L'IMMORTA-CCI     di Giuliano Pascali

 

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Si precipito' sempre piu'intenso a quella festa dove quelle streghette lo
attendevano,
steso l'invito prese a maniera di festeggiamento, indosso' il ritmo giusto
e partecipo',
come al solito uno scemo senza speranza di esserlo abbastanza.
E questo fu l'errore che gli costo l'immortalita' !
Avevano preparato tra risatine divine quelle cose da bere, che bevute
tutte assieme
 lo avrebbero reso fuori dalle date, una di nascita dimenticabile, e
nessuna morte a venire,
 inutile pazientare, non poteva piu' succedere la noia del divino lo
avevano toccato.
La mattina dopo se ne rese conto. scontata disperazione, lontano
dal tereno ero eterno senza volare non volendo,divenivo.
Era ora di sperimentarsi in suicidi impossibili di sbattere la capa contro
tutta quella gomma
trasformata in muro. Una cinta lunghissima troppo stretta, un assedio
agorafobico.L'eterno.
Fu tutto un mimarsi assassino, morendo sempre piu' in quell
industruttibile destino
senza direzione destinazione ignota, preoccupante perche' senza pericolo
di qualche rilevanza,
una stanza tartarugosa lenta e onnipresente,uno stretto infinatarsi.
Il mio io non eroico trattenne il respiro dieci forse quindici minuti,
(l'ennesimo orologio perso non funzionava gia' piu'),
fu fissato il nuovo record di apnea mondiale, null' altro: l'anima esalo
il non ultimo respiro
e non ascese non trasali un bel di niente. Perseguitato ora anche da
giornalisti di gazzettini
umani locali mendicanti pietosamente disprezzo, si abbondanava sempre piu'
alla musica
nella stonatura collettiva .Non era risolvibile quel bel niente.
Malaccio,,,
terribile malaccio.
Preparo'il cappio, la corda grossa,frazioncina dell'acciao che il trio
delle  parche
 non provava neanche a intaccare non un bacio nol'avrebbe spezzata.
Era giu' penzolante soffocato dall'aria che si scovava a respirare,
ero uno stupido pendolo brillante di vita
una parodia del suo intento sistematico di comprare gli orologi per
riperderli,
stette a lungo a non persarci in quel comodo penzolare. .Zavorrarsi i
piedi?.
Troppo faticoso era il momento di spararsi.Puli' la casa a fondo per
limitare il dispiacere
delle coinquiline della sua inauspicabile dipartenza,
gioco' alla non roulette russa con tutto il tamburo pronto a suonare
tranne che per una pallottola mancante.
Come in tutta la casistica irrispettabile delle fantasie zoppe dell'arte,
dovette premere due faticose volte il grilletto per vedere brillare il
sangue cosi' chiaro e vivace.
La casa era di nuovo sporca.Dio! un altro giro di pulizie, la testa
fasciata,
per non sporcare ancora quello che andava riri-pulendo,un nervosismo da
massaia tutto rinfrescato
dal quella vitale corrente che soffiava nella galleria del proielle
che aveva scavato tra le due tempie un tubicino di vuoto.
....
Lancio' la pistola responsabile del non reato di aver appena sporcato,
dalla finestra sul selciato.La pistola come un proiettile, esplose il
vetro,
nessun colpo parti' tranne quello che  l'arma a terra sparo' al accorrente
passante.
Non puntuale.Leggero ritardo da uccidere una controfigura in
traiettoria.Ferma da tempo.
Sciacalla di sventura. Morte invidiabile.Istantanea.Non indolore.
Urlo'. Urlarono prima l'uno poi l'altro.Insieme per un intermezzo.Nessuno
di gioia.
Resto lui ad urlare il morto si zitti. Scopava, con la finestra bucata,la
scopa
 a raccogliere i cocci trasparsi, sul pavimento.
Puliva la punizione del suo intento di finirla, anche di pulire!!!
Ah Bestemmie naturalmente innumerabili da contare nella non morte di
costui'.
Fino a paralisi della lingua ,poi continuano nella mente piu' affollate
per la porta chiusa,
tralasciate in questa prosa. Seguirono lunghi e noiosi processi in cui
sperare condanne abolite
da secoli maledettamente illuminati.Lo costrinsero a una buia pausa di
carcerazione irragenevole.
Rifletteva nei momenti in cui si riprendeva.Il resto era solo
alimentazione per invecchiamento.
Detestabile monotono, nient'affatto il contrario della morte,peggio!!
Una promessa mantenuta a tradimento.Garantito senza funzionare.
Si invecchia ma non si muore! No! No !
 alla faccia del lusso delle giovani morti: artisti o automobilsti che
siano.Disgraziati organizzati.

Lui anche si dava ai suoi progetti.Benedetto cretino malriuscito.
Un puntual uno, fatto alla schedina.Intanto il bel compagno di cella lo
aveva avvisato
della non desirederabile fortuna della mancata pena di morte non
Americana.Europa delle mirandole.
Quando usci'..Ando' a cercar sfortuna prorprio la', nel nuovo continente
che non aveva abbandonato la tradizione di uccidere.Quello che voleva.
Essere aiutato.Superare l'imbranatura non sapendo sprofondarci.
Insonnia nonostante, gia' vecchietto da trascinarsi, fece questi due
omicidi che gli servivano,
non si costitui' non fidandosi delle proverbiale confusione delle forze
dell'ordine,
tanto era specializzato ad aspettare, valeva la pena di attenderli per non
rischiare la non fine.
Impreco' invece le Madonne e Santi che mai gli pareva avrebbe incontrato
(uomo probo per giunta
a parte le mansioni omicide che ufficialmente non si sa: non contano).
Questi coglioni non lo scoprivano.FBI del cazzo, gli tocco' rimobilitarsi.
Sparo al terzo'.
Fece tanta scena per aiutarli.Lo presero'.Gioia e ancora bestemmie.
Ora era il suo esultare, toccava a loro aiutarlo.Braccio della morte,
neri e giovani.Bianchi uguali ai neri.Democrazia dei condannati.
Giovani anche loro e rampanti.In fila per il patibolo.Non si facevano
sorpassare pur volendolo.
Tanto che ci frega!!! Smaltira'.
.........
Venti persone elettrizzate a guardarlo addirittura, incazzate,parenti.Lui
sulla sedia a rilassarsi
prima delle convulsioni. Neccessarie.Erano per lui.Giu' con la manopola.
Ballo' ,era una festa.Il suo allegro funerale.Se balli non staccano.
Un minuto, era la sua festa, ballava. Quasi quasi si sarebbe fermato pure
ma se non staccavano non gli veniva.Era la sua festa.
Se non ti fermi qui non  staccano.
Lui piu' compresivo mi fermerei pure,sto malino,che festa e' se ballo
cosi',
ma dovreste smettere di aiutarmi: INCAPACI !

Pausa.

Tutti stanchi.
Un ballo estenuante per ballerino e musicisti.Solo il pubblico scontento
come deve.Ligio e grigio.
Come cazzo e'.
Questo lo dicono i professionisti  nella pausa lavoro.
Stessa frase appropriata per il disgraziato sul trono.
Il pubblico non dice parolacce a luogo.Era quindi nervoso come un serio.
Gli concessero un altro giro,un altro giro.Tre giri in tutto senza scuse
alcune,
non ripeterono ancora.Liquidato all'iniezione.In attesa.
Manca l'appecchiatura. L'inutile piu' inutile i loro strumenti per
uccidere.
Ma non fatemi ridere.Non ci credeva piu' a loro.
......
Si pettinava i capelli quei giorni.Erano strani.Voleva andarsene.
Non poteva volevano giocare alle iniezioni."Uhhh gli aghi si,
ma non tutto questo tempo! Sono immortale non ho tempo da perdere!!!!"
Tutto secondo piani e ordini precisi. Forza abbiamo preso, la robba ora ti
uccidiamo.
Mentecatti bugiardi vi riuscisse, quantanche di illudermi.
Ci credevano loro, i venti, ormai una famiglia,piu' numerosi che in
partenza,
nonostante le rispettive perdite.
Da tutta l'America si chiuse la rosa delle dipartenze auto a gas
confluirono deportati,
sognatori pro-f(i)umi di compensazione, alla camera della iniezione del
liquido della pace.
L'arma della fine.L'atomica per l'ultima guerra.Un tic ....  ehh .....gia'
fatto.
"E fammene un altro grazie' "
"Con quello che mi e' costato venire fin qua' ".Poi capi', capirono che
non era il caso di insistere.
Si arresero piu' facilmente, non c'era da ridere non moriva.
Piu' serio di tutti il pubblico,senza il diritto di sorridere.
Non ci ammazzano nessuno che ridiamo a fare.
Avari e pubblici.Cagaturi.Riarmo stavolta a gas,
autunno e altra primavera della rosa a benzina del pubblico,
doppia passegiata nei corridoi in tutte e due le direzioni per lui,
e professionisti inflazionati, operosi senza ricerca di altre belle
figure,
 da graziatori involontari. INCOMPETENTI e Americani.
Manovella Giu'.Ecco il gas che entra.A piene boccate lui respirava,
nonostante gli occhi lacrimanti,irritati dall'esalazioni.
Tossettina."Forse e' morto?". 'Sto cazzo. Tutto funzionante invece, sto
tizio.
Li' la.
Si fa un riposino.E poi si risveglia inspiegabile bandiera.
Sventola acciaccato come un vecchio la vita, stelle (mai cadute prima)
e strisce  a pezzi.
Insomma un miracolaccio per i dottori,nessun desiderio e-saudito per Lui.
La "NuovaFamiglia" d'accordo con lui. Ma non ce la fate ad ucciderlo!!!
Stavolta pero' c'e' il gas: fu lasciato a gas e Marie, chiamate da
tutti,per qualche giorno.
I tecnichi intanto se ne andarono a pesca nel fine settimana.
Il giorno di raccoglierlo, rimessa l'aria, nella stanzetta, il pubblico
stanco,
da giorni ad osservarlo lo vide stanco ma riprendersi.
Avessero mantenuto la ghigliottina.Sane tecniche francesi e passatiste.
Risolveremmo tutto o cosa ci si potremmo inventare.
(Pur per morire.)
Il vetro fatto cadere,dalla famiglia beatamente inferocita,che grugniva
solo ora, lo salvo' da quelle condanne di non morte, lo presero a botte,
l'osteoporosi fece non restare niente di quel deficiente mancato.
Si prese insomma sta fracca di botte che all'ospedale gli facevano un male
non boia.
Ma sentito piu' vivo che concerto di sensazioni.
La morte te la sogni.E neppure non si sogna mai di morire.
Uno psicologo lo scagiono' dalla condanna penale, uno che capiva,
un incapace cosciente.Non puo' aiutarmi e lo ammette.Inutile e
recidivo.Era libero.
.........
Vecchissimo e malridotto senza neanche oramai piu' la voglia di morire,
anche in america la fortuna lo aveva trovato.
Complicazioni e paralisi e un cane comprensivo che lo morse lo riportarono
all'ospedale.
..........
Aveva tutti i requisiti di un morto ma tranne che era vivo.
Tubi ovunque quasi servissero,e immobilismo da scioperante.Un paralitico.
Stette tanto tanto tempo cosi..questo e' fin quando non mi sopravvisse.

 

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By Giuliano Pascali