzione in
quanto il cuore dell’apparato è costituito da un modulo
premontato (scatolino metallico) che si reperisce già montato e
collaudato, dove da un lato entra il segnale proveniente
dall’antenna e dall’altro esce il segnale già bello che
discriminato, ed all’autocostruttore (ma in questo caso anche
alle grandi industrie) non resta altro che fare i “circuitini”
accessori; si tratta quindi di un lavoro abbordabile.
Per
le bande superiori bisogna far precedere il ricevitore da un
apposito convertitore detto anche LNC (low noise
converter) o LNB (low noise block) ed anche qui il
gioco è fatto! Anche per la banda dei 23
cm. sarebbe bene far precedere il ricevitore da un buon preamplificatore
d’antenna che abbia un buon guadagno ed una bassa cifra di
rumore (può sempre servire un “aiutino”). Questo dispositivo
ha una duplice funzione. Ovvero quella, tipica, di migliorare la
sensibilità ed il guadagno del ricevitore (solitamente un po'
“sordo”, essendo nato per fare da seconda conversione), e,
secondo, quella di separare la telealimentazione verso
l’antenna. Anche questo “aggeggio” si
può reperire a basso costo sfruttando gli amplificatori di linea
nati per sopperire alle attenuazioni del cavo coassiale degli
impianti per televisione satellitare, oppure estrapolare da un
vecchio LNB il post-amplificatore dopo la conversione.
L’alternativa,
da Radioamatore (notare la “ere” maiuscola) sarebbe
quella di autocostruirlo: esistono diversi schemi di facile
realizzazione. Chi proprio volesse lo
può anche comprare ...
Lo
schema a blocchi, riportato qui sotto, semplifica molto il discorso
Ovviamente,
il tutto va collegato ad un’antenna ... e qui non c’é che
l’imbarazzo della scelta.
Ma
tutto questo sarà oggetto delle prossime puntate, insieme alla
descrizione del trasmettitore e di tutti gli altri accessori che
compongono la stazione ATV.
Schema
a blocchi di un sistema ricevente in ATV
Tutti
quelli che non possono aspettare o che sono stati assaliti dalla
curiosità, possono sempre venire in sezione o
mandare una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica (microwave@tin.it)
e cercherò di accontentarli.
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