LA MUSICA EXTRACOLTA

Riempitevi di musica

Marco Basso   
I modi ed i livelli possibili di ascolto sono certamente numerosi e diversi. Ognuno può scegliersi il proprio e non è detto che esso a seconda delle occasioni e delle esigenze non possa mutare. C'è chi non può fare a meno della musica per accompagnare le azioni della giornata, cosicchè moltissimi sono i riferimenti ed i ricordi che vivono nella nostra memoria proprio grazie all'abbinamento con una canzone piuttosto che con una melodia. La musica può essere semplicemente un piacevole sottofondo alle più disparate attività. Gli americani in proposito hanno coniato addirittura un termine, "easy listening", con cui si definisce tutto quanto è di facile ascolto, che, insomma, entra da un orecchio ed esce dall'altro senza disturbare né impegnare troppo l'attenzione.
Si può anche ascoltare la musica perchè questa attività è uno straordinario mezzo di aggregazione. Interesse comune a molti, aiuta a trovare amici, ad impiegare il tempo. O ancora: la musica permette un approccio profondamente intellettuale a chi si interessa della struttura melodica, armonica, ritmica di un brano, della tecnica strumentale, della ricerca delle più disparate sonorità, dei testi poetici che spesso accompagnano la partitura. Ma si può semplicemente ascoltare per il puro piacere di ascoltare.
La musica è arte, quindi comunicazione di sentimenti, sensazioni, aiuta a rilassarsi, è capace di far pensare. Si può benissimo amare una melodia senza sapere nulla su di essa o su chi l'ha scritta o chi la esegue. L'importante non è tanto come si ascolta o perchè: fondamentale è ascoltare. Tutto, senza preconcetti o preclusioni di sorta. E' assolutamente da coltivare la curiosità che affina le orecchie e libera la mente. Farsi aggredire dal virus dell'ascoltare la musica aiuta a vivere meglio: ipersensibilità ai concerti, accelerazione del battito cardiaco in presenza di casse acustiche vomitanti decine, centinaia, migliaia di watt, costante presenza di suoni nell'ambiente circostante e nella propria memoria, uso e abuso di fonti di riproduzione sonora nel corso della giornata sono tutti segni estremamente positivi. La febbre da disco può degenerare nel collezionismo: niente di grave se confrontato al grigiore del silenzio.
Infine, ultimo tra i motivi che spingono ad ascoltare la musica, non certo perchè meno importante, è il divertimento. La musica extracolta non ha mai smarrito quella che si deve considerare una delle sue peculiari caratteristiche. Il divertimento è uno dei suoi requisiti fondamentali, assolutamente connesso con il carattere di essere espressione fortemente popolare. Il bisogno di ballare, di muoversi, saltare, battere le mani e cantare che molto spesso accompagnano l'ascolto lo dimostrano chiaramente.
In conclusione la musica può divenire oggetto di chiacchiere, anche di diatribe, la si può anche esaminare nota per nota, sottoponendola a critiche severissime, ma innanzitutto, assolutamente, deve essere ascoltata: si rivelerà così come un qualcosa di assolutamente indispensabile alla vita quotidiana di ognuno di noi.

Per imparare ad ascoltare occorre innanzitutto essere un po' curiosi. Aver voglia di rovistare con le proprie sacrosante orecchie tutto l'udibile. Suoni che di primo acchito possono sembrare del tutto ostici, finiscono col rivelarsi accattivanti. Bisogna abituarsi e non avere pregiudizi di sorta. Anni fa, ragazzino con le braghe corte, scoprii Hendrix: mi sembrò di aver visto la luce. Ascoltavo i dischi chiuso in camera, costretto dai miei, che asserivano fosse puro, fastidiosissimo rumore. Provocatoriamente anni dopo ho fatto sorbire loro una cena con sottofondo musicale tutto a base di Hendrix. Rivelato che cosa ascoltassero, mi hanno risposto che adesso faceva musica molto più melodica e potabile. Peccato che i dischi fossero gli stessi di allora, visto che il povero Hendrix non è più tra noi dal 18 settembre del 1970. Morale: è tutta questione di abitudine, quindi mai inibire le proprie orecchie

 

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Aggiornato il: 28 marzo 2001