Una
decina di anni fa cercavo un buon maschio per il mio piccolo allevamento e,
tramite un’amica, mi rivolsi ad un allevatore e giudice americano che mi
mandò in visione una cassetta nella quale si vedeva un persianino rosso e le
sue sorelle a tre mesi. Non ebbi dubbi e pensai subito che era il soggetto
giusto. |
Wayne Trevathan, l’allevatore, aveva iscritto Jack alla mostra di
Jacksonville per fargli raggiungere il punteggio che l’avrebbe
fatto diventare Gran Campione. Quando entrai nella grandissima sala della
mostra mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie; quante volte avevo
sfogliato l’annuario del CFA come fosse il libro dei sogni, i gatti
fotografati in quelle pagine erano al top dei miei desideri. |
Ma, gatti a parte, il colpo d’occhio della sala era incredibile: drappeggi,
festoni, merletti, nastri, piume, rasi, pailettes, tulle e tutto quanto di più
festoso, ricco e kicth scintillava negli addobbi delle gabbie. Girando tra la
rutilante festosità dei box trovai il mio Jack e l’allestimento della sua
gabbia era veramente da shock. In lucido raso crimson con ciuffi di tulle nero
e drappeggi orlati di merletto intrecciati a boa di struzzo nero e rosa; sul
tetto della gabbia, un “Pierrot” di porcellana troneggiava tra alte piume.
Avevo appena visitato la Georgia e le deliziose ed antiche cittadine come
Shavanna mi avevano fatto rivivere i tempi di “ Via col vento”. Così, per
associazione di idee, guardando quel box mi venivano in mente l’accogliente
“casa” di Bella Watling e i suoi rossi bodoir. |
Poi sono cominciati i giudizi e in ogni ring dove Jack veniva portato vedevo
il giudice appendere al suo box il fatidico nastrino rosso o blù. Le coccarde
e i nastrini si moltiplicavano nella sua gabbia e già al terzo ring, dopo il
giudizio di Craig Rothermel , era diventato Gran Champion! |
Ho scritto questo pezzo nel 91’ per la rivista “ Amici miei”, avevo perso da poco Kariff. un persiano rosso con il quale avevo cominciato nel 1981 la mia avventura “felina” e Jack era appena arrivato. Adesso però devo riscrivere nuovamente quell’ultima frase
Ora,
mentre scrivo, c’è qualcuno acciambellato sul tavolo e il suo ron-ron
accompagna il ticchettio della tastiera. E’ un grande batuffolo rosso e
bianco con grandi occhi dolci ed è qui non per prendere il posto di chi non
c’è più ma per cominciare un nuovo meraviglioso dialogo fatto di intese,
emozioni, allegria e tanto, tanto affetto
CIAO JACK