SETTEMBRE 1853, GITA SCOLASTICA AI CASTELLI DI BUSCA E VERZUOLO

Dagli scritti di padre G. B. Cereseto

Nel settembre del 1853, diciannove allievi del Collegio Nazionale di Genova, partirono per un viaggio di studio nei luoghi e circondari di Cuneo e Saluzzo. Li accompagnava padre Giuseppe Cereseto che di quel viaggio ci lasciò una dettagliata descrizione.

La partenza, avvenne da Genova il 16 settembre del 1853, il 22 gli studenti arrivarono a Nizza (ancora piemontese) e lì si fermarono due giorni. Ripartirono la mattina del 25 e, alla sera erano a Tenda; il giorno seguente passarono il Colle (fecero una breve sosta per vedere i lavori di scavo della galleria, appena iniziata) e giunsero nella nostra Provincia. Stazionarono poi tre giorni a Limone per poi trovarsi il giorno 28 a Busca dove, accompagnati dal Prof. Bacchialoni e il Sindaco del paese, iniziarono a visitare i vari luoghi circostanti, compreso il Castello del Marchese d'Azeglio, chiamato "Roccolo": "…Quivi è in un piccolo spazio raccolto quanto di meglio e più squisito in diverse parti la natura e l'arte producono, e con un discernimento tanto accorto che onora veramente il buon gusto del nobile castellano. Fontane, cascate, boschetti, verzieri, terrazzi di marmo, tempietti gotici, sale superbamente arredate; insomma voi trovate quanto il lusso può accumulare, e l'arte saviamente disporre. A dir vero, forse l'arte vi apparisce di soverchio. Fra quei viali dove una frasca non cresce oltre la misura, su quelle aiuole dove un fiore non osa oltrepassare il segno tracciato dall'archipenzolo, su quei sentieri ricoperti d'arena, dove non iscorgerete l'orma d'un piede, voi sentite il titntinnio delle cesoie e il fruscio del rastrello del giardiniere, che dissipano alcun poco la poetica illusione della scena. Io mi accorsi di questo effetto in me stesso; ma più assai nei giovani nostri che ammiravano bensì, ma tecendo, che si piacevano di quella mondezza, ma camminavano a rilento e con un certo sospetto, come se avessero a passeggiare sulle uova. Ciò sia detto fra me e voi in confidenza perché del resto il marchese d'Azeglio avrà le sue buone ragioni, e noi non dobbiamo che ringraziarlo d'averci aperto il delizioso castello".

Dopo il Castello del Roccolo di Busca, la comitiva visitò il Castello di Verzuolo: "…colui che non ha mai percorso nell'ora d'un sereno tramonto quelle vaste sale da cui pendono i ritratti affumicati degli antichi castellani; quelle stanze adorne di letti sormontati da enormi padiglioni di velluto, di mobili riccamente intagliati con fregi, rabeschi e bassorielievi d'ogni foggia, d'ogni gusto; colui che mai non percorse quegli androni tenebrosi, non varcò quelle porte obliquamente scolpite dentro a mura che potrebbero resistere all'impeto del fulmine; colui che mai non salì per le chiocciole di quelle torri superbe, dove, per quanto la vista si distende, puossi volgere il libero sguardo, non immaginerà mai ciò che avvenisse nella mente dei nostri viaggiatori. Una catena, un anello, fermati nei macigni del muro, un andito segreto, una camera deserta, una finestra difesa da sbarre di ferro, tutto in somma prendeva agli occhi loro un senso misterioso, un significato pauroso, perché le giovani fantasie popolavano le sale, davano vita a quei ritratti di guerrieri coperti d'acciaio, di matrone superbe, e vedevano agitarsi quelle aste irruginite, quelli scudi corrosi dal tempo, dove il ragno tessea già da più secoli pacificamente le sue tele. I nuovi padroni ebbero il lodevole accorgimento e buon gusto di conservare intatta ogni cosa, di rispettare quegli arazzi grossolanamente dipinti e storiati, quei pesanti seggioloni a bracciuoli, quei camini, ove potrebbero riparare nel verno tre numerose famiglie, quei soffitti di legno intagliati coi rilievi più bizzarri. L'antichità e le rovine istesse rendono infatti quel luogo più venerando e piacevole, che se la mano d'un artefice presente avesse ravviata ogni cosa".

La visita continuò il giorno dopo a Saluzzo; il 30 di settembre, la comitiva partì col treno per Torino…

A cura di Riccardo Baldi

riccardobaldi@virgilio.it

Fonti: G. B. Cereseto,

"I giovani viaggiatori. Peregrinazioni autunnali degli alunni di un collegio",

Genova, 1858