LA MUSICA EXTRACOLTA

Mettete su un gruppo

Marco Basso   
Se suonare è bello, insieme è anche meglio. Una volta imparato a suonare uno strumento, nasce il bisogno di cimentarsi a farlo insieme ad altri. Per fortuna la passione per la musica è un forte aggregante e così si fa in fretta a trovare gente che abbia voglia di suonare in un gruppo. Qualcuno esaurisce le energie per trovare un nome alla banda. Non è il caso. Ben altri sono i problemi. Per esempio trovare un posto per provare. Il luogo deputato storicamente è la cantina. Segue a ruota il garage. Vi si può far rumore senza dar fastidio a troppi. Oggi per fortuna esistono anche le sale prova. Ce ne sono di pubbliche, per esempio nelle circoscrizioni (Torino è stata tra le prime città ad attrezzarsene) e di private. Dotate di strumentazione e amplificazione, addirittura non troppo dispendiose (quelle pubbliche sono veramente a buon mercato), permettono di attentare in assoluta libertà ai vostri timpani senza devastare quelli altrui. Poi occorrono gli strumenti e l'amplificazione (ricordatevi dell'usato se non volete spendere un capitale). Per tirare giù i brani degli altri bisogna avere orecchio; esistono anche gli spartiti, per chi sa leggere la musica. Se poi si usano tante orecchie per tirare giù i brani, tutto diventa più facile.
La tappa successiva è l'esigenza di registrare quello che si suona. Per piacere un po' narciso o, il più delle volte, per un provino. Il demo-tape si può realizzare tranquillamente in cantina o nelle sale prova (spesso attrezzate per una registrazione). Se si mira a una tecnologia e ad una qualità maggiore ci si può sempre rivolgere a seri studi di registrazione, che in Torino non mancano. A questo punto siamo arrivati al capolinea che per ogni band che si rispetti è rappresentato dall'esibizione dal vivo. L'esecuzione live è la principale ragione di vita per un musicista, soprattutto se di jazz o di rock. A Torino ci sono centri sociali, circoli, birrerie, club che propongono concerti e inoltre esistono le rassegne ed i festival, altre vetrine da non dimenticare. Il quadro apparirebbe idilliaco: la realtà lo è meno. Gli spazi attrezzati seriamente sono pochi rispetto alla domanda e un po' di sensibilità in più da parte dei gestori nei confronti dei musicisti non guasterebbe...

Realizzato il disco, questo può interessare una major (le etichette discografiche multinazionali) o essere veicolato come autoproduzione da una etichetta indipendente. Grossi investimenti garantiti nel primo caso dalla casa discografica che gestisce direttamente artista e prodotto, maggior controllo da parte del musicista se si preferisce la seconda ipotesi, ma con le note difficoltà di distribuzione e promozione. Per crescere artisticamente, sarebbe poi auspicabile trovare qualcuno che segua la band dall'esterno. I gruppi approdati alla notorietà o comunque i professionisti, hanno il produttore che ha il compito di indirizzare o aiutare a sviluppare le idee musicali. Non basta infatti studiare lo strumento e saper leggere gli spartiti: occorre innanzitutto aumentare il proprio bagaglio di esperienza confrontandosi con gli altri musicisti ed operatori del settore. I jazzisti questo lo sanno molto bene, tant'è che la jam session, il suonare insieme ad altri musicisti spesso incontrati casualmente, è un momento peculiare, creativo e costruttivo.

Per gravitare nell'ambito musicale non occorre essere dei virtuosi dello strumento: ad esempio sono fondamentali quelle figure professionali legate all'impiego di sofisticati strumenti tecnologici o allo sfruttamento commerciale del talento di un artista. Il producer (produttore), che imprime l'impronta sonora, sceglie e determina il tipo di suono che deve caratterizzare un disco. I fonici ed ingegneri del suono, che sovrintendono in sala d'incisione alla registrazione oppure seguono durante le tournée l'emissione sonora. Numerosi ruoli specifici sovrintendono all'apparato di una etichetta discografica. Ad esempio c'è il label manager, il responsabile artistico di un etichetta; il promoter, che si occupa di pubblicizzare un artista o un disco seguendo ogni fase dell'operazione. Esiste poi anche il management: gestisce le tournées di un artista, organizzandole e piazzando le date ai diversi organizzatori locali. E poi ancora ci sono tutti gli operatori del settore musicale fino ad arrivare ai giornalisti.
 

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Aggiornato il: 28 marzo 2001