La cerimonia del te'  di Eugenio

 

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- Sai cara si dice sia stato Senno Rikyu a creare questa cerimonia -

Paolo parlava a voce bassa, gli occhi erano chiusi, teneva la
difficile posizione con le gambe piegate con estrema naturalezza,
sembrava fosse nato con essa.

Il corto kosode da cui uscivano solamente le mani sembrava cucito
addosso all'uomo, la sua voce descriveva passo passo tutto quello che
avrebbe fatto, di fronte a lui, separata solo dal basso tavolino
Claudia faceva invece fatica a mantenere la posizione ma lui non se ne
curava, avrebbe avuto tutto il tempo di apprezzarla in seguito.

- Imparerai anche tu a preparare il te - continuò Paolo rivolto alla
ragazza - Anzi ti consiglio di guardare molto bene i miei movimenti è
l'unica maniera di imparare, l'esperienza di un altro, rubare con gli
occhi le conoscenze altrui, l'unico furto ammesso.-

La ragazza continuava ad agitarsi lentamente, quel sottile tatami
proprio non le rendeva facili le cose ma cercava di trattenersi, la
cerimonia la stava affascinando e non voleva rovinare l'atmosfera che
lui aveva creato.

Sembrava tutto talmente affascinante che si sentiva estranea, queste
cose orientali l'avevano sempre fatta sorridere, ma non poteva negare
che tutto il rituale era talmente coinvolgente da non permetterle di
staccare gli occhi dai suoi movimenti.

- Non utilizzare mai te scuro inglese mi raccomando, il te giapponese
non è mai fermentato ma deve essere verde e ben sbriciolato prima di
unirlo all'acqua - il tono della spiegazione non era mai saccente,
dalla voce traspariva la sincera voglia di istruire l'allieva.

Con gesti misurati presa la mistura di te dal tipico colore verde
brillante e lo mise nell'acqua calda poi iniziò a mescolarlo con un
frullino di bambù.

- Anche l'oggetto con cui mescoli è fondamentale, mai utilizzare il
metallo che dona alla mistura un sapore troppo lontano dall'originale,
solo il bambù non tradisce la vera essenza del te -

Neanche l'uso di un compasso gli avrebbe permesso movimenti così
precisi, uguali, tutti meravigliosamente uguali, lo sguardo di lei non
smetteva di seguire le sue mani, la mente di Claudia inziò ad
estranianrsi dal corpo gli tornarono nelle orecchie le parole di Paolo
sulla cerimonia : La cerimonia del tè è l'espressione perfetta degli
aspetti fondamentali della cultura giapponese ed ancora, essa
rappresenta una vera e propria forma di meditazione.

- Osserva attentamente - la frase di Paolo la richiamò alla realtà -
Devi capire quando il te è pronto, devi osservare la schiuma che nasce
da esso, devi sentire il suo respiro, devi immedesimarti nella sua
crescita - piano piano infatti la bevanda assunse il suo tipico
aspetto spumoso, la spuma di giada liquida.

- Non esiste un tempo stabilito, è il te che decide di comunicarti
quando è pronto e tu devi essere veloce ad afferrare quel momento,
ricordati, è il te che ti guida con la sua schiuma, impara a leggerla.
-

Il rapporto dell'uomo con la bevanda sembrava quello con un vecchio e
caro amico, una persona di cui ormai si conoscono tutte le reazioni ed
i pensieri, lui e il te sembravano aver percorso insieme molti anni di
vita comune, ne parlava e gli parlava con estrema naturalezza.

La ragazza era sempre più affascinata, se non avesse preso la metro B
per venire da lui sarebbe stata certa di essere in un palazzo di
Osaka; la posizione, della cui scomodità si era ormai dimenticata, gli
odori ora forti ora dolci, i gesti e i suoni che l'avvolgevano,
l'avevano portata ad un immedesimarsi mai provato.

Quella schiuma, colore della giada, sembrava gonfiarsi anche nel suo
animo, il ritmo dei piccoli colpi che il bambù dava alla ceramica,
seppur ovattati, sembravano ormai essere sempre esistito in lei.

La sua immobilità era impressionante gli occhi non si staccavano dalle
mani di lui.

- Il tè simbolizza l'essenza dell'ospitalità - cominciò a spiegare lui
- Quell'ospitalità che ho deciso di donarti senza riserve -

All'improvviso il cerimoniale della mescolatura cessò, le sue mani
rimasero un attimo ferme poi l'uomo portò il recipiente davanti a i
suoi occhi, attraverso la squisita porcellana poteva osservare
controluce il colore del liquido e attraverso le mani la sua
temperatura.

Ancora una volta lei ebbe la sensazione che la sostanza attraverso il
recipiente e poi attraverso la pelle delle mani gli parlasse, che
esistesse una comunione di intenti tra loro.

La voce dell'uomo ruppe il silenzio col suo tono dolce ma fermo.

- E' pronto, ti prego di prendere la posizione adatta per proseguire
la cerimonia -

La ragazza esitò solo un attimo, la mente ancora rapita dai gesti
dell'uomo, con un impercettibile scuotersi del corpo rientrò nella
realtà e con un movimento fluido si alzò, il suo hirosode ad ampie
maniche scivolò ai suoi piedi appena sciolta la cintura che lo legava
e rimase nuda; Paolo che aveva lo sguardo fisso alla ciotola non la
degnò di uno sguardo, solo quando intuì che lei si era sdraiata sul
basso cuscino posto alle sue spalle si alzò e versò il liquido nella
sacca poi prese la cannula e la infilò rapidamente nell'ano di lei
aprendo il rubinetto.

Rimase un attimo in piedi ad osservare il lento scendere dell'liquido,
era proprio soddisfatto, una cerimonia del te veramnte ben fatta.

 

 

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By Eugenio