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I
modi ed i livelli possibili di ascolto sono certamente numerosi e
diversi. Ognuno può scegliersi il proprio e non è detto che esso a
seconda delle occasioni e delle esigenze non possa mutare. C'è chi non
può fare a meno della musica per accompagnare le azioni della giornata,
cosicchè moltissimi sono i riferimenti ed i ricordi che vivono nella
nostra memoria proprio grazie all'abbinamento con una canzone piuttosto
che con una melodia. La musica può essere semplicemente un piacevole
sottofondo alle più disparate attività. Gli americani in proposito
hanno coniato addirittura un termine, "easy listening", con
cui si definisce tutto quanto è di facile ascolto, che, insomma, entra
da un orecchio ed esce dall'altro senza disturbare né impegnare troppo
l'attenzione.
Si può anche ascoltare la musica perchè questa attività è uno
straordinario mezzo di aggregazione. Interesse comune a molti, aiuta a
trovare amici, ad impiegare il tempo. O ancora: la musica permette un
approccio profondamente intellettuale a chi si interessa della struttura
melodica, armonica, ritmica di un brano, della tecnica strumentale,
della ricerca delle più disparate sonorità, dei testi poetici che
spesso accompagnano la partitura. Ma si può semplicemente ascoltare per
il puro piacere di ascoltare.
La musica è arte, quindi comunicazione di sentimenti, sensazioni, aiuta
a rilassarsi, è capace di far pensare. Si può benissimo amare una
melodia senza sapere nulla su di essa o su chi l'ha scritta o chi la
esegue. L'importante non è tanto come si ascolta o perchè:
fondamentale è ascoltare. Tutto, senza preconcetti o preclusioni di
sorta. E' assolutamente da coltivare la curiosità che affina le
orecchie e libera la mente. Farsi aggredire dal virus dell'ascoltare la
musica aiuta a vivere meglio: ipersensibilità ai concerti,
accelerazione del battito cardiaco in presenza di casse acustiche
vomitanti decine, centinaia, migliaia di watt, costante presenza di
suoni nell'ambiente circostante e nella propria memoria, uso e abuso di
fonti di riproduzione sonora nel corso della giornata sono tutti segni
estremamente positivi. La febbre da disco può degenerare nel
collezionismo: niente di grave se confrontato al grigiore del silenzio.
Infine, ultimo tra i motivi che spingono ad ascoltare la musica, non
certo perchè meno importante, è il divertimento. La musica extracolta
non ha mai smarrito quella che si deve considerare una delle sue
peculiari caratteristiche. Il divertimento è uno dei suoi requisiti
fondamentali, assolutamente connesso con il carattere di essere
espressione fortemente popolare. Il bisogno di ballare, di muoversi,
saltare, battere le mani e cantare che molto spesso accompagnano
l'ascolto lo dimostrano chiaramente.
In conclusione la musica può divenire oggetto di chiacchiere, anche di
diatribe, la si può anche esaminare nota per nota, sottoponendola a
critiche severissime, ma innanzitutto, assolutamente, deve essere
ascoltata: si rivelerà così come un qualcosa di assolutamente
indispensabile alla vita quotidiana di ognuno di noi.
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Per
imparare ad ascoltare occorre innanzitutto essere un po' curiosi. Aver
voglia di rovistare con le proprie sacrosante orecchie tutto l'udibile.
Suoni che di primo acchito possono sembrare del tutto ostici, finiscono
col rivelarsi accattivanti. Bisogna abituarsi e non avere pregiudizi di
sorta. Anni fa, ragazzino con le braghe corte, scoprii Hendrix: mi sembrò
di aver visto la luce. Ascoltavo i dischi chiuso in camera, costretto
dai miei, che asserivano fosse puro, fastidiosissimo rumore.
Provocatoriamente anni dopo ho fatto sorbire loro una cena con
sottofondo musicale tutto a base di Hendrix. Rivelato che cosa
ascoltassero, mi hanno risposto che adesso faceva musica molto più
melodica e potabile. Peccato che i dischi fossero gli stessi di allora,
visto che il povero Hendrix non è più tra noi dal 18 settembre del
1970. Morale: è tutta questione di abitudine, quindi mai inibire le
proprie orecchie
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