Cenni storici

L'ABBAZIA DI SANTA VENERANDA (Piano Senise di Albidona):

                                                                                          (Archivio Rizzo)

Notizie:

Di questo antico monastero basiliano abbiamo documenti che vanno dal 1106 al 1729 e sono conservati  nell'Archivio Vaticano. Padre Francesco Russo, illustre storico della Chiesa calabree, li ha riportati nella sua storia delle diocesi di Cassano Ionio e anche nel Regesto Vaticano.

Il documento del 1106 è una pergamena conservata nella Badia di Cava dei Tirreni e riguarda lo scambio di una terra tra i monaci di Cerchiara e quelli di Sant'Angelo di Albidona, i quali dovevano acquistare la suppellettile per il loro monastero. Santa Veneranda, Santa Venere o Sant'Angelo Battipede, si riferiscono allo stesso monastero. Infatti, nel codice 24280 del 24 novembre 1591 si legge testualmente: "Sant'Angelo, seu Santa Venere". Anche il codice 56977 del 10 settembre 1729, riportato  dal Regesto Vaticano del Russo, dice testualmente: "Santa Venere, seu Veneranda". Nel 1324 conosciamo uno degli abati che si sono succeduti nella guida della prestigiosa abbazia, obbligata a versare le decime alla Diocesi e al Vaticano: questo abate si chiamava Fra' Nicosius. Nel 1583 l'abbazia era gia in decadenza, forse non c'erano più monaci: infatti, l'abate Francesco Accattatis, che vive lontano, si prende l'usufrutto di quelle terre. Nel 1591 il papa Gregorio XIV° "proviso" (amministratore) il chierico Agostino Rodulpho; il 6 ottobre del 1651, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore in Roma, il chierico Paolo Principe, della Diocesi di Cassano (era precisamente di Castrovillari), "onesto nella vita e nei costumi", ha la licenza di ricevere anticipatamente gli ordini sacri, perché sarà l'abate di Santa Maria del Cafaro e il Commendatario di Santa Venere. Nel 1654 c'è ancora questo Paolo Principe che "provvede" per Santa Venere. Nel 1660 manca l'abate, e il Vicario generale della Diocesi di Cassano "provvede" per questo monastero. Nel 1669 "provvede" Don Battista Spinelli. Nel 1675 muore l'abate titolare Nicola Sciortino, e nessuno versa le decime alla Diocesi e al Vaticano, quindi viene nominato il presbitero Domenico Delgrado. Nel 1723 muore l'abate Giuseppe Rossi e Santa Veneranda è vacante; viene nominato abate commendatario Giovanni Bertani, "presbitero di Nola"; nel 1729 si cita ancora l'abbazia di Santa Veneranda: "seu Santa Venere".

Questa abbazia era nel Piano Senise, perché quella zona, viene chiamata "Santa Veneranda", o come dicono i contadini:...."Santa Manrann".

 

Back    Next

Storia

Home page

A cura di: Angelo Laino & Giovanni Rizzo