La "Poetica della musica" di Igor Stravinsky

di Giuseppe Azzarelli

 

Musicista straordinario, Igor Stravinsky rimane una delle personalità più conosciute ed amate del '900 musicale. Così come altri compositori, egli ci ha lasciato alcuni scritti utili per la comprensione del suo pensiero e più in generale per una conoscenza più "esatta" dell'arte musicale.

La "Poetica della musica" è costituita dalla raccolta d'un ciclo di conferenze tenute da Stravinsky all'Università di Harvard, negli Stati Uniti. Gli argomenti trattati sono numerosi e tutti di uguale importanza. Si affronta il problema della creazione musicale, quello ancor più scottante dell'esecuzione, quello del linguaggio (partendo dagli elementi più semplici), ed altri ancora, affrontati in modo semplice e piano ma costellando la trattazione con intuizioni geniali solidamente radicate nella concretezza del "far musica".

Stravinsky rifugge da una concezione evanescente o peggio disincarnata di questa arte, considerandola piuttosto frutto d'un lavoro artigianale che richiede metodo, tecnica, esperienza e genialità. Non confondendo quest'ultima, beninteso, con il vago concetto di "ispirazione" il quale, soprattutto in epoca romantica, ha dato luogo a non pochi equivoci.

Una lettura affrontabile anche dall'appassionato ma realmente acuta e capace di stimolare la crescita culturale anche attraverso il dibattito personale che non manca di suscitare. Tutto ciò per meglio ascoltare la Musica, e non soltanto quella di Stravinsky.

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