Pian della Pessa (TO) |
31/08/2002
Questa volta si mantiene il tracciato che in buona parte è diventato
il letto di un ruscello, ma almeno a smesso di piovere. Si passano alcuni
tratti molto sconnessi e sassosi, poi sotto l'Alpe Eredi
Longo(1285
m, non quella dell'andata), quindi si
arriva alla carrozzabile di prima. Velocemente si ridiscende tra il paciugo, si torna all'asfaltata e
si prosegue sempre diritti superando di nuovo il quadrivio, facendo un altro tratto
di sterrata infangata, che attraversa il bosco del Truc
Testa. Si ritorna sull'asfalto presso Cerialdo, si scende verso sinistra e si arriva al cimitero
di Prascorsano, dove si trova la romanica cappella
della Madonna del Carmine dagli affreschi del
XV-XVI secolo (derubata però di alcuni santi!), col
massiccio campanile
romanico. Continuando la discesa si entra in Prascorsano
(590 m), dove la parrocchiale conserva una particolare acquasantiera
alto-medioevale,
il cui stelo di
reimpiego reca scolpite 2 facce pagane (forse retaggio del culto celtico
delle teste mozzate).
Ora si prosegue per
Pemonte
da dove inizia la salita di 2 km al 14% che passando accanto alle
caratteristiche sabbionere, porta
al
Santuario di Belmonte (720
m). DI antica origine
(la tradizione tramanda fosse stato voluto
da Arduino in punto di morte nel 1015), è inoltre anche area archeologica per i
ritrovamenti di insediamenti romani e longobardi e
Riserva Naturale. Proprio di fronte al santuario si scende per
lo scomodo selciato a gradini detto
Percorso del
Pellegrino
(o Antica Via dei
Tabernacoli), ricostituito a fine '800 con 15 piloni dei misteri del rosario, si
sfiora poi la cappella di S.Apollonia: nei pressi fu trovata una necropoli
dell'età del Ferro; tornati sull'asfalto, proseguiamo dritti fino ad arrivare alla
torre-porta del
castello di Valperga
(leggendariamente attribuito al padre di Arduino, Dadone), purtroppo in gran parte compromesso. Da qui ci si infila nella via che porta alla
chiesa di San
Giorgio, con
grazioso campanile e i cicli di
affreschi del XV sec. tra i più importanti del
Canavese, in cui spiccano Le storie dell'Arcangelo Michele e una stupenda Maddalena.
Costeggiando il fianco destro della chiesa con pregevoli decorazioni in cotto, accanto all'antico cimitero, si continua
la discesa per la ripida
stradina erbosa (attenzione agli scalini nascosti dall'erba!), attraverso cui si trasportavano le
salme dei morti, ma dal lato della salita
e perciò si diceva che
"i morti ammazzavano i vivi". Si tiene poi
la sinistra per sbucare sotto un arco di fronte alla nuova parrocchiale di Valperga, munito
del campanile più elevato dell'Alto Canavese (62 metri): anche qui dritti per Salassa
guidati dall'elegante torre-porta
circolare (V
tour Sant'Elisabetta-Mares). Proseguiamo quindi per Oglianico
dove appena entrati giriamo a sinistra e poi in via Roma: si osservano numerosi
affreschi votivi del '600 e la spettacolare torre-porta che
proteggeva l'ingresso al ricetto
ancora ben-conservato.
Si
continua la strada per Favria in cui si devia a
sinistra per il cimitero, per passare di fianco alla chiesa di San
Pietro Vecchio
con una serie di affreschi attribuiti a
Domenico della
Marca di Ancona e a Giacomino d'Ivrea, si gira a
destra per prendere la strada che porta in Rivarolo,
accolti qui dalla
chiesa di San Francesco che conserva
il perimetro del chiostro e un pregevole affresco del '500, "Adorazione",
di Defendente
Ferrari.
Dopo questa full immersion medioevale,
solo più uno sguardo andando verso Ozegna al castello Malgrà
(XIV-XIX secc.) e alla torre
del rimaneggiatissimo Castellazzo ("Castrum Riparolii",
XII-XIX secc.) sulla circonvallazione di Rivarolo; attraversiamo Ozegna,
l'antica Eugenia, caratterizzata dal castello
(XV-XVIII secc.) al centro di un coraggioso intervento di restauro; ancora l'ultimo tratto per
Foglizzo (il cui
campanile con i suoi 68 metri contende il primato in altezza a quello di
Valperga) e Montanaro e un tour piuttosto infangato e "affrescato",
tra streghe e santi, volge al termine.
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