Mia cugina Vanessa  di Z.Zot

 

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L'uccello mi stava scoppiando. E le palle pure. Avevo assolutamente bisogno
di venire dopo che Vanessa mi aveva di nuovo fatto eccitare fino al culmine
e di nuovo mi aveva lasciato a metà, con la sborrata sulla punta
dell'uccello. E di nuovo stava li a guardarmi, divertita, mentre ansimavo e
la imploravo: - Ti prego Vanny... ti prego... fammi venire... -
- No... lo sai... devi fare da solo... su.. fammi vedere come ti masturbi
davanti a me.... avanti... -
Tutto era iniziato una settimana fa. La sorella di mia madre, zia Doroty,
dopo anni di litigi aveva finalmente deciso di lasciare suo marito e, su
pressanti richieste di mamma, era venuta a vivere provvisoriamente a casa
nostra insieme a sua figlia Vanessa, mia cugina. Mio padre non ebbe nulla da
ridire in proposito, anzi, probabilmente era pure contento visto che zia
Doroty è una gran bella donna, più giovane di mia madre di 2 anni, e Vanessa
un'altrettanto bella ragazza di 18 anni, tutta tette e culo. Il fatto di
essere attorniato per un po' di tempo da altre belle gnocche oltre a mia
madre non doveva dispiacergli affatto. Lo capii dalla sua espressione
soddisfatta del primo giorno mentre sorseggiava il caffè e intanto sbirciava
il culo di zia mentre aiutava a sparecchiare o le tette di mia cugina mentre
si chinava di fronte a lui per porgergli la tazzina. Sembrava quasi che lo
facesse apposta Vanessa ad attirare le occhiate mie e di papà. Appena
arrivata già esibiva gonna corta e maglietta scollata e sopra l'ombelico.
Non mi era mai stata molto simpatica, anche se dovevo ammettere che era
propria una gran figa ed i miei 15 anni si facevano sentire alla grande
dentro i miei jeans. Non avevo ancora avuto esperienze con le ragazze per
cui con le seghe ci andavo giù deciso. I miei soggetti preferiti durante le
masturbazioni erano le compagne di classe con le tette più grosse. E ora
davanti a me avrei avuto per un po' di tempo una cugina con due tette da
favola. Cos'era, una quarta, una quinta? Che meraviglia! La prima sera, dopo
cena, mi chiusi in bagno e mi sparai subito una sega. Dovevo sfogarmi dopo
che per quasi tutta la cena avevo avuto il cazzo duro.
Il giorno dopo dovetti ripetere l'operazione dopo pranzo e lo stesso la
sera. Poi andi a chiudermi in cameretta e mi concentrai sui miei fumetti
preferiti, per distrarre i pensieri dalle forme sinuose di cugina e, perchè
no, anche zia.
Poi arrivò la domenica. Mamma e zia, che in quei giorni stavano sempre
insieme a parlare fitto fitto dei problemi di zia Doroty con suo marito,
andarono a messa. Mio padre uscì come al solito per raggiungere gli amici al
bar e parlare delle partite. Io, tanto per non smentirmi, restai a letto a
poltrire e leggere fumetti. Ero abbastanza soddisfatto perchè gli ultimi due
giorni non mi ero masturbato. Era una forma di orgoglio con me stesso, come
per dire: "Visto che la troietta di mia cugina non mi ha costretto a
spaccarmi di seghe come all'inizio?" Come mi sbagliavo......
Saranno state le 10/10 e mezza. Non ci pensavo neanche che Vanessa potesse
essere in casa anche lei. Noi due.. in casa... soli..... Si aprì la porta
della mia camera. Abbassai il fumetto che stavo leggendo. Apparve lei. Era
bellissima. Indossava ancora il pigiama attillato con calzoncini corti e
camicetta. Solo un bottone era chiuso. Non aveva il reggiseno. Potevo
intravvedere le grosse tette. Erano sode ed erette, con i capezzoli che
spingevano imperiosi. I lunghi e neri capelli erano scompigliati. Aveva un
aspetto selvaggio, stupendo.
Si avvicinò lentamente, sistemandosi un ciuffo ribelle sulla fronte: -
Ciao...-, sussurrò. La punta della lingua le passò sul labbro superiore. Io
ero come impietrito, la bocca semiaperta, incapace di proferire parola. Si
sistemò seduta sul bordo del letto, al mio fianco.
- Sai, sono venuta a controllare due cose.... -
- D..due... due cose?...cosa...-
- Vedi....parlando con zia... tua madre... sono venuta a sapere due cosette
molto...molto interessanti... -
Non sapevo cosa dire. Ero affascinato dal suo modo di fare ma ero anche
imbarazzato. Istintivamente strinsi la trapunta che mi copriva.
- La prima è che dormi sempre...completamente nudo... sia in estate che in
inverno...-
- Mia..mia madre ti ha detto questo? - dissi con un filo di voce.
- Già. Ma non devi volergliene... sono stata io che l'ho portata sul
discorso. Non se n'è quasi accorta e poco dopo, per fare una battuta
scherzosa, mi ha rivelato la cosa più interessante.... -
- Oddio...no... te l'ha detto...non..non si fa mai i cavoli suoi mia
madre.... -
-Beh? Dovresti ringraziarla, ti fa un'ottima pubblicità...-
Lo sguardo di Vanessa si fece malizioso.
- Avanti fammi controllare se mi ha detto la verità...- e così dicendo
allungò una mano per afferrare il bordo della trapunta.
- N..no.. aspetta... io... io.... -
- Senti , disse Vanessa avvicinando il suo bel viso al mio, lo so che non
sei mai stato con una ragazza... l'ho capito subito... ma... lasciami
fare.... bel cuginetto... ti prometto che non te ne pentirai... -
Ero impaurito. La mia bellissima cugina era troppo sicura di se, mentre io
ero un verginello alle prime armi. Non sapevo che fare, come comportarmi.
Avrei potuto ostentare la fierezza del giovane maschio di fronte alla
femmina più esperta ma il mio carattere remissivo non me lo permetteva. Fui
sopraffatto dai suoi modi decisi.
- Ecco bravo... fammi vedere... -
Lentamente Vanessa tirò a se la coperta scoprendomi il petto, poi la pancia.
Arrivata ai peli del pube si fermò un istante:
- Mmmm.. che bei muscoletti, disse carezzandomi il petto, vedo che la
ginnastica artistica ti fa bene.. -
Avevo le mani sudatissime. Le braccia lungo i fianchi, immobile e teso come
una corda di violino.
- La zia mi ha detto la verità sul fatto che dormi nudo... Ora controlliamo
la seconda.... -
Diede un colpo deciso e mi denudò fino alle ginocchia.
- Ooohh... è...è meraviglioso.... - disse con espressione estasiata, i
bellissimi occhi posati sul mio uccello semiduro.
- La zia aveva ragione..è..proprio grosso...quanto sarà? Fammelo toccare.. -
Lo prese con una mano, scappellandolo lentamente. Sentii il cazzo che si
gonfiava.
- Bello...- sospirava la cugina con voce eccitata. Allungò l'altra mano e mi
carezzò delicatamente la cappella. - Saranno almeno 25 centimetri, forse di
più... -
Iniziavo ad eccitarmi. La paura mista ad imbarazzo mi stava abbandonando e
mi stavo completamente concentrando sul mio uccello. Vanessa non smetteva di
accarezzarmelo. Poi la sua attenzione fu attratta dai testicoli gonfi. Prese
a masturbarmi con la mano destra mentre con la sinistra iniziò a palparmi i
coglioni. La sua lingua leccava freneticamente le sue labbra carnose.
Cominciò ad ansimare ed io con lei. Ad un certo punto si fermò e mi guardò
dritto negli occhi:
- Dimmi la verità... nessuna ragazza te lo ha mai toccato vero?-
- N... no... nessuna... è la prima volta che..-
- Giura.... giura... -
- Si.. te lo giuro.. te lo giuro.. -
- Allora vuol dire che sto per succhiare un meraviglioso cazzo completamente
vergine? - mi chiese con voce eccitatissima.
- Vuoi...vuoi succhiarmelo? Ma...-
- Ma cosa?... eh? - rispose Vanessa con aria di sfida riprendendo a
masturbarmelo.
- Siamo... siamo cugini... non dovremmo... non... -
La voce mi restò strozzata in gola mentre vedevo la testa della mia
bellissima cugina che si abbassava piano, la bocca che le si apriva
lentamente fino a spalancarsi ed infine vidi distintamente la mia cappella
che veniva avvolta dalle labbra stupende ed il mio grosso cazzo ingoiato
fino quasi a metà.
Partì un lento pompino meraviglioso ed io iniziai a rantolare di piacere.
Vanessa succhiava estasiata gemendo sommessamente.
Succhiava e succhiava e succhiava, ancora e ancora e ancora.
Sentivo l'orgasmo arrivare e, nello sconvolgimento del piacere, mi chiedevo
se mi avrebbe fatto venire in bocca. Non avrei potuto chiedere di più dal
primo pompino della mia vita. E invece.....
Probabilmente capì che stavo per venire e si ritrasse, lasciandomi col cazzo
palpitante e gonfio di sborra pronta ad esplodere.
Si drizzò a sedere e mi guardò divertita.
- Cosa...cosa fai... non mi fai venire? -
- No... -
- Dai finisci...per favore... -
- Ho detto di no... -
- Ma... perchè? -
- Voglio che ti masturbi e che ti sborri addosso...dai... -
- Fallo tu.. ti prego... -
- No! Avanti... sbrigati o perdo la pazienza e me ne vado..-
- No..non andartene.. va bene..faccio come vuoi tu... -
Afferrai il cazzo indolenzito dall'erezione spasmodica:
- Almeno mi fai vedere le tette?-
- Ok. Questo te lo concedo. Non approfittarne però... -
Guardandomi con malizia si sganciò il bottone che a stento conteneva il seno
prorompente. Le tette, liberate, sgusciarono fuori sobbalzando. I
meravigliosi, grossi e duri capezzoli mi si pararono innanzi. Fu abbastanza.
Mi bastarono pochi colpi di mano e l'orgasmo mi avvolse impetuoso. Sborrai
violentemente ed abbondantemente sul mio petto glabro, liberandomi.
Lei osservò il tutto visibilmente eccitata, carezzandosi i capezzoli con i
polpastrelli.
- Ma che bravo... quanta bella crema morbida... fa vedere... -
Passò il dito indice nella pozzetta di sperma sul petto disegnando alcuni
ghirigori. Poi si portò le dita alla bocca e le succhiò, sempre guardandomi:
- Mmmh.. che dolce...sei stato proprio bravo.... ti meriti una bella
ricompensa -
Si avvicinò e, chinandosi verso di me, mi porse i capezzoli:
- Su avanti.. succhiali. Te lo sei meritato -
Estasiato presi a leccare e succhiare quelle tette stupende. Il cazzo mi
tornò duro in un istante:
- Aspetta.... - sussurrò eccitata - ti faccio assaggiare la tua crema -
Bagnò un capezzolo nell'abbondante sperma che ancora esitava sul mio petto e
sul mio ventre e me lo infilò in bocca. Succhiai avidamente. Vanessa ripetè
l'operazione con l'altro seno. Poi ancora e ancora, fino a farmi succhiare
quasi tutta la mia sborra. Infine completò lei stessa l'opera leccando tutto
lo sperma rimasto.
Sollevò il capo dal mio petto come una fiera dopo il banchetto e mi guardò
con l'aria di chi stava per dare un'ordine perentorio: - Adesso mi fai
venire... con la lingua... -
- Ma.. io... non ... -
- Zitto! -
Si mise a cavalcioni sul mio viso: - Lecca... avanti.. ubbidisci...-
Ovviamente non avevo mai leccato un fica ma non ci volle molto ad imparare.
- Ecco... così... bravo ... ooohhh... siiii... lecca... lecca... sii...
ancora.... bravo cuginetto... ancora... vengo... vengoooo.... aaaahhhh....-
Il sapore meraviglioso della passera si mischiò col gusto intenso del suo
orgasmo che invase la mia bocca spalancata ad accoglierlo.
Si accasciò al mio fianco. Il suo bel viso era ad un centimetro dal mio.
Ansimava ad occhi chiusi e la bocca semiaperta. Posai le mie labbra
grondanti del suo umore sulle sue labbra stupende. La baciai con passione.
La mia lingua affondava dolcemente fra le morbide labbra a cercare la sua.
Nel torpore del dopo orgasmo lei si lasciò andare e rispose al mio bacio. Il
cazzo durissimo premeva ora contro la sua pancia tesa.
Poi, di colpo, come risvegliatasi, si staccò dal mio abbraccio appassionato
e mi spinse via, rimettendosi a sedere:
- Che fai.. Non devi baciarmi senza il mio permesso.. -
- Ma...-
- Sono io che decido. Tu devi fare solo quello che ti dico e non devi
prendere iniziative. Se non ubbidisci finisce tutto qui.... adesso..... Hai
capito?-
Riuscii solo a fare un segno affermativo con la testa, annichilito dalla sua
volontà.
- Bene.. bravo cuginetto... mi piaci proprio un sacco lo sai... sei così
eccitante nella tua timidezza... mi fai impazzire... -
Abbassò lo sguardo sul mio uccello impennato:
- Quanto è bello... ma è stato troppo birichino... deve essere punito... -
- Come.. cosa....?-
- Zitto. Guai a te parli ancora... -
Vanessa infilò due dita in un taschino della camicetta e tirò fuori un
anello di elastico bianco, molto piccolo e di sezione tonda. Lo allargò con
gli indici, poi a fatica anche con i medi e riuscì tenderlo a malapena per
infilarci dentro il mio uccello. A fatica spinse l'elastico fino quasi al
metà del mio cazzo.
- Ecco fatto... fa male? -
- Un poco... -
L'elastico strozzava il mio uccello teso allo spasimo come se volesse
dividerlo in due.
- A c... cosa serve...? - chiesi timidamente.
- A non farti sborrare, tesoro - Si tolse lentamente la camicia - Ora potrò
succhiartelo per tutto il tempo che ne avrò voglia....-
Iniziò così il mio piacere/supplizio. La bella cugina leccò e spompinò a
lungo il mio povero cazzo indolenzito. Fu un pompino lunghissimo. Penso che
durò almeno mezz'ora. Gemevo di piacere e di dolore insieme. Sentivo lo
sperma che cercava di uscire e che rimaneva intrappolato gonfiandomi i
coglioni che cominciarono a farmi male.
Lei succhiò senza pietà, sdraiata a pancia in giù fra le mie gambe
divaricate. Si fermò solo per stanchezza, altrimenti sarebbe andata avanti
ancora.
Si drizzò e si sistemò in ginocchio, sistemandosi i capelli:
- Che meraviglia. Non ho mai succhiato un uccello così stupendo...- disse
ansimando.
- Toglimi l'elastico.. ti prego.. mi fa male... -
- Solo se mi prometti di non sborrare -
- Prometto... prometto.. -
- Bravo.. bravo il mio cuginetto obbediente... ecco... piano.. così...
così.. ecco, ora è libero... -
- Mi... mi fanno male i testicoli... devo venire.. -
- Vediamo un pò... -
Si abbassò e, sistemandosi con il bel culo all'insù, venne ad ispezionare le
mie palle indolenzite.
- Ci penso io. Tira su le gambe, sù... -
Mi fece sollevare le gambe fino al petto.
- Mmmm.. che belle palle da torello... viene voglia di mangiarle -
Cominciò dapprima a leccarmi i coglioni dandomi un po' di sollievo, poi
altenativamente me li succhiò con delicatezza.
Si abbassò: - Lo sai che hai un buchino bellissimo tesoro? -
Ora la sua lingua roteava intorno al mio sfintere per poi prendere a leccare
avidamente ed infine si pinse dentro.
Ero in estasi totale.
Non avrei mai immaginato di poter arrivare a provare piaceri così intensi.
Si dedicò al mio ano per un paio di minuti, poi tornò a leccarmi i coglioni.
Infine prese a darmi lunghe e leggere leccate con la punta della lingua
lungo tutto il mio uccello, dalla base alla punta.
Mentre faceva questo mi controllava. Capiva che mi stavo trattenendo a
stento. Voleva farmi arrivare al limite, obbligandomi a non venire. Quando
intuì che non ne potevo più, si fermò e si mise nuovamente in ginocchio fra
le mie gambe.
- Ti prego Vanny... ti prego... fammi venire... -
- No... lo sai... devi fare da solo... su.. fammi vedere come ti masturbi
davanti a me.... avanti... -
E così, guardando la mia dea che mi sovrastava e mi dominava, bellissima e
sensuale, presi nuovamente l'uccello in mano.
- Lentamente, mi raccomando e... tienilo ben dritto. Voglio vederlo
zampillare verso l'alto. Voglio vedere quanto in alto riesci a sborrare -
Dandomi questi ordini si infilò una mano fra le cosce ed iniziò a
masturbarsi.
Per quanto lenta potesse andare la mia mano, l'orgasmo arrivò quasi subito.
Potenti schizzi di crema bianca volarono verso l'alto, sfiorando le due
grosse tette e ricadendo sul mio stesso uccello e sul mio ventre. Vanessa
stava godendo, a bocca aperta, gli occhi posati sullo spettacolo della
sborrata.
Sparai una quantità di sperma inaudita. Almeno il doppio del solito.
L'uccello grondava, le mani e la pancia ne erano allagate.
Inaspettatamente Vanessa si chinò su di me e, continuando a masturbarsi e a
gemere, prese a leccare con foga tutto lo sperma che poteva. Leccava le mie
mani, la mia pancia. Leccava e gemeva. Prese a leccarmi anche il cazzo pieno
di crema densa:
- Buono... mmhhh... buono ... nnnhhh... -
L'uccello non voleva saperne di ammosciarsi. Se ne stava lì, eretto a farsi
leccare, finalmente liberato e svuotato, ma non ancora appagato.
L'eccitazione di Vanessa stava salendo a dismisura verso l'orgasmo mentre
leccava e ingoiava grandi quantità di crema e si martoriava il clitoride con
le dita. I suoi gemiti si facevano sempre più acuti.
Probabilmente ad un certo punto perse il controllo.
Si drizzò e si mise a cavalcioni su di me. Afferrò il cazzo con la mano, lo
appoggiò alle labbra della passera grondante e se lo infilò tutto in un sol
colpo. Poi, furiosamente, prese a cavalcarmi come un'amazzone inferocita.
Restai in apnea non so per quanto. Era la prima volta che il mio uccello
entrava in una fica. Era meraviglioso.
Stavo li, stringendo spasmodicamente le lenzuola fra le mani, a bocca
spalancata, guardando le due grosse, stupende tette che sballonzolavano
sopra di me. Lei mi possedeva e urlava di piacere:
- Aaahh... amore...che cazzo meravigliosooo... mi fai godereee... mi fai
venire... ooohhh... vengoo... -
Non si rese conto che anch'io stavo per venire.
Stavo per venirle dentro. Cazzo! Stavo per venire dentro la fica di mia
cugina.
- Vanessa... aspetta... non... aaaarrghhh... -
Venimmo assieme, stupendamente e meravigliosamente assieme, gemendo come due
pazzi.
Lei si accasciò su di me, schiacciando i seni gonfi sul mio petto, il cazzo
ancora infilato nella calda fica sgocciolante di sperma e uomori.
- Mmmmhh... cuginetto - disse con un filo di voce e sguardo languido - tu mi
farai impazzire... -
Mi baciò, a lungo, con amore.
- Vanessa - dissi poi - ti sono venuto dentro -
- Non preoccuparti sciocchino. Prendo la pillola, cosa credi? -
"Che idiota, pensai, sono proprio ingenuo.."
- Tu però te ne approfitti subito eh? Birbante.. -
Riprese a baciarmi.
Passarono alcuni istanti meravigliosi.
Poi lei sussurrò: - E' meglio se ci diamo una sistemata. Fra poco torneranno
zia e mamma dalla messa - Si alzò raccogliendo le sue cose.
- Vanessa... sei stupenda.. - dissi con un filo di voce. Ero spossato.
- Grazie tesoro -
- Lo faremo ancora? -
- Se sarai sempre obbediente... forse si... -
- Lo sarò, promesso.. -
- Ok, ci vediamo dopo - Mi diede un bacio sulla bocca - Mi raccomando.
Mantieni il segreto, altrimenti non lo potremo fare mai più -
- Non lo dirò a nessuno, stai tranquilla -
- Bene -
Si allontanò leggera, muovendo sinuosamente il bellissimo culo e uscì dalla
porta della mia camera.
Restai per qualche minuto a guardare il soffitto con un'espressione di
soddisfazione e appagamento.
Poi mi alzai. Avevo la vescica piena. Andai in bagno a pisciare.

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By Z.Zot