Questo non è vero   di Vittoria

 

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Questo racconto non è vero, ma potrebbe diventarlo chissà!!!!!!!!
Come detto in precedenza mio figlio studia ingengeria, molto spesso viene a
casa a studiare con dei colleghi, sono sempre i soliti, due colleghi e anche
amici visto che passano insieme tutto il tempo libero. Ormai sono diventati
di casa, io gli preparo sempre  uno spuntino, qualcosa da mangiare, insomma
li faccio sentire sempre a loro agio. Devo dire comunque che sono davvero
dei bei ragazzi Angelo e molto alto magro ha sempre i capelli lunghi e
spettinati, Luigi invece è il classico sportivo, fisico asciutto è
muscoloso, veste sempre in modo impeccabile, ormai mi ero abituata alla loro
presenza, ervamo quasi in confidenza, ma da un pò di tempo pensavo a loro
non come amici di mio figlio. ma bensì solo a come dei gran bei ragazzi. Un
giorno sapendo che il pomeriggio sarebbero venuti mi feci trovare vestita in
modo un pò esuberante, tacchi. calze a rete, gonna corta, insomma volevo
vedere la loro reazione, inventai una scusa a mio figlio che mi guardò in
modo strano " sono appena rientrata dissi e non ho avuto il tempo di
cambiarmi" i suoi amici invece sembrava dovessero spogliarmi con gli occhi.
Provai ancora a farmi trovare da loro vestita in quel modo, gli sguardi
erano sempre più penetranti, non perdevano occasione quando mi sedevo di
guardarmi le gambe, cosa che io facilitavo molto, accavallandole, e facendo
alzare la gonna. Una mattina uscendo per andare in università mio figlio mi
preannunzio che quel pomeriggio avrebbe sicuramente ritardato, dunque se
venivano Angelo e Luigi li dovevo farli aspettare. Nella mia mente
immediatamente cominciarano a vorticare i pensieri più strani, cosa potevo
escogitare per avere quei due ragazzi!!!!!!! .L'dea scattò all'improvviso,
andai in camera mia, spostai un mobiletto a specchio accanto al letto in
modo che sdraiandomi su un lato con le spalle alla porta avrei potuto
vederla riflessa, mi vestii al solito, misi una gonna molto corta, calze
autoreggenti, perizoma bianco scarpe con tacco alto, una camicia bianca
senza reggiseno, aspettavo con ansia. Aspetto, sembra che il tempo non passi
mai, sono quasi le 15 quando suona il citofono rispondo " Sono Angelo
signora"  Ciao angelo rispondo, Federico ritarda ma mi ha detto di
aspettarlo salite.
Sono davanti la porta mi stanno guardando tutta, gli sorrido li faccio
entrare, vi ho preparato qualcosa da mangiare dico, li faccio sedere a
tavola e mentre loro mangiano mi siedo sul divano facendo finta di leggere
una rivista, la gonna è salita alle stelle, loro guardano facendo finta di
niente, poi chiedono se possono andare nella camera di Federico per fare
delle ricerche, ok dico andate pure, se non vi spiace io vado a riposarmi un
pò, mi sento stanca,loro vanno in camera di Angelo ed io nella mia camera
facendo attenzione a non chiudere completamente la porta, mi sdraio sul
letto con le spalle alla porta, non tolgo neanche le scarpe, controllo che
la gonna sia bene alzata e continua a guardare nello specchio, mi stà quasi
venendo sonno quando sento aprire lentamente la porta della cameretta di mio
figlio, ho il cuore in gola, guardo con attenzione la porta, vedo con
chiarezza l'ombra che c'è accanto lo spiraglio, è Angelo, mi stà guardando
mentre si tocca in mezzo le gambe, Luigi e alle sue spalle, io facendo finta
di dormire mi muovo un poco mettendo sicuramente in mostra il mio culetto,
Angelo si tocca sempre in modo più deciso, abbassa la zip dei pantaloni e
infila dentro una mano, io sempre facendo di dormire muovo una mana e la
poggio sulla mia chiappa carezzandomi piano e muovendo leggermente il
culetto, la porta si apre di più e vedo tutti e due ragazzi che si stavano
torturando il cazzo ormai fuori dai pantaloni, mi sento bagnata ma non ho il
coraggio di controllare, mi sfugge un rantolo ho la bocca semiaperta e la
sento riempirsi di saliva chiudo gli occhi per potere pensare meglio quale
mossa fare, non ho il tempo di farlo, la porta si apre ancora sento qualcuno
muoversi, sento qualcuno che si avvicina al letto, sento dei respiri pesanti
vicino, apro gli occhi e invece di vedere lo specchio vedo una magnifica
cappella vicino al mio viso, richiudo gli occhi e faccio fare capolino alla
mia lingua tra le labbra, è vicinissimo ne percepisco il calore
immediatamente ne percepisco anche il sapore, la mia lingua comincia a
leccare prima dolcemente poi sempre più voracemnte quel bastone caldo e
pulsante, lo accolgo tutto in bocca mentre Luigi è intento a leccarmi tutte
le cosce,fruga con la lingua in mezzo alle mie natiche, sposta il perizoma e
come una ventosa si appiccica alla mia figa, apro ancora la bocca per
gridare ma  Angelo mi spinge il suo cazzo fino alla gola, ho stimoli di
vomito ma non lo tolgo la saliva mi cola dagli angoli della bocca io la
passo con la lingua su suo cazzo, adesso non fingo più mi metto in ginocchio
sul letto sempre con il cazzo di Angelo in bocca e comincio a spingere e
muovere il culetto incontro a Luigi che stava cercando di farmi sentire il
suo cazzo tra le gambe, lo aiuto spingo sempre e allargo ancora le cosce, la
mia figa ormai è un lago passo al mano tra le cosce gli afferro il cazzo e
lo indirizzo dentro la mia figa. Mi pompano mi stantuffano mi sbattono, mi
fottono tutta, e io grido " ancora, ancoa, di pù, più forteeeeeeeee, e loro
infoiati mi sbattono Angelo mi scopa dentro e furi la bocca, Luigi dentro e
fuori la figa, io mi muovo come una vacca  so cosa voglio ancora " muoviti
più forte dietro sbattimi più forte fammi sentire i tuoi coglioni tra le
cosce daiiiiiiiiiiiiiiii INCULAMIIIIIIIIIIIIIIIIIII inculami come una vera
troia fammi vedere se sei capace di spaccarmi tutta MUOVITIIIIIIIIIIII porco
muoviti Luigi non si fece pregare tolse il suo cazzo dalla figa e sensa
perdere nemmeno un secondo per lubbrificarmi mi inculò, mi inculò in un sol
colpo facendomi inghiottire quasi il cazzo di Angelo.
Adesso mi fermo, prima perchè ho le cosce bagnate e poi perchè voglio che
siate voi a continuare questo racconto, ricordatevi che sono in ginocchio
sul letto con un cazzo sprofondato fino alle palle dentro il mio culetto, e
un cazzo che con la cappella mi solletica la gola
Non voglio ancora venire

 

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By Vittoria