Il mito di Orfeo: l'antico mondo greco e la musica

 

Dall'unione tra il dio della musica, Apollo, e la musa Clio nacque Orfeo. Il suo canto ed il suono della sua lira erano tanto melodiosi che le bestie feroci accorrevano mansuete ai suoi piedi in ascolto, i fiumi arrestavano il loro corso e le pietre gli si avvicinavano. Quando la sua giovane sposa, Euridice, morì a causa del morso di un serpente, egli discese nell'oltretomba per ricondurla alla vita. Col suo canto commosse a tal punto le divinità infernali, che queste gli concessero di riavere la sua amata. Non avrebbe però dovuto guardarla finché non fosse tornato tra i vivi. Lungo la strada, Orfeo, preso dal dubbio, si voltò verso Euridice che scomparve così per sempre.

 

Questa leggenda rivela come la mitologia greca attribuisse alla musica un'origine divina. Essa infatti annoverava tra i primi musicisti dei e semidei, come Apollo e Orfeo. In quella cultura era viva la convinzione che la musica fosse in grado di guarire le malattie, purificare il corpo e la mente e modificare il corso degli eventi naturali. "La musica" diceva Aristotele "rappresenta le passioni e gli stati d'animo, perciò se si ascolta a lungo della musica che risveglia passioni ignobili, ciò plasmerà il carattere in maniera ignobile." Per Platone, invece, una corretta educazione passa attraverso la ginnastica e la musica: la prima per la disciplina del corpo e la seconda per quella della mente. Tanto Aristotele quanto Platone, infine, affermarono che tutta la musica utilizzata per istruire i giovani dovesse essere regolata da leggi precise e dettagliate, echeggiando quasi la saggezza dello Yo-Ki.

In questo venerabile testo tramandatoci della cultura cinese si legge infatti: "se il Kong (tonica) è turbato v'è disordine: il Principe è arrogante. Se il Chang (re) è turbato v'è deviazione: i funzionari sono depravati. Se il Kyo (mi) è turbato v'è lamento: i servizi pubblici sono opprimenti. Se lo Yu (la) è turbato v'è pericolo: le risorse sono esaurite. Se i cinque gradi sono turbati i ranghi si usurpano l'un l'altro: è ciò che si chiama insolenza, e se è così la rovina del regno sopraggiungerà in meno di un giorno... In un'epoca di disordine i riti s'alterano e la musica è licenziosa. Allora i suoni tristi mancano di dignità, i suoni gioiosi mancano di calma... Quando si manifesta lo spirito d'opposizione si sviluppa la musica dissoluta. Ma quando si manifesta lo spirito di conformità si produce la musica armoniosa... Così quando la musica esercita la sua benefica azione i cinque doveri sociali sono liberi da ogni confusione, gli occhi e le orecchie sono chiari, il sangue e gli spiriti vitali sono in equilibrio, le usanze sono riformate, i costumi sono migliorati, l'Impero è in pace."

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