La Legione Straniera è parte integrante dell'Esercito Francese: essa è soggetta alle stesse regole, agli stessi ordinamenti, allo stesso equipaggiamento e svolge le stesse missioni delle unità di questo tipo.
Ma essa si differenzia da tutte le altre unità per il particolare stato del Legionario.La sua esistenza si fonda su leggi, ordinamenti e decreti che hanno la loro origine nell'atto di creazione della Legione:l'Ordinanza del 10 Marzo 1831, firmato da Luigi Filippo, Re dei Francesi.
Dallo stato particolare del Legionario, nascono le caratteristiche della Legione Straniera.
La Legione è una formazione combattente, composta da stranieri sotto comando Francese.
Tutto il personale, esclusi gli Ufficiali, è di nazionalità straniera, anche i Francesi si arruolano come stranieri. La percentuale delle diverse nazionalità è variabile: c'è stato il periodo dei Russi, degli Spagnoli, dei Tedeschi e degli Italiani, oggi è il momento degli Slavi.Tutti i Sott'ufficiali, eccetto qualche aliquota, sono stranieri. Solo il 10% degli Ufficiali è straniero, ma anche loro hanno cominciato la carriera come Legionari. La Legione è composta esclusivamente da volontari.
Il Legionario si arruola come celibe. Il suo matrimonio deve essere autorizzato dal Comando.Deve avere l'attitudine fisica per servire "oltre mare", perciò deve essere in grado di andare ovunque le esigenze operative lo inviino. La durata del primo contratto è di cinque anni , durante la quale il Legionario riceve una formazione su tutte le specialità militari possedute dalla Legione. La maggior parte dei Legionari ha una doppia specializzazione militare. Il candidato può essere ingaggiato senza dover dire la propria identità, ma dichiarando una identità fittizia.
La possibilità dell'anonimato offre al Legionario una protezione contro tutte le ingerenze riguardanti il suo passato.
Queste disposizioni, fanno della Legione Straniera un luogo di accoglienza e una famiglia per uomini venuti dai quattro angoli della terra, privati delle loro radici e spesso dei loro paesi, che non hanno in comune nè lingua, nè carattere, nè cultura, nè ideali, ma che sono uniti dal motto: