Federica    di Tristramshandy

 

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"Ma ci devi andare per forza?"
"Uffa, ogni volta questa storia, lo sai che devo, e poi è una cosa
normalissima lo fanno tutte le donne, e io ci tengo alla mia salute."
"Si lo so, scusa è solo che l'idea che qualcun altro ti possa vedere in modo
così intimo al di fuori di me non riesco proprio a digerirla, lo sai come
sono fatto. "
"Ok, se preferisci puoi pure entrare, così ti renderai conto che non c'è
nulla di male per una donna ad andare dal ginecologo per dei semplici
controlli ogni tanto."
 "Va bene amore mio, ti starò vicino tutto il tempo così forse mi
tranquillizzerò un po'."
Presero la macchina e andarono allo studio, si misero nella sala d'attesa e
aspettarono di essere chiamati. Lui era molto più tranquillo adesso, avrebbe
controllato tutti i movimenti del dottore e soprattutto le reazioni della
sua ragazza che ormai dopo vari mesi di fidanzamento sapeva riconoscere
semplicemente dall'espressione del volto.
Un'infermiera li venne a chiamare, era giunto il loro turno, lei si alzò di
scatto ed entrò nella porta indicata dall'infermiera, lui subito dietro, non
la perse di vista nemmeno un attimo.Appena il dottore li vide entrare rimase
come stupito della presenza di lui, poi però fece finta di niente ed iniziò
a fare le domande di rito alla paziente.
"Allora signorina mi dica, è venuta per qualche problema in particolare o
per una semplice visita?"
"Solo una visita di controllo, dottore." poi fece un gesto verso Marco "
Questo è il mio ragazzo che ci teneva tanto ad accompagnarmi".
"Non l'avrà mica fatto perché è geloso di una visita ginecologica, spero"
disse il dottore con un sorriso beffardo che fece rimpiangere a Marco tutta
la sua gelosia. "Devo dire signorina che è la prima volta che mi succede, in
tutta la mia carriera, che un fidanzato sia così bigotto e insicuro da
accompagnare la sua ragazza fin dentro lo studio. Di solito anche i più
ridicoli si limitavano ad aspettare fuori."
Al suono di queste parole Marco arrossì vistosamente e con un gesto di
stizza stava per rispondere al dottore ma la sua ragazza lo precedette con
una forte risata. "AHHAHH, ha proprio ragione dottore, ma sa purtroppo è
fatto così. Ci vorrebbe un qualcosa che lo scuota un po' e che lo faccia
tornare negli anni 2000."
Nelle parole di Federica e del dottore, Marco non era stato altro che un
fantoccio da deridere, non si erano limitati nemmeno dal fatto che lui fosse
proprio li davanti ad ascoltarli. Inoltre il fatto che la sua ragazza avesse
dato ragione al dottore trattandolo come uno stupido, gli aveva tolto ogni
barlume di sicurezza rimasto e non riuscì ad articolare nessuna risposta da
dare né al dottore né a Federica, rendendo la sua posizione ancora più
umiliante.Avrebbe voluto sotterrarsi, sparire, ma ormai era li e non poteva
fare altro che subire e sperare di uscire al più presto da quella stanza.
"Allora signorina si svesta e si metta sulla poltrona".
Federica a quelle parole tirò su la minigonna di pelle nera e piegandosi
leggermente in avanti con fare provocatorio si tolse lentamente il
sottilissimo perizoma nero, che depose sulla scrivania, proprio davanti al
dottore. Poi riabbassò la gonna e ostentando il movimento delle anche andò
verso la sedia ginecologica dove senza esitare si sedette, allargò le gambe
e poggiò i piedi sulle apposite staffe.
Dalla sua posto Marco poteva vedere la gonna di Federica che per via della
posizione era risalita lungo le cosce quel tanto che bastava per far vedere
l'inizio delle autoreggenti. Ma la cosa che lo stupiva di più era lo sguardo
di Federica fisso negli occhi del dottore come per sfidarlo ad osare di più.
Il dottore prese il piccolo perizoma, lo portò al naso e con un rumoroso
respiro si gustò gli umori di Federica che erano stati talmente copiosi da
inumidire il piccolo triangolino di stoffa.
"Beh, a giudicare dal forte odore, di certo il suo non è un problema di
frigidità" disse il dottore inebriato da quel dolce profumo. Si alzò da
dietro la scrivania e con pochi passi arrivò di fronte a Federica che
trepidante attendeva. Si mise seduto proprio davanti alla sua vagina che a
causa delle gambe spalancate si mostrava in tutto il suo splendore.
Avvicinò la faccia al suo sesso e di nuovo diede una rumorosa annusata.
"Vedo che per l'occasione, si è anche completamente depilata" Dopo un attimo
di pausa si girò verso Marco che ormai, completamente sconvolto dal
comportamento dei due, non riusciva ad articolare nessuna parola né a fare
il minimo movimento. "lei è molto fortunato ad avere una ragazza così
maiala, sa? Guardi qui, è gia tutta bagnata. Magari anche mia moglie fosse
così. Meno male che il mio lavoro mi permette di trovare delle donne che,
come la sua, hanno una carica erotica e una voglia di godere come vere
maiale che nemmeno loro immaginano. Ora le mostrerò fino a che livello di
depravazione può arrivare la sua donna, e chissà, se non è così stupido come
sembra, magari un giorno mi ringrazierà".
Federica era abbandonata sulla poltrona, le braccia le ciondolavano dai
braccioli, la testa era leggermente inclinata verso destra e la bocca
dischiusa emanava alito caldo e gemiti sommessi. Era completamente dominata
da quell'uomo. Quello che all'inizio era solo un gioco per stuzzicare la
gelosia del suo ragazzo ora stava diventando qualcosa di irrefrenabilmente
eccitante. C'era qualcosa in quell'uomo di irresistibile. Il solo fatto che
l'aveva annusata nel suo posto più intimo e che ora la stesse guardando la
vagina senza nemmeno i peli a ricoprirla, la frastornava. Nonostante il
dottore non l'avesse ancora nemmeno toccata, sentiva già i suoi umori colare
giù e scendere tra le natiche verso l'ano, e il fatto che il dottore potesse
godere di questo spettacolo osceno la faceva eccitare ancora di più unendo
altri umori a quelli precedenti e cosi via in un circolo vizioso. Solo con
lo sguardo e con le parole il dottore l'aveva portata dove mai nessun
ragazzo aveva fatto prima d'ora, nella più profonda delle estasi.
Il dottore senza esitare un attimo affondò, in un sol colpo, il dito medio
nella vagina di Federica, che inarcando la schiena emise un gemito
prolungato e sonoro, ma il dottore non aveva per nulla intenzione di
sciogliere subito l'incantesimo, anzi voleva tirarlo avanti il più possibile
per portare Federica al limite della perversione. Lasciò il dito dentro
senza muoverlo e con il pollice della stessa mano inizio a massaggiare il
clitoride con movimenti lenti e sapienti, come solo un ginecologo sapeva
fare.
Dato che il dottore non accennava minimamente ad accelerare i tempi,
Federica iniziò a muovere il bacino su e giù cercando di dare un po' di
sollievo alle sue libidine. Ma fu tutto inutile, il dottore assecondava i
movimenti del bacino andando su e giù con la mano rendendo vani i tentativi
di Federica.
Proprio quando Federica smise di muovere il bacino il dottore
inaspettatamente iniziò a muovere il dito molto velocemente, ma solo per
pochi secondi, giusto il tempo di far credere a Federica di poter
raggiungere l'orgasmo, poi, così inaspettatamente come aveva iniziato,
estrasse il dito e seguendo il corso formato dagli umori che colavano
raggiunse l'ano che nonostante fosse completamente impregnato degli umori
vaginali gocciolati opponeva resistenza alla penetrazione.
"Vedo che la ragazza non è mai stata presa da dietro" disse il dottore
rivolgendosi a Marco, "magari si opponeva perché diceva che era troppo
doloroso? Beh, guardi come è facile"
Avvicinò la testa verso la vagina di Federica che senza esitare un attimo
alzò il bacino per andare incontro alla bocca del dottore, che affondò la
lingua tra le labbra movendola dal basso verso l'alto fino ad arrivare al
clitoride. La schiena si inarcò ancora di più e il dottore ne approfittò per
affondare il dito nell'ano che lo accolse senza più un minimo di resistenza.
Marco non poteva credere ai suoi occhi. La sua ragazza si stava facendo fare
tutte queste cose proprio davanti a lui. L'espressione sul viso di Federica
era di completo rapimento, le sue labbra non facevano altro che emettere
gemiti e mugolii di piacere e tutto il suo corpo bramava l'orgasmo.
"Ha visto come è stato facile? "
Il dottore si alzò dalla sedia e tirandosi giù i pantaloni estrasse il pene
violaceo per la forte e prolungata erezione. Federica appena si sentì libera
cercò di portare le mani verso la vagina per liberarsi da questo stato di
sottomissione al quale il continuo rimandare dell'orgasmo l'aveva portata,
ma il dottore le prese le mani e con la cinta dei pantaloni che si era
appena tolto gli le legò dietro la schiena.
Federica avrebbe voluto piangere, aveva perso la sua unica possibilità di
sottrarsi dal potere di quell'uomo. Ora, sempre sull'orlo dell'orgasmo com'
era, chissà cosa l'avrebbe costretta a fare, o, ancora peggio, chissà a
quale perversione avrebbe accettato di piegarsi (non senza un certo piacere)
per raggiungere il culmine del godimento.

CONTINUA.....

 

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By Tristramshandy