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Ufficio Servizi Culturali del Comune di Mammola
Arte e cultura
I personaggi
 
 Antonio Spina
Vincenzo Valerioti
Domenico Zangari
Luigi Filippo Argirò
Vincenzo Zavaglia
Apollinare Agresta
Giuseppe Lamanna
Giuseppe Antonio Albanese
Francesco Ferrari
Raffaele Agostini
Rodolfo Del Pozzo
  Qualche contemporaneo:
Nik Spatari
Vincenzo Guerrazzi
Nik Mancuso
Stefano Scarfò
 

 
 
 
 
 
 
Apollinare Agresta (1624-1695)
 
Teologo e filosofo fu Abate dell'ordine di San Basilio Magno presso il Monastero di S. Giovanni Theresti di Stilo e Procuratore Generale nella Badia di Grottaferrata. Tornato a Mammola nel monastero basiliano Grangia di San Biagio fu nominato Abate Generale da Clemente X e confermato prima da Innocenzo XI e poi da Alessandro VIII. Scrisse la vita di San Basilio e la vita di San Nicodemo.
 

 
Giuseppe Lamanna
 
Letterato insigne e filosofo è stato titolare della cattedra di letteratura che fu del Settembrini all'Università di Napoli. Scrisse molte opere di Estetica, Filologia, Diritto Pubblico.
 
 
Giuseppe Antonio Albanese (1818-1883)
 
Insegnante di lettere e filosofia fu arrestato per le sue idee liberali. Patriota ed iscritto alla Carboneria ed alla Giovine Italia sopportò carcere ed esilio.
 
GIUSEPPE ANTONIO ALBANESE
Di M. Caterina Mammola
G. A. Albanese appartiene alla nutrita schiera di patrioti risorgimentali e pensatori che, per affermare le proprie idee e la dignità del proprio autonomo sentire, ebbero a soffrire carcere e ristrettezze economiche. continua
 
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Francesco Ferrari
 
Patriota e carbonaro, fu martire del risorgimento. Incarcerato e poi impiccato a Reggio Calabria nel 1851. La sua Mammola, per rendergli onore, gli dedicò la sua piazza più grande e più significativa.
 
 
Raffaele Agostini
 
Insegnante, poeta e traduttore. Nacque nel 1850 da Domenico Antonio e Rachele Parlà. Tra le sue opere sono da ricordare: il poemetto polimetrico "L'Italia s'è desta" (circa mille versi tra settenari e endecasillabi), la traduzione de "Le Bucoliche" di Publio Virgilio Marone in versi sciolti e i "Saggi di versione poetica da Orazio, Ovidio e Tibullo". Morì nel 1930.
 

 

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Alcune opere di Del Pozzo

 

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Rodolfo Del Pozzo
 
Pittore e scultore nato nel 1867. Discepolo prediletto di Domenico Morelli studiò arte a Napoli sviluppando la tecnica e il gusto estetico. Nel 1934, durante la II Mostra Calabrese del Sindacato Fascista di Belle Arti espose tre quadri: "Sogni innocenti", "Sgridando" e "Battaglie dell'anima". Ritrasse anche l'arcivescovo di Oristano Giorgio Del Rio e il vescovo di Lacedonia Cosimo Agostino. Gran parte delle sue opere si trovano oggi in alcune chiese calabresi. Tra queste, la tela geniale ma incompiuta "Madonna del Rosario nella chiesa Matrice di Mammola; la statua equestre "San Vittorio" a Roccella Jonica; il gruppo delle "Anime purganti" a Caulonia; San Sebastiano a Mammola; il Cristo morto a San Giorgio Morgeto. Morì nel 1935. Di particolare interesse e pregevole fattura il dipinto ad olio su tela raffigurante San Nicodemo Abate Basiliano Patrono di Mammola (1897). Restaurato a cura della Soprintendenza per i B.A.A.A.S. della Calabria - Cosenza nel maggio 2000, con il contributo della Regione Calabria e per interessamento del Comune di Mammola.
 
 
Antonio Spina
 
Anch'esso di scuola napoletana fu discepolo del Citarelli. Artista tra i più apprezzati del Mezzogiorno è l'espressione di maggior rilievo nel campo della scultura della "Scuola Mammolese". Sculture su legno di tiglio e vigorosi bassorilievi sono le opere più indicative del Maestro. Le opere più importanti sono: il Cristo morto (in carta pesta), la deposizione, l'immacolata, il gruppo dell'Annunziata tutte oper conservate a Mammola e la statua della Madonna delle Grazie a Roccella Jonica.
 
 

Alcune opere di Spina

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Vincenzo Valerioti
 
Nacque nel 1801. Antiborbonico, dipinse tele con scene sacre e profane oggi custodite in chiese e palazzi della regione. Tra questi sono da ricordare le immagini del nuovo e del vecchio testamento (nei palazzi Del Pozzo a Mammola e Asciutti a Caulonia) e l'olio su tela raffigurante la Madonna del Rosario nell'omonima chiesa di Caulonia.
 
 
Domenico Zangari
 
Seminarista e poeta nato nel 1844. Imparò l'arte del verso leggendo le annotazioni che gli scolari di Raffaele Agostini prendevano durante le lezioni. A soli quattordici anni pubblicò alcune poesie sulle pagine delle testate "Scintilla" di Matera e "Alessandro Manzoni" di Castellamare di Stabia. Dodici anni dopo, ventiseienne, pubblicò la silloge di poesia "Le beatitudini. Rime di una giovinezza loica". L'opera, che fu stampata a Gerace Marina nel 1900 (anno giubilare), fu una edizione limitata di cinquanta esemplari fuori commercio. Tra le altre opere "Saggio critico su Giovanni Morradi e la sua poesia" e il poema "Nosside". Si può certo definire il maggiore storico mammolese e il primo degli studiosi di storia calabrese.
Vastissima è la sua produzione letteraria critico-storica-flosofica. Morì nel 1967.
 
 

 

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Luigi Filippo Argirò (1877-1942)
 
Commediografo dalla vasta produzione seppe dare un notevole contributo allo sviluppo del teatro nazionale. Laureatosi in legge e poi in lettere, nell'arco di oltre un trentennio scrive, cura e fa rappresentare sulla scena dei teatri di Roma e di principali città i suoi drammi e le sue commedie. Giornalista, collaboratore e redattore di molti giornali e riviste s'inserì con tutta la sua forza morale e culturale nel clima di fermenti e di sommovimenti di idee di fine ottocento e inizio del novecento. La sua produzione teatrale ha un'ambientazione veristica, fatto di vita vissuta e le tematiche trattate, sia umoristiche che drammatiche, seguono il solco della tradizione da dove traspare la sua sensibilità ai problemi e alle istanze di giustizia ed umanità della Sua Calabria e dell'intero paese. Vissuto per la gran parte della sua vita a Roma, nel 1936 ritorna definitivamente a nella sua natia Mammola dove dopo sei anni un mare incurabile lo porterà alla morte.
 
 
Vincenzo Zavaglia (1906-1974)
 
Letterato, saggista e storico fu arciprete della Chiesa Matrice di Mammola. Contribuì moltissimo con i suoi scritti sulla vita e opere di San Nicodemo all'affermarsi della devozione popolare del patrono di Mammola. Tenace nella valorizzazione del Santuario di San Nicodemo al Bosco si distinse per la passione dello studioso per la terra d'origine. Ma il libro a cui è legata la sua notorietà è la voluminosa su Mammola (ricerche di storia, archeologia, economia, vicende feudali, cronistoria contemporanea) che gli costò decenni di lavoro e che può considerarsi il suo capolavoro, dettato da uno sconfinato amore di terra natia.
 
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Nik Spatari

Spatari nasce nel 1929. E' un'artista con una formazione varia e poco convenzionale, ha lavorato su molti tipi di supporto pittorico, con tecniche più diverse; ma il fatto di aver perso l'udito per un trauma subìto nel '40 gli ha impedito di frequentare le scuole d'arte. E' quindi uno straordinario autodidatta che ha sviluppato le sue capacità anche in campo scultoreo e architettonico partendo dal confronto immediato con i materiali. Cominciano i primi viaggi in Europa, si stabilisce quindi a Parigi entrando in contatto con il mondo artistico e culturale, il suo lavoro pittorico è apprezzato. In occasione di una sua personale, Jean Cocteau gli prende un quadro lasciando al suo posto un messaggio. Ed è a Parigi che Nik entra pienamente, da un accesso sicuramente privilegiato, in contatto con l'architettura, frequentando lo studio di Le Corbusier. Un interesse, questo per l'architettura, destinato a diventare prioritario e polarizzante per gli interessi dell'artista. Dopo aver vissuto a Milano, seguendo un progetto ambizioso, Nik, insieme a Hiske, torna in Calabria, dove comincia a lavorare al suo progetto: la realizzazione di un museo-laboratorio d'arte contemporanea. Coadiuvato da apporti volontari e ostacolato da difficoltà burocratiche, Nik prosegue coraggiosamente l'opera intrapresa. L'artista architetto lotta, con la determinazione di cui talvolta solo gli autodidatta sono capaci, per più di venti anni.

Vincenzo Guerrazzi

Scrittore, poeta e pittore

 

 Nik Mancuso a Mammola

 

Nik Mancuso

Nasce a Mammola nel 1948, emigra in Canada con la famiglia all'età di sei anni. Studente al Bloor Collegiate Institute di Toronto, frequenta l'Università e si laurea in psicologia. Sebbene orientato a continuare nel mondo accademico come ricercatore ben presto diventa sempre più attratto dall'Accademia. Mentre continua i suoi studi in Psicologia Mancuso sviluppa un forte interesse nell'arte drammatica recitando in alcuni teatri. Vince una borsa di studio al National Theatre School ma la rifiuta in quanto non aveva intenzione di diventare un attore professionista. Alla fine il destino compie il suo corso quando gli viene assegnato il ruolo di Pentheus in "Dionysus '70" negli studi del Toronto Studio Lab Theatre production. Questo momento segna l'inizio della sua carriere di attore recitando nei primi anni del Settanta con diversi gruppi teatrali canadesi. Crescendo professionalmente di anno in anno Mancuso recita in parecchi classici di Shakespear inclusi anche " Il Mercante di Venezia" e "Antonio e Cleopatra" con Maggie Smith e Jessica Tandy. Lavorando, nello stesso tempo, come attore, anche nella realizzazione di film , iniziando con"Nightwing" (1979) e "Death Ship" (1980). Di recente ha preso parte, interpretando diversi ruoli in "Under Siege" (1992), "Rapid Fire" (1992) e "Under Siege 2" (1995).

 

Stefano Scarfò

Storico locale

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