In ricordo di Georges Ivanovitch Gurdjieff

di Danilo Lorenzini

 
Ricorre quest'anno il cinquantesimo anniversario della morte di Georges Ivanovitch Gurdjieff, un uomo straordinario che è stato maestro di vita, portatore d'un sistema cosmologico e filosofico che affonda le sue radici in tradizioni splendide e remote, autore d'un notevole numero di composizioni pianistiche. Nacque ad Alexandropol, in Russia, vicino alla frontiera persiana, nel 1877. Suo padre discendeva dai Greci Ionici di Cesarea. Allevatore di grandi mandrie, egli aveva ereditato la tradizione orale di un'antichissima cultura. Grazie a lui l'infanzia di Gurdjieff fu tutta impregnata di racconti e poemi ereditati da un lontano passato. Distintosi ben presto agli occhi dell'arciprete della cattedrale di Kars, fu guidato da uomini capaci di risvegliare in lui un gusto profondo per i valori essenziali della vita, assimilando nel contempo una formazione scientifica moderna e una solida educazione religiosa. Nella zona a sud del Caucaso, dove la mescolanza di vari popoli (russi, greci, iraniani, tartari, armeni) favoriva l'intreccio di civiltà e costumi diversi, varie esperienze convinsero Gurdjieff che in passato doveva essere esistita una conoscenza reale dell'uomo e della natura, le cui tracce erano stata perdute. La sua esistenza fu orientata dalla convinzione che fosse possibile ritrovare quell'antica e preziosa eredità. Col gruppo dei "Cercatori di Verità", che comprendeva geografi, archeologi e medici, Gurdjieff - superando difficoltà inaudite - riuscì ad entrare in contatto con alcune comunità in Africa, Medio Oriente e Asia Centrale ed a raccogliere i frammenti sparsi d'un insegnamento tradizionale. Nel 1912, un uomo completamente trasformato giunge in Europa. La guerra prima, poi la rivoluzione, lo spinsero a spostare in Francia la sua residenza. Egli si stabilì nel 1922 al Prieuré di Avon, dove raccolse numerosi allievi, specialmente inglesi e americani. Le opere musicali di Gurdjieff sono nate dalla stretta collaborazione col compositore Thomas de Hartmann, che di Gurdjieff fu discepolo dal 1916. A tutt'oggi le edizioni Schott ne hanno pubblicato due volumi: Asian songs and rhytms (Canti e ritmi d'Oriente); Music of the Sayyds and the Dervishes (Musica dei Seid e dei Dervisci).
 
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