Nella foto: Il luogo in cui sorgerà la centralina
 
OGLIANA DI POZZOLO, OSSERVAZIONI
Ancora centraline, ancora osservazioni.
Cliccando potete leggere quelle contro
l'impianto che prosciugherà l'Ogliana di Pozzolo,
a Beura Cardezza, ai confini con il parco Val Grande
15.08.03

ALL’UFFICIO V.I.A.

PROVINCIA VCO

 

 

Oggetto:

IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE OGLIANA DI POZZOLO IN COMUNE DI BEURA CARDEZZA (VCO)

Presentato all’Ufficio VIA della Provincia VCO dalla Ditta Valbianca srl di Domodossola (VCO)

Data di scadenza per le Osservazioni nella Fase di Verifica: 25.08.03

 

 

L’Associazione Circolo Verbano di Legambiente, portatrice di interessi diffusi di tutela del territorio, interviene con le seguenti Osservazioni nella Procedura provinciale di VIA.

 

 

 

 

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

13/08/2003

SINTESI DEL PROGETTO

 

L’impianto di sfruttamento a scopo idroelettrico delle acque del torrente Ogliana di Pozzolo si compone delle seguenti opere:

opera di presa a quota 540 m

condotta forzata in galleria lunga 1350 m

condotta forzata interrata lunga 828 m

centrale elettrica e canale di restituzione a quota 260 m

 

La portata naturale media del torrente è di ? l/s, la portata derivata media è di 303 l/s, il rilascio medio effettivo è di ? l/s, il DMV calcolato è di ? l/s, il DMV eff. sarà di ? l/s.

 

La potenza nominale media (P=qhg=?) è pari a 832 Kw.

La potenza nominale massima (P=qhg=?) è di ? Kw.

 

E’ attesa la produzione di ? Kwh/anno.

 

La spesa complessiva prevista è pari a ? €,

 

OSSERVAZIONI

 

 

Il torrente Ogliana di Pozzolo è un corso d’acqua a carattere torrentizio, che conserva una fascinosa caratteristica di selvaggità. E’ una natura che richiama la selvaggità del contiguo Parco Nazionale Val Grande, di cui dovrebbe da tempo fare parte, se i calcoli miopi degli Amministratori locali non si dimostrassero prevaricanti rispetto alle vocazioni del territorio.

Se a poche decine di metri in linea d’aria la selvaggità è ritenuta un valore tale da aver determinato l’istituzione di un parco nazionale, non si accetta che per il torrente Ogliana questa medesima condizione possa essere usata come giustificazione per sottovalutarne il prosciugamento di fatto e comunque l’alterazione sostanziale del regime.

 

 

Non è stato possibile completare la scheda di Sintesi del progetto, perché agli atti risultava mancante lo studio idrologico.

Si chiede di mettere a disposizione del pubblico lo studio completo. Nel frattempo si chiede che vengano ricominciati da capo i termini per le Osservazioni.

 

 

In una tavola progettuale sono riportati alcuni mappali gravati da uso civico, su cui verranno costruite le opere intermedie, ma non si dice niente sulla volontà espressa dal Comune e dai cittadini di rinunciare agli usi civici e sulle pratiche eventualmente predisposte per affrancarli o liquidarli.

Noi riteniamo gli usi civici una memoria di civile convivenza, cui non è il caso di rinunciare mai, anche se la qualità e il ritmo della vita odierna ne abbia sminuito (o meglio: modificato) l’importanza. Le terre gravate di uso civico sono portatrici di un vincolo ambientale di primaria importanza. Svendere un capitale collettivo per un interesse immediato di piccolo conto non è operazione lungimirante.

Si chiede che vengano evidenziati "tutti" i terreni gravati da uso civico, compresi quelli eventuali alle opere di presa e che vengano indicati i passi già compiuti o che si intendono compiere e far compiere per risolvere il problema.

 

 

Nel progetto si pensa di collocare il materiale di risulta dello scavo della galleria in alcune "discariche di cava" dei dintorni, che, addirittura, ne beneficerebbero, in termini di ripristino ambientale.

In effetti i luoghi prescelti dai progettisti avrebbero veramente bisogno di opere di bonifica ambientale, essendo stati in passato usati e malamente abbandonati, con massi e pietrame esposti alle intemperie e al rischio di crollo. Peraltro non pare che la sistemazione proposta possa considerarsi un rimedio per il territorio, mentre è sicuramente un rischio aggiuntivo di instabilità. Rimane inoltre da risolvere la questione degli usi civici, già richiamati.

 

 

Le alternative proposte non sono vere e proprie alternative, perché assolutamente improponibili. Esse infatti non attenuerebbero l’impatto ambientale del manufatto, ma anzi lo peggiorerebbero. Non è sopportabile, in questo come negli altri progetti contemporanei di impianti idroelettrici, che i progettisti non sappiano/vogliano avanzare vere e proprie alternative progettuali.

Poiché la legge prevede le alternative, si chiede che i progettisti avanzino proposte serie e complete.

 

 

Lo studio progettuale afferma in modo non documentato che "la fauna ittica del rio non subirà alcuna modificazione". Ciò è contrario al minimo buon senso, oltre che agli stessi studi promossi dalla Provincia (v. Piano Ittico nella parte citata nelle nostre Osservazioni generali). Benché il progetto sia carente dello studio idrologico, non possiamo credere che il DMV concesso sia tale da non modificare il regime delle acque, la sua portata, velocità, turbolenza. Per i motivi che molti studiosi condividono (v. G. Forneris, Ecologia dei fiumi e dei Laghi) non apprezziamo, da un punto di vista ecologico, la pratica del ripopolamento con elementi che hanno ben poca probabilità di sopravvivenza.

Chiediamo che venga effettuato uno studio serio sugli inevitabili mutamenti cui sarà sottoposto il torrente. Se i risultati dello studio si riveleranno insopportabili, si dovrà scegliere tra un DMV più generoso e l’ipotesi zero.