LA MUSICA CLASSICA

Vuoi metterti con me?

Nicola Campogrande   
L'orchestra è il massimo. E' una macchina perfetta, fatta di decine e decine di persone che si guardano, si sfiorano, si intonano e si prendono in giro per far venir fuori la musica. Per metterne insieme una, una di quelle serie, dovete avere a disposizione questo organico: 3 flauti e 1 ottavino (un flautino piccolino), 3 oboi e 1 corno inglese (un cugino dell'oboe), 3 clarinetti e 1 clarinetto basso (che ha un suono più grave), 3 fagotti e 1 controfagotto (che suona molto, molto in basso): saranno i vostri legni. Poi 6 corni, 4 trombe, 4 tromboni e 1 basso tuba (ma come si chiamerà? tubista? come gli idraulici?): quelli sono gli ottoni. Vi serviranno un bel set di percussioni: timpani, grancassa, tamburo militare, piatti, triangoli, xilofono, campane tubolari e così via. Volendo potete anche infilare dentro una o due arpe, un pianoforte, un organo. Alla fine vi dovete procurare 16 "violini primi", 14 "violini secondi", 12 viole, 10 violoncelli e 8 contrabbassi: loro costituiscono la massa degli archi. A quel punto potete distribuire le parti (vedi cap.6) e cominciare a provare.
Anche il coro è qualcosa di fantastico (tutto ciò che ha a che fare con la voce umana è sempre fantastico). Per formarne uno basta chiamare amichette con la voce acuta (soprani) e amichette con la voce più grave (contralti), amicini con la voce acuta (tenori) e amiconi con il vocione grave (bassi). A loro, anziché la parte, distribuite direttamente la partitura, quella che ha sopra la musica di tutto il coro, perché tanto hanno le mani libere e possono girare molte pagine senza problema.
Naturalmente potete mettere insieme un'orchestra e un coro, oppure, come nella Nona di Beethoven, un'orchestra, un coro e quattro cantanti solisti (e ascoltarli tutti insieme è un'esperienza che si ricorda). Ma potete anche immaginare formazioni più piccole, quelle che si chiamano "da camera". L'orchestra da camera, siccome deve suonare in luoghi più piccoli (in origine le "camere" dei palazzi aristocratici), ha meno musicisti: un solo flautista, un solo trombettista, 8 violinisti "primi" e così via. Ma l'orchestra è già una formazione impegnativa. Potreste invece formare, senza aver bisogno di un direttore, un ottetto, un settimino, un sestetto o un quintetto, mescolando variamente legni e archi oppure legni e ottoni. Il quartetto d'archi è invece fatto sempre da due violini (un "primo" e un "secondo") una viola e un violoncello. Di trii standard ce ne sono due: uno è il trio d'archi (violino, viola e violoncello), l'altro è il trio con pianoforte (violino, violoncello e pianoforte). Poi ci sono molte possibilità di duo, quasi sempre insieme a un pianoforte: violino e pianoforte, violoncello e pianoforte, oboe e pianoforte…. Ma è anche molto usato il flauto-arpa o flauto-chitarra, o il duo di violini.
Se non trovate proprio nessuno, vi tocca suonare da soli.
(Parentesi sui compositori e sui direttori d'orchestra: quando uno scrive musica per flauto o per un quintetto di ottoni non si mette a suonare il flauto o, tutti insieme, corno, trombe, trombone e basso tuba: lavora sul proprio pianoforte, o al tavolino, e immagina il suono degli altri strumenti. E così fa anche un direttore d'orchestra, che non deve imparare a suonare la parte di tutti i suoi orchestrali: la accenna sul suo pianoforte o se la sente direttamente suonare in testa.)

La questione dei "violini primi", del "primo violino" e così via è un po' complicata ma non difficile. Bisogna sapere che la massa dei violini (30 in una grande orchestra) viene divisa in due squadre: 16 suonano la parte dei "violini primi" (che spesso è la melodia principale) e 14 quella dei "violini secondi". Non perché i "secondi" non siano capaci di fare quel che fanno i "primi", ma perché una quindicina di persone che suonano le stesse note sono più che sufficienti e così si possono avere due melodie contemporanee che si incrocino.
Il primo dei "primi", poi, si chiama "primo violino": lui sì, è il più bravo, il più esperto, quello che ogni tanto ha qualche pezzettino da suonare come solista e soprattutto quello che aiuta il direttore a mantenere l'ordine, fa accordare l'orchestra e talvolta funge da tramite tra le decisioni del direttore ed i suoi colleghi (non a caso in gergo lo si chiama "spalla"). E' una figura importante, di grande prestigio, e le orchestre spesso farebbero carte false per avere un bravo primo violino.

 

Anche tra i legni e tra gli ottoni ci sono "primi", "secondi", "terzi" e "quarti". Lì di solito il "primo" di una sezione è il più esperto, quello che affronta i passi solistici e si preoccupa che il lavoro di tutta la sezione proceda bene, che gli strumenti siano intonati tra di loro e che tutti abbiano ben capito le intenzioni del direttore.


 

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Aggiornato il: 28 marzo 2001