|
- Mozzarella di Bufala Campana
-
- Già nel Duecento i
monaci di San Lorenzo in Capua donavano pane e “mozza” ai
componenti del Capitolo che giungevano in processione, ma solo
dopo il Seicento è iniziata la lavorazione del latte su vasta
scala, all’interno delle cosiddette bufalare. La mozzarella di
bufala è un formaggio fresco a pasta filata, con sfoglie sottili,
leggermente elastico nelle prime 8-10 ore, poi sempre più
fondente. Si ottiene addizionando al latte intero di bufala il
sieroinnesto del giorno prima (il sieroinnesto naturale si produce
lasciando acidificare spontaneamente a temperatura ambiente il
siero della lavorazione del giorno precedente) e il caglio di
vitello. Coagulato il latte in 20-30 minuti dal momento
dell’aggiunta del caglio, si rompe grossolanamente la cagliata
in grumi della grandezza di una noce e la si lascia poi maturare
sotto siero caldo per quattro-cinque ore ovvero fino a quando la
pasta non fila (valutazione empirica mediante test di filatura).
L’operazione di filatura è fatta con acqua bollente, tirando
continuamente la pasta con un bastone. Infine si passa alla
formatura, tagliando la pasta in pezzi di peso diverso a seconda
delle esigenze della produzione. Il formaggio si presenta di
colore bianco perlaceo, con gusto acidulo e odore di muschiato o
di selvatico. Al taglio fuoriesce un liquido sieroso di colore
biancastro. Il termine mozzarella sembra che derivi dalla pratica
di mozzare la pasta filata per conferirle le dimensioni volute. Si
conserva a temperatura ambiente, per 24-48 ore, immersa nel
liquido di governo. Quando il prodotto è fresco al taglio compare
una solcatura di siero che profuma dei fermenti lattici vivi del
latte di bufala.
|