Angelina e Sara  Di Fabrizio Venerandi

 

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altra volta io sono seduto sul cesso che sto cagando e mentre cago mi
stavo fumando questa sigaretta e mi leggevo secondamano per vedere se
trovavo un cinquantino usato, tipo un ciao o un bravo o un sì, sono un
tipo di poche pretese e all'improvviso entra sabrina e le dico guarda
che sto cagando e lei non dice niente prende la spazzola si dà due o tre
colpi di spazzola allo specchio io torno a leggere secondamano e poi mi
rendo conto che mi sta spiando mentre si spazzola, mi guarda attraverso
lo specchio,  e io penso che cazzo e lei sempre senza dire niente molla
la spazzola e viene da me e si mette in ginocchio e lo prende in mano da
sotto il giornale e lui è mollo, voglio dire stavo cagando e cercavo un
cinquantino non sono cose che lo fanno venire duro, e lei lo prende in
mano e inizia a scuoterlo e io dico cazzo bionda, stavo cagando, e lei
sta zitta e quando lui è duro abbastanza Sabrina infila la testa davanti
al giornale e inizia a farmi questo pompino e io rimango incerto, perché
sto cagando che sono tutto un certo tipo di sensazioni, ma stavo anche
subendo un pompino, cosa anche piacevole, ma che sono tutt'un altro tipo
di sensazioni, e in quel momento io sussurro cazzo e sto per mollare il
giornale per godere cagando, quando vedo un ciao a 50 euro del 1999,
rosso metalizzato con anche le ruote cromate in vanadio e penso cazzo è
un affare, e vivo questo pompino con l'aspettativa che Sabrina finisca
per telefonare, non ho mai visto un cinquantino con le cromature, e
sabrina è una brava ragazza anche se tiene per il cagliari e alla fine
mi sento un uomo migliore, nonostante l'odore che viene da sotto.

altra volta ho le gambe spezzate perché mi sono piantato con un
cinquantino rosso con le ruote cromate contro un camion che ha
inchiodato in viale mirafiori, e sono a letto bianco che soffro come un
bastardo e dico a quelle fottute infermiere di darmi qualcosa, cazzo
qualsiasi cosa, e Sabrina è seduta vicino a me che mi guarda senza dire
niente, ha uno sguardo neutro, e io le dico cazzo sto soffrendo e lei mi
dice che ci credo, hai le gambe spezzate, che tra due ore tocca a me e
poi mi fanno la totale e non sentirò niente, e io sbuffo, guardo il
soffitto poi vedo che quella pazza osserva gli altri tre nella stanza
che dormono, si piega verso il letto, quasi per misurare lo spazio,  e
alla fine infila la testa sotto le coperte e -con le dita fredde- cerca
il mio cazzo che era lungi dal pensare a un qualsiasi tipo di erezione,
e io le dico ma sei pazza, esci fuori da lì sotto, e la sento che inizia
a farmi un pompino che non è che mi faccia questo grande piacere
all'inizio, ma dopo un po' mi concentro sul fatto che Sabrina mi sta
facendo questo pompino in ospedale e mi fa anche godere, controllo che
nessuno ci guardi perché è una cosa abbastanza evidente, e ad un certo
punto mi rendo conto che godere fisico e dolore fisico coincidono e
diventano una sola sensazione superiore che mi fa capire molte cose
della vita, a scatti sento questo orgasmo malinconico che mi porta un
piacere dolente e poi il piacere se ne va e rimango solo con il dolore
delle gambe e Sabrina che mi bacia sulla fronte e adesso puzza.

altra volta uguale alla seconda, solo che questa volta sono a casa mia
sul letto e ho le gambe con questi ferri metallici che entrano dentro
alla pelle e la carne per fissare le ossa e tenerle ferme, una cosa che
potrebbe fare anche impressione e infatti me la fa, e resto immobile nel
letto con le gambe fasciate da queste aste metalliche che mi entrano
nella carne e ogni movimento sento un dolore strano, non lancinante, ma
brutto, ecco un dolore brutto e estraneo, e Sabrina invece è
affascinata, tocca il punto in cui il ferro entra nella carne, si è
studiata tutte le punte, ne tira leggermente una e mi chiede cosa sento,
e io le dico che sento male, cazzo, ho trenta pezzi di ferro che mi
entrano nella carne nelle ossa, cosa vuoi che sento, e non posso manco
farmi la doccia è una settimana che non riesco a lavarmi davvero devo
usare delle spugnettine umide, sono nervoso marcio e Sabrina continua a
guardarmi queste gambe e poi inizia a dare delle carezze alle gambe e
sale e scende e continua con queste carezze, infilando le dita tra ferro
e ferro e non guarda me, continua a guardare le gambe e poi vede che le
carezze trasmettono la loro elettricità e si accorge che dal pigiama
tagliato spunta la testa del lazzarone cieco, il mio pisellone tutto
rintronato per il sonno e lei continua ad accarezzarmi le gambe le
cosce, e si mette mezza sdraiata sul bordo del letto in modo da avere la
testa che guarda le gambe, così io vedo solo la sua nuca e sento che
mentre continua a carezzare con le mani, ha avvicinato la bocca al mio
coso tutto sudato, e ha inizato a spostarlo con il mento in modo da
averlo comodo, e quando è comodo sento che l'ha preso nella bocca, e
sebbene i pompini fatti a rovescio mi fanno male, nel senso che il
filetto struscia sul palato, che in fondo è un osso appena appena
coperto di carne, dicevo, sebbene quello che ho detto, e sebbene io non
veda niente, ma solo la nuca di Sabrina che sono poi dei capelli e
basta, e sebbene senta che lei continua a infilare le dita tra ferro e
ferro e quando succhia il mio cazzo tira leggermente uno dei ferri come
se fossero capezzoli e non lo sono per niente, dicevo, nonostante i tre
sebbene suddetti, io me la sto godendo anche penché mi viene da pensare
che sono sporco ancora dell'ospedale e soprattutto il mio pene è tutto
rorido di pisciate acide malvenute e peli moribondi e lei lo sta
succhiando tutto come se fosse una cosa dal gusto portentoso e tutto
questo mi sembra molto dolce da parte sua, tanto che le ficco una mano
tra i capelli per fare un po' di tenerezza, e quando ho imboccato la
strada che fra un po' vengo, si apre di colpo la porta di camera mia, e
vedo la faccia e parte del corpo di mio fratello che per un attimo
guarda lo spazio fisico che c'è tra la porta e il mio letto, dicendo
fabrizio sai mica dove cazzo è la pinza a cucchiaio, e poi quando lo
sguardo si conclude sulla mia figura carnale di uomo che sta godendo fa
un salto indietro, esce sbattendo la porta e biascica un scusate, e la
cosa sarebbe meno grave se non fosse che -contemporaneamente- anche
Sabrina scivola per terra, si butta quasi dal bordo del letto e quindi
in meno di un secondo mi ritrovo da solo nel letto al freddo, con il
cazzo a fare da banderuola cadente, e mio fratello che mi urla da fuori
che lui scende a comprare delle brioches e Sabrina che si è messa sotto
il letto e non volle uscire finché non le giurai che -davvero- mio
fratello era andato via, perché Sabrina ha i capelli rossi e alcune
lentiggini, ma nonostante tutto ha un animo un po' schivo.

 

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By Fabrizio Venerandi

 

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