Accuditi
al Nord e abbandonati al Sud. L'Italia è
stata divisa in due secondo la nuova mappa
di qualità prodotta da "Legambiente"
che classifica le città italiane da «4» a
«0» zampe. Come le stelline della Michelin
solo che i ristoranti e gli alberghi sono i
103 capoluoghi di provincia; i confort
non sono aria condizionata o piscina:
parametri per guadagnarsi le zampe di merito
sono la presenza dell'anagrafe canina, il
controllo delle colonie feline, gli uffici
per gli animali, l'istituzione del cane di
quartiere. Insomma, stando alla classifica,
sarebbe meglio per un cane vivere a Lucca,
dove troverebbe una città amica, piuttosto
che a Enna dove troverebbe solo difficoltà.
La città con più meriti è Roma che ha
tutti i servizi richiesti. Ma questa ricerca
è basata su una rilevazione di carattere
quantitativo, misura cioè la consistenza
dei servizi e non la loro qualità, ci
vorrebbe troppo tempo. Se consideriamo che
la capitale è amica degli animali, le
ultime in classifica sono Agrigento (il
sindaco vietò di dare da mangiare ai
randagi) Ascoli Piceno, Cagliari, Chieti,
Enna, Messina, Nuoro, Siracusa e Venezia.
Una famiglia italiana su 4 possiede almeno
un animale
domestico: perciò sono 13 milioni e mezzo
gli animali in Italia e si arriva a 21
milioni con i randagi. Ma purtroppo quasi
600 mila animali sono abbandonati. Ogni
anno, in estate soprattutto, 150 mila cani e
200 mila gatti sono costretti a diventare
randagi. Oltre alla loro sofferenza, va
registrato che sono circa 4 mila gli
incidenti causati da cani o gatti randagi
sulle strade. L’accusa che i proprietari
insensibili rischiano in caso di incidente
mortale è quella di omicidio colposo.
Altrimenti “soltanto” di maltrattamento.
Speriamo che chi non ha sensibilità e rispetto abbia almeno timore della
legge. |