Gli "Éclairs sur l'Au-Delà"

di Olivier Messiaen

di Giuseppe Azzarelli

 

I. Apparition du Christ glorieux

II. La Constellation du Sagittaire

III. L'Oiseau-lyre et la Ville-fiancée

IV. Les Élus marqués du sceau

V. Demeurer dans l'Amour...

VI. Les Septs Anges aux sept trompettes

VII. Et Dieu assuiera toute larme de leurs yeux...

VIII. Les Étoiles et la Gloire

IX. Plusieurs Oiseaux des arbres de la Vie

X. Le Chemin de l'Invisible

XI. Le Christ, lumière du Paradis

 

Certamente molti dei lettori conosceranno già il nome di Olivier Messiaen, il grande compositore francese recentemente scomparso, autore di tanti capolavori della letteratura musicale del '900. Il suo linguaggio si distingue nettamente per una forte immediatezza che, nonostante la complessità tecnica, lo rende estremamente comunicativo; nelle sue note si avverte l'eco di una gioia irrefrenabile, testimonianza d'una fede assoluta nella vita e nel suo Creatore. "Éclairs sur l'Au-Delà" (Lampi sull'Aldilà) è una delle ultime opere di Messiaen, realizzato tra il 1987 ed il 1991 per il cinquantesimo anniversario dell'Orchestra Filarmonica di New York. Gli undici brani che costituiscono la raccolta traggono spunto e suggestioni dai testi sacri - in particolare il Libro dell'Apocalisse di Giovanni - e rappresentano una intensa meditazione sul mistero dell'"oltrevita". Per Messiaen essi non rappresentano soltanto delle visioni, bensì la testimonianza umana di una certezza incrollabile, una riflessione e nel contempo una lode all'Eternità in cui s'uniscono indissolubilmente le essenze di tutti le creature dell'universo. Ecco allora che si dispiegano e si fondono in armonia il canto degli uccelli, quello delle stelle e non ultimo quello di chi, col suo strumento musicale, dà suono alle note di questo grandioso affresco. Messiaen è uno di quei compositori che crede ancora che la musica abbia una funzione autentica: "Una musica vera, vale a dire spirituale, una musica che sia atto di fede; una musica che si rivolga a tutti gli individui senza cessare di rivolgersi a Dio; una musica infine originale, della quale il linguaggio apra alcune porte, raggiunga stelle ancora lontane..."

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