DAL FARRA A.
ROCCOLI DEL BELLUNESE
AMMINISTR. PROVINCIALE BELLUNO, 1994, pp.234 , cm.22,5x22, euro 18.08.
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Particolarmente nella Val Belluna, gli antichi impianti di uccellagione, costituiti da boschetti circolari di carpino bianco isolati e posti in posizione sempre molto panoramiche, contribuiscono non poco a qualificare il paesaggio agrario e, in un periodo e in un periodo in cui le trasformazioni culturali hanno modificato in modo pių o meno rilevante la fisionomia e l'aspetto originario delle nostre campagne, i roccoli restano quasi un baluardo dell'uso trascorso del suolo, delle antiche tradizioni venatorie, di un ambiente e di un paesaggio rimasto ormai solo in vecchie immagini e nella memoria dei pių anziani. Il volume con il suo censimento dei roccolo rimasti vuole essere anche un omaggio alla cultura venatoria e rurale di un tempo, ma vuole essere soprattutto un monito a recuperare dal passato un grande patrimonio di esperienza e quell'antico rapporto con la natura che in parte ormai va perdendosi. Sommario. 1. Gli strumenti e le tecniche di cattura. La falconeria. Rete alla tratta, pantiera. Lacci. Vischio. Altre forme di uccellagione. Le uccellande del comune di Belluno nell'800. 2. I roccoli. La distribuzione dei roccoli. Le catture. Caratteristiche dei roccoli, dati generali, la vegetazione, il castello, richiami, zimbelli e gabbie. 3. Il censimento dei roccoli. Comelico e Cadore. Val Boite. Longarone Zoldano. Agordino. Alpago. Ponte nelle Alpi - Belluno. Destra Piave. Sinistra Piave. Feltre - Pedavena. Massiccio del Grappa. Novegno. Col Perer - Lamon. 4. Uccelli inanellati all'estero e/o in Italia e ripresi nel bellunese. 5. Carta delle rotte di migrazione autunnali dell'avifauna.
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