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La religione
islamica nella società
Basta dare uno sguardo al Corano per
comprendere che la religione islamica occupa una posizione totalizzante nella
vita di un mussulmano. Questo perché secondo la legge religiosa viene regolata
praticamente tutta quella che è la vita sociale di un credente. Nel Testo Sacro
è previsto, ad esempio: l'asse ereditario, il tipo di alimentazione, il modo di
vestirsi ecc. Per questo spessissimo, moltissimi Stati hanno assunto, e
assumono, i lineamenti di veri e propri stati teocratici, che cioè si basano e
regolano il loro potere e i propri strumenti su quello che è stabilito nel
Testo Sacro.
Se basarsi su un testo religioso permette
allo Stato di avere una fortissima legittimazione nei confronti del popolo, può
provocare problemi in ambito d'interpretazione. Infatti esistono varie modalità
di lettura del Corano, alcune più rigide, altre più flessibili, questo spiega
perché da un unico punto di riferimento, che è il testo, scaturiscono
tantissimi e diversissimi atteggiamenti nei confronti della religione stessa e
in seconda battuta nei confronti dello Stato.
È in questo modo che si può spiegare
perché può capitare di girare per strada in una città mussulmana senza
avvertire grossa differenza rispetto ad una città occidentale, mentre in un
diverso contesto sociale e culturale, sembrerebbe di essere tornati indietro di
secoli.
Come accennato nella descrizione
dell'evoluzione storica della religione islamica, il passaggio fondamentale è
avvenuto con il movimento di Atatürk, che è riuscito a coniugare le esigenze
religiose con le necessità di uno Stato moderno. Questo è possibile evitando
un'interpretazione rigida del testo perché non tutto quello che in ambito
politico e sociale, emerge dal Corano è coniugabile con una struttura statale
moderna. Se si vengono a creare delle correnti integraliste, le quali accolgono
integralmente ciò che è espresso nel teso, si assiste ad uno scontro tra
questi estremisti e le autorità statali.
Il Corano nel periodo in cui è comparso,
presentava delle innovazioni enormi rispetto a quella che era la mentalità
dell'epoca. Infatti la condizione della donna, tanto per fare un esempio,
risultò notevolmente migliorata dalla religione islamica. Quelle stesse
condizioni oggi non sono altro che retrograde e la posizione della donna in un
paese con forti tendenze estremiste si considera umiliante. I mass-media hanno
fortemente attirato l'attenzione della comunità occidentale su questo problema,
ma non sono stati in grado di far capire che quella che è stata descritta come
la minaccia dell'integralismo islamico, non va confusa con la religione islamica
stessa. Poiché ne rappresenta una sfaccettatura, sicuramente importante e da
tenere nella giusta considerazione, ma non si può criminalizzare un'intera
religione a causa di un suo movimento.
Affermare che alcune situazioni nel mondo
islamico sono al limite della dignità umana, non è del tutto errato. Ma la
condizione in cui si trova questa religione non è nata all'improvviso. Secoli
di storia e di tradizioni hanno fatto in modo che per un uomo mussulmano sia
normale avere più di una moglie, e che sia normale rispettare i cinque
capisaldi della dottrina (ovviamente non sono questi elementi che creano
problemi alla dignità umana). Per questo agli occhi di uno sprovveduto potrà
sembrare stupido non mangiare durante il giorno in un determinato periodo
dell'anno, pregare verso una determinata direzione ripetendo un apparentemente
incomprensibile rituale, oppure rinunciare alla carne di maiale, solo per citare
alcune delle tradizioni che si sono consolidate con l'evoluzione della religione
e della sua liturgia mussulmana, secondo quello che viene dettato dal libro
sacro. Se volete saperne di più l'invito è quello di parlarne personalmente
con dei credenti mussulmani, saranno felici di spiegare le loro
tradizioni.
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