LA MUSICA EXTRACOLTA

Compratevi un disco

Marco Basso   
Il modo più semplice ed immediato per conoscere la musica è ascoltarla. Il modo più comodo per farlo (anche se non il più economico, purtroppo) è attraverso i dischi. E' vero: ci sono anche la radio e la tv. Ma quest'ultima personalmente la ritengo poco adatta alla diffusione (generalmente l'audio non è soddisfacente); la radio sarebbe il mezzo ideale poichè lascia tutto lo spazio alle orecchie non distraendo con immagini, ma è pur vero che si tratta di un ascolto sempre passivo (vi beccate quello che vuole il conduttore), spesso propinando musica di scarsa qualità con un commento raramente esauriente… Allora meglio il disco. O il CD. O la cassetta. Sceglietevi il supporto che più vi è comodo e più vi piace. La cosa fondamentale è che vi avviciniate alla musica e facciate il possibile per procurarvi qualcosa che suoni.
E' logico che vi saranno da sborsare dei soldi, ma sappiate che si tratta di un investimento prezioso. Allora compratevi quello che più vi piace. Attenzione a non farsi troppo prendere dalle manie del tipo "il vero vinile è meglio del CD" o "il suono del compact è più brillante": primo, perchè le nostre sacrosante orecchie per cogliere determinate differenze devono essere estremamente sensibili; secondo, perchè occorrerebbero impianti Hi Fi sofisticati che suonino a volume altissimo. Da sfratto immediato, per intenderci. Oltrettutto, oggi in Italia si stampa veramente poco in vinile, per cui spesso per recuperare il buon vecchio disco occorre rivolgersi al mercato d'importazione, sostenendo costi elevati e sopportando le ovvie difficoltà per procurarselo. Se poi il disco non è uscito di recente le cose si complicano ulteriormente e la ricerca può trasformarsi in caccia grossa. L'ultima speranza è affidarsi ai collezionisti.
Comunque, qualsiasi sia il supporto, l'importante è rendersi conto che ascoltare la musica accresce la cultura personale ed un buon disco ha lo stesso valore di un libro o di un film d'autore. Abbandonarsi all' universo di suoni e di ritmi contenuti in un disco dovrebbe diventare un piacere comune a tutti. Purtroppo in Italia non esiste una politica culturale nei confronti dei supporti fonografici che oltre a costare cari per una discutibile scelta commerciale delle case discografiche, subiscono un ulteriore rincaro con l'IVA che viene applicata nella percentuale di un bene di lusso.
Quando la musica sarà considerata un prodotto ed un patrimonio culturale, verrà ridisegnato il rapporto con la gente e in particolare con i giovani. Solo allora si potrà pensare di rivitalizzare effettivamente le istituzioni musicali che oggi non godono buona salute, poco attente come sono alle attuali esigenze dell'utenza.
       
 

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Aggiornato il: 28 marzo 2001