Mary ed Angel di Rosalina

 

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Angel guardava con malizia la sua compagna di stanza che indaffarata frugava
nella borsa per cercare un vestito adatto.
Lei e Mary erano state assegnate alla stessa camera e si trovavano lì per
partecipare ad un provino...forse il sogno della loro vita si sarebbe presto
avverato...forse avrebbero lavorato in televisione!
Mary sembrava particolarmente preoccupata su cosa avrebbe potuto indossare e
si aggirava per la stanza in perizoma e a seno nudo.
"Forse il tuo seno è troppo prosperoso per fare la valletta!" le disse Angel
sorridendo, ma non smettendo mai di guardarla: era davvero sensuale.
"Perchè...non ti piacciono le mie tette?" rispose Mary accigliata.
"No, sono bellissime, fammi toccare così ti dico se sono anche abbastanza
sode per questo lavoro!" replicò Angel ridendo.
Mary istintivamente saltellò verso la compagna e passandole davanti un
capezzolo sfiorò il viso di Angel.
Mary sospirò e Angel capì che le piaceva, i capezzoli era tesi e duri.
La fermò, stando seduta sul letto, e tirandola verso di sè la guardò dal
basso negli occhi e tirò fuori la lingua.
Mary le si avvicinò per offrirle il seno e Angel cominciò a succhairle i
capezzoli inturgiditi, prima piano, poi con sempre più vigore.
Afferrò quelle due meravigliose tette con le mani e le tenne vicine e
sollevate, passando la lingua alternativamente da un seno all'altro.
Mary buttò la testa all'indietro, il piacere era sublime.
Angel scostò delicatamente il perizoma di Mary per poter esplorare fra le
gambe della compagna. Trovò il clitoride e cominciò a succhiare, giocando
con la lingua e assaporando l'eccitazione di Mary mentre con la mano destra
tirava ripetutamente i capezzoli della ragazza che mugulava in
continuazione.
La fece stendere sul letto, con i piedi a terra e a pancia sotto, in modo
che il culo fosse ben sollevato.
Si inginocchiò dietro di lei e le prese le natiche tra le mani, cominciando
a leccarle dapprima le grandi labbra e poi infilando la lingua nella fessura
con colpetti precisi e ritmici la faceva bagnare ulteriormente.
Mary dimenava il culo perchè godeva sempre più ma Angel salì verso il
buchetto del culo e iniziò a lappare con vigore anche lì, tenendole le
chiappe ben allargate con le mani.
Infilò poi un dito nella fighetta di Mary e se lo bagnò ben bene, quindi lo
spinse dentro al culetto della ragazza, mentre con l'altra mano la
masturbava.
Stava in piedi a fianco al letto, Mary con la testa affondata nel materasso
e il culo aperto e in mostra.
Angel infilò allora due dita nella figa di Mary che ansimava, chiedendo di
godere, poi ne mise tre ed infine quattro e stantuffava avanti e indietro
fino a quando l'orgasmo non fece urlare Mary.
Rimase per un pò immobile, poi, sollevandosi, guardò fissa Angel e le disse
che era la prima volta che una donna le faceva cose simili ma che ora aveva
in mente qualcosina per ringraziarla.
Si alzò e andò verso Angel, passandosi la lingua umida sulle labbra...
"Adesso tocca a me"....
Mary allora andò verso Angel, gli occhi socchiusi e leggermente offuscati
da tutto quello che era appena accaduto.
"Non avresti dovuto farmi questo, mi hai preso alla sprovvista!"
Angel se la rideva di gusto, le era sempre piaciuto comportarsi così,
soprattutto con amiche appena conosciute.
Mary storse il naso "Mi ricordi quella stronza che mi ha rubato David!",
disse fissando Angel e ricordandosi improvvisamente di quanto aveva sofferto
quando, solo un anno prima, una ragazza fisicamente simile ad Angel aveva
sedotto il ragazzo con cui stava, portandoglielo via.
Mary in preda all'eccitazione e ad una rabbia sottile che le scaldava il
ventre, mise una mano sulla testa rossa di Angel e la obbligò ad
inginocchiarsi ai suoi piedi, pregustando una tardiva vendetta mista al
sottile gioco di seduzione che si era creato quel pomeriggio fra le due
ragazze.
Angel era lì, in ginocchio, e mary troneggiava su di lei, ritta in piedi,
con i seni abbondanti e splendidi, i capezzoli turgidi e lo sguardo
annebbiato.
"Leccami!" le ordinò.
E Angel obbediente cominciò a succhiarle timidamente l'alluce, perfetto e
smaltato di rosso.
Mary insisteva "Ancora meglio e abbassati di più, le tette devono toccare il
pavimento!"
Angel strofinava delicatamente i capezzoli sulla moquette ruvida e questo
aumentava la propria eccitazione: si sentiva totalmente sottomessa a quella
splendida donna ed era sorpresa che le piacesse tanto...daltronde le aveva
appena dimostrato di avere una personalità piuttosto forte.
Insinuò la lingua tra le dita, piccole e bianche del piede di Mary e li fece
brillare di saliva, mentre iniziava a muovere il bacino a causa
dell'eccitazione che saliva.
"Girati, fammi vedere il culo!" le impose Mary.
Angel, ancora a gattoni, fece un giro su se stessa e rimase a quattro zampe,
la schiena inarcata, in modo che mary la potesse guardare e la sua fighetta
rimanesse bella aperta.
Mary cominciò a toccarla con il piede ancora umido, la sfiorava, frugava con
l'alluce tra le grandi labbra, era bagnata.
"Sei una troietta lo sai?" le disse, e infilò l'alluce nella fessura calda e
bagnata.
Angel cominciò a muoversi ritmicamente, per trarre il massimo piacere da
quel contatto e mary, dall'alto la osservava.
Si allontanò e le ordinò di mettersi a quattro zampe sul letto, voleva
guardarla.
Angel ubbidì, salì sul letto e inarcò la schiena, appoggiando il viso tra le
lenzuola.
"Allargati la figa!" disse Mary eccitata.
Angel con le mani, appoggiata al letto ora solo con la testa e il petto, si
allargò le chiappe e con un dito si cercò il clitoride.
"Stai ferma, devo leccarti!" disse Mary avvicinandosi ed iniziando a leccare
la figa aperta di Angel con movimenti lenti e con tutta la lingua, passando
con tutta la superficie sulle grandi labbra, sul clitoride su fino al buco
del culo e ricominciando.
Per Angel era insopportabile quella lentezza, stava godendo come non mai.
Mary nel frattempo cominciò a schiaffeggiarle la natica destra, ritmicamente
come le lappate che dava.
Angel fremeva, tra il piacere immenso e la crudezza del sottile dolore.
Ben presto il culo di Angel era rosso ma Mary non smetteva, la faceva godere
e allo stesso tempo la puniva.
Puniva quella ragazza che tanto assomigliava a quella che l'aveva fatta
soffrire, offriva piacere a chi appena prima l'aveva fatta urlare di
godimento.
"Sei una troia, stai qui a farti masturbare senza ritegno!" sussurrava Mary
e intanto continuava a colpire quelle natiche abbondanti e morbide con
sonore sculacciate.
La fece girare sulla schiena e le divaricò le gambe, le ordinò di stare
ferma.
Le aprì la figa ormai bagnata all'inverosimile, la tenne spalancata con
entrambe le mani, Angel era completamente in suo potere.
Con la lingua cercò il clitoride.
Lo succhiò ma quando Angel iniziò ad inarcarsi per l'orgasmo si interruppe.
Poi ricomincò.
Angel urlava, la pregava di continuare, di farla venire.
Mary succhiò ancora e con un ditò la penetrò mentre continuava a leccarla
con la punta della lingua.
La stuzzicava, poi smetteva.
Angel si contorceva.
"Sei una puttana" le disse, ed infilò con violenza due dita nella figa
tremante di Angel, scopandola in questo modo con avidità e guardandola
godere.
L'orgasmo arrivò improvviso e violento.
Mary sorrise.
Si era vendicata, ma aveva scoperto in sè una leggera nota di sadismo.
I capezzoli le si rizzarono.
"Voglio godere ancora" disse ad Angel immobile sul letto.

 

                                                                                                                                   by Rosalina

 

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