Cosa ti imbarazza   di XanaX

 

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Mi chiamo Stefano ho 26 anni e vorrei raccontarvi un episodio che è rimasto vivo nella mia mente.

Avevo 23 anni all’epoca, era un giorno di inizio primavera. Lavoravo in un pub della periferia di Milano, quel pomeriggio avevamo chiuso 2 ore prima e tornai subito a casa.

Arrivai a casa che erano circa le 5.30 del pomeriggio, ero contento di aver sgamato 2 ore di lavoro ero così stanco…. Non vedevo l’ora di arrivare a casa, anche perché sapevo che i miei erano partiti.

C’era mi sorella a casa sì, ma era una che si faceva i cazzi suoi, avevamo un buon rapporto….

Arrivai a casa e trovai mia sorella Monica con tre sue amiche Marta, Tiziana e Silvia. All’epoca mia sorella aveva 20 anni e 2 delle sue amiche erano coetanee, tranne Marzia che aveva 22 anni.

Mi sembravano un po’ sbronze e i vari "cadaveri" di bottiglie di birra me lo confermarono. Appena entrato Tiziana esordì:

- Ciao Ste … biretta?

- Sì perché no …allora ragazze tutto bene? Avete sbevazzato eh?!

Risero maliziosamente, subito Marzia ribatté:

- Dai facciamola a lui la domanda….

Tutte risero in preda ai fumi dell’alcool e mi guardarono, ed io incuriosito….

- Domanda? …di cosa parli Marzia?

- Stavamo discutendo su cosa ci imbarazza di più, in tutti sensi, sesso, vita, situazioni… e abbiamo constatato che non ci imbarazza veramente nulla….e così volevamo farti la stessa domanda a te.

- …non vi imbarazza nulla? …non vi credo e comunque io mi reputo la persona che meno si imbarazza, ormai ne ho viste di cose particolari… per il resto è solo un gioco penso….

Tutte sbottarono allegramente:

- Non ci credi?!!! Ah ah fidati già non ci imbarazziamo di nostro e poi con qualche birra in corpo ogni freno è tolto…

- Cazzate! Marzia passami un’altra birra…dite un po’ volete fare una scommessa?

 

Si guardarono complici e molto sicure di se.

- Una scommessa? …sentiamo…..

Ok allora queste sono le regole della scommessa:

 

Io farò fare, ad ognuna di voi, una cosa che vi imbarazza.

Non potete rifiutarvi di farla.

Non farò sesso con nessuna di voi, ma potrò toccarvi.

Se sarete ancora in grado di reagire dopo la vergogna potrete rifarvi su di me cercando di mettermi in imbarazzo….

- Che ne dite?

Erano incuriosite, timorose della mia sicurezza e al tempo stesso sicure della loro invulnerabilità.

Dopo qualche minuto il fatidico : OK CI STIAMO.

Cominciai a passeggiare attorno al divano e alla poltrona dove erano sedute, mentre pensavo a cosa farle fare i miei pensieri spaziavano dal perverso al umiliante e la mia eccitazione saliva…

Ad un tratto il lampo Marzia, si sarebbe stata lei la mia prima "vittima", era la persona più sicura di se di tutte, non voleva mai perdere il controllo e dominava sul gruppo, insomma una che non avrebbe mai sopportato essere messa sotto.

Ero pronto…

- Marzia – Ordinai in tono perentorio.

- Alzati la gonna! Abbassati le mutandine e mettiti sulle mie ginocchia perché è ora che ti dia una bella sculacciata!

Lei sbarrò gli occhi, guardava le altre sue compagne in cerca di sostegno, ma gli fu negato, anzi sembravano stupite nel vederla indifesa….

…non vi dico…molto lentamente, fece ciò che le ordinai e si distese sulle mie ginocchia.

Quella scena era stupenda il mio istinto sadico prese il sopravvento e…. schiaf!!!! La mia mano cadde sul culetto di Marzia.

Un sussulto un gridolino e poi ancora schiaf!!! E ancora 2,3,4,5 6 volte! Le amiche e mia sorella ridevano, il che non faceva che accrescere la sua vergogna, cercava di non lamentarsi ma la mia mano continuava ad arrossarle le chiappe.

Dopo un decina di colpi la invitai ad alzarsi e a sedersi, e a ringraziarmi della sculacciata.

Un voce flebile disse: Grazie Ste della sculacciata.

Stavo impazzendo dal piacere, il gioco mi stava davvero intrigando, scoprire il punto debole di ognuna.

Ora non sapevo chi scegliere e cosa farle, poi mi venne in mente che una volta sentii mia sorella parlare con Tiziana, mia sorella le chiedeva perché con dei piedi così belli, non si mettesse mai dei sandali.

Lei le rispose che non sapeva perché, ma aveva vergogna a mostrare i piedi. Il mio cervello ribolliva.

Da buon feticista dei piedi presi la palla la balzo:

- Tiziana! Ora togliti le scarpe e le calze perché ti voglio baciare e leccare i piedini!

- NO TI PREGO!!!

E tutte:

- Ricordati le regole Titti!

- No vi scongiuro questo NO! Cazzo Ste ma come cacchio fai!!!??? È l’unica cosa che mi imbarazza da morire! ..come hai fatto!?

- Poche storie su togli tutto!

Rossa come un peperone, si tolse scarpe e calze con una lentezza esasperante. Mi accovacciai ai suoi piedi e li portai lentamente al naso, erano favolosi dei piedini piccoli e ben curati.

Li annusai, proprio lì in mezzo alle dita. Quel lieve odore era per me un profumo.

Lei di coprì il viso con le mani, io le ordinai di togliersele.

Cominciai a baciare ogni singolo dito di quelle estremità voluttuose, poi con la lingua mi insinuai tra le dita. Leccai la pianta ed il tallone, succhiai ogni singolo dito.

Avevo il cazzo duro come il marmo e vederla così imbarazzata e indifesa mi eccitava ancora di più.

Dopo circa 5 minuti le restituii i suoi piedini, che lei prontamente rinchiuse nelle calze e scarpe.

Erano tutte affascinate da quello che ero riuscito a fare, e le ultime due erano in fibrillazione.

Ora non sapevo più come mantenere alto il livello del gioco.

Silvia e mia sorella Monica? Non mi veniva in mente nulla.

Poi ricordai un episodio che imbarazzo molto mia sorella quando era adolescente, era stata costretta in colonia a fare la cacca assieme ad altre sue compagne in una specie di "sala cesso comune".

Era fatta anche questa…

- Marzia vieni con me e tu Monica togliti pantaloni e slip!

Mi sorella era mi sa, la più imbarazzata di tutte ma non sapeva ancora cosa le aspettava.

Spiegai a Marzia cosa volevo fare e lei, sorpresa e sadicamente eccitata, accettò.

Arrivammo in sala con un catino di plastica capiente, un rotolo di carta igienica.

Marzia teneva in mano due piccoli oggetti, erano due supposte di glicerina. Monica le vide e strabuzzò gli occhi!

- Spero che non siano quello che penso!

- Si sorellina sono supposte di glicerina, ora da brava te le fai mettere da Marzia e intanto che aspettiamo che facciano il loro effetto, penserò a Silvia….

- Ste sei un stronzo questa me la paghi!

Marzia si avvicinò e la fece piegare in avanti, io e le altre sue amiche ci godemmo lo spettacolo delle supposte che sparivano nel suo culetto un po’ cicciotello. Flop! La prima la fece sussultare, flop! Alla seconda era rassegnata.

Si giro e si sedette sulla poltrona in attesa che le supposte facessero il loro effetto, mi guardo con occhi furenti.

- Brava sorellina intanto che aspettiamo di vedere in quanto tempo le suppostine faranno effetto passiamo a Silvia.

Lei era la più difficile non sapevo cosa avrebbe potuto imbarazzarla, era una ragazza davvero carina e la più simpatica mi dispiaceva quasi farle fare qualcosa che la potesse imbarazzare.

Alla fine decisi di andare sul classico, un’umiliazione fine a se stessa…

Le ordinai di rimanere solo con la maglietta.

Presi il collare di Attila il nostra cane,le ordinai di mettersi a quattro zampe e di cominciare ad abbaiare come una cagnolina capricciosa.

La trattammo come una vera e proprio cagnetta, la facemmo mettere sulla schiena per grattarle la pancia come si fai con i cani.

La accarezzavamo dietro la nuca, la obbligai a leccare le mani di tutti e a saltare con le zampe davanti su qualcuno.

Poi la portai fuori in giardino per i bisogni, lei mi seguiva scodinzolante, la feci fermare nel prato e le ordinai di fare pipì.

Ci volle un paio di minuti prima che dalla sua patatina uscisse il primo fiotto di urina, alzo la gamba e la fece.

Si girò e mi guardo con uno sguardo strano, sembrava quasi ringraziarmi. Stava bene in quella situazione e io lo capii.

La riportai in casa e le lasciai il guinzaglio attaccato e le ordinai di mettersi a cuccia.

Dopo una trentina di secondi sentii:

- Steeee?! Non ce la faccio più!

Era mi sorella che, paonazza in viso, si massaggiava la pancia.

- Oh era ora Moni! Su da brava mettiti accovacciata sul catino e fai tanta cacca per noi!

Odiava sentire queste parole, si alzo e si accovaccio con il culo rivolto verso di noi e comincio a lasciarsi andare.

Un peto silenzioso e poi la cacca bella spugnosa a volte un po’ liquida, ancora un paio di peti e poi altra cacca. Ridevamo tutti e questo non la aiutava di certo.

Finita la sua performance mi alzai presi la carta igieni e le pulii il culetto, questo era troppo per lei rossa come un peperone mi guardò e disse: ora tocca a te fratellino!

Io mi incaricai di buttare via il prodotti della mia sorellina e lei radunò le altre per decidere la mia punizione.

Ero eccitatissimo io in mano a quattro donne mmmm….

Arrivò Marzia e mi disse :

- per la tua prova dovrai aspettare 10 minuti, intanto vai di la e spogliati completamente.

Non me lo ripetere due volte, andai nell’altra stanza dove c’erano tutte e mi spogliai senza il minimo imbarazzo e rimasi li con loro ad aspettare.

Tutto sarebbe stato un piacere altro che punizione il mio imbarazzo non sarebbe esistito.

Ma non fu così! Dopo un quarto d’ora sentii suonare alla porta…che cavolo stava succedendo? C’entrava qualcosa con la mia prova?

Purtroppo sì! Vidi entrare in camera Mirko un loro giovane amico gay, rabbrividii!!!

Salutò tutte e mi sorrise.

- Ciao Ste tua sorella mi ha raccontato tutto, la prossima volta chiamate anche me quando fate questi giochi mi raccomando! …mmmmm che bel maschione abbiamo qui…

…eh si diventai davvero rosso come un peperone, tutto quello che avevo fatto subire a quelle povere fanciulli mi si sarebbe rivoltato contro da lì a pochi minuti. Ero vergine.

Mirko si spogliò completamente e li vidi il suo cazzo già bello duro (per fortuna non era enorme).

Le ragazze mi fecero stendere a pancia sotto sul divano sghignazzando, sentivo Mirko che mi metteva un po’ di saliva sul mio buchino e commentava, con voce spezzata dall’eccitazione, il fatto che il mio culetto fosse bello stretto.

Lo sentii avvicinarsi e sentii la sua cappella caldissima sul mio buco.

La cappella entrò! Io chiusi le chiappe in senso di difesa e lanciai un gridolino.

Le ragazze subito mi tennero fermo. Lui continuò la sua corsa e mi infilo per metà.

Mamma che male!!! Mi stava facendo il culetto quel ragazzo che vergogna.

Mi sorella mi diceva :

- allora "sorellina" come va? Ti piace la suppostina?!

Mirko cominciò a stantuffarmi, mi sentivo davvero nudo in quel momento. Il suo cazzo mi stava fottendo l’intestino, continuava a ripetere:

- Cavolo come sei caldo e stretto!!! E’ fantastico! Sì sì!!!

Per fortuna Non durò molto era troppo eccitato, mi scaricò la sborra calda dentro e uscii ansimando come un vecchio.

Ammosciandosi, il suo cazzo, mi lasciò all’inizio un senso di vuoto, poi subito dopo corsi in bagno, quell’andirivieni del suo cazzo mi aveva stimolato meglio di un clistere!

Tornai di la le guardai tutte dritte in viso e mi complimentai con loro, le alieve avevano superato il maestro!.

 

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By XanaX