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Santuario San Nicodemo 
 
Si trova a circa 10 Km dal centro abitato di Mammola, sugli altipiani della Limina nel Parco Nazionale dell'Aspromonte. E' il luogo dove San Nicodemo ha vissuto, da asceta ed in preghiera, insieme con altri monaci Basiliani, fino alla morte (990). Nato e cresciuto nel periodo caratterizzato (Sec. X) dalla forte emigrazione (dalla Sicilia invasa dai musulmani) di monaci Basiliani che provenivano dall'Asia minore, aderì fin da giovane al fermento religioso suscitato da questi diventando monaco. L'Ordine Monastico Basiliano-Bizantino era formato da numerosi monaci che vivevano da eremiti o in piccole comunità chiamate Cenobi. Fin dall'inizio non ebbero, neanche in Calabria, vita tranquilla. Le continue scorrerie dei Saraceni sulle coste calabresi li costrinsero a rifugiarsi, insieme con le popolazioni di quelle aree, nell'entroterra montuoso. Anche San Nicodemo fu costretto a fuggire e a cercare un luogo riparato ed isolato per dedicarsi alla vita d'asceta. Fu così che arrivò sul monte Kellerana dove costruì, intorno al 970 (durò fino 1807), con i suoi Discepoli, un Cenobio al fine di condurre una vita di lavoro e di preghiera. Col passare del tempo il piccolo oratorio divenne un grande monastero che ben presto diventò punto di riferimento religioso e spirituale anche per gli altri piccoli monasteri che erano sorti nei vicini dintorni della Locride (Santa Maria di Buceti, San Biagio, San Nicola de Falla, Santa Maria di Demetrio). E' stato proprio intorno alla vita del monastero di San Nicodemo che cominciò a nascere Mammola e nel 1638 venne proclamato Patrono del paese. Dopo la sua morte, il Cenobio sul Kellerana divenne meta di devozione e di pellegrinaggio di fedeli provenienti sia dalla Locride che dalla vicina area della Piana di Gioia Tauro, richiamati dai miracoli del Santo su i malati e gli ossessi. Dopo qualche secolo, cambiato il clima religioso, questi monasteri cominciarono a decadere. Anche i monaci dell'Abbazia sul Kellerana

abbandonarono il monastero, portandosi dietro, però, le reliquie di San Nicodemo al fine di conservarle nella Grancia di San Biagio a Mammola. Oggi vengono tenute nella chiesa Matrice dello stesso paese. Nel secolo XVI, sui ruderi basamentali dell’antico Cenobio ( tre absidi esposti ad oriente di origine bizantina a pianta Greca ancora conservati sul luogo), fu costruita una chiesetta che nel 1960 fu ristrutturata con opere che se da un lato hanno salvaguardato la struttura, dall’altro ne hanno modificato l’aspetto originario. L’interno, ad unica navata, è stato rinnovato ed affrescato interamente dal pittore locale Nik Spatari con dipinti (alcuni dei quali deteriorati) che raffigurano i miracoli del Santo.

Oggi il luogo è abitato da un monaco in ritiro spirituale. La chiesetta, ad unica navata, non è più in grado di contenere il grande affluso di pellegrini che quì arrivano la domenica successiva al 12 maggio in occasione della festa in onore del Santo. Ed è per questo che è in fase di progettazione l'ampliamento del Santuario per ospitare sia altri monaci che i pellegrini che affluiscono durante l'anno.

 
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