L'insonnia di Susanna di Lucia

 

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Il caldo era soffocante quella notte d'agosto. Susanna si girava e rigirava
continuamente nel suo letto senza trovare sollievo. La maglietta che
indossava come pigiama era completamente zuppa di sudore e mostrava in
trasparenza i capezzoli inturgiditi.



Si alzò e si avviò verso il ventilatore posto ai piedi del letto, l'accese e
si rituffò nuovamente sul suo lettino. La ventola riuscì solamente ad
agitare i suoi lunghi capelli castani, ma non a soddisfarla come avrebbe
voluto.



Sbuffò ripetutamente, poi infastidita arrivò in cucina si versò un bicchiere
d'acqua e si sdraiò sul divano davanti alla tv; guardò cosa trasmettevano,
ma nulla destò il suo interesse.



Osservò il telefono posto accanto a lei e pensò: "E se lo chiamassi?
Sicuramente mi ucciderebbe. No forse è meglio di no, starà dormendo! Ma è l'
unico che mi può aiutare a prender sonno. Ok, lo chiamo!".



Alzò la cornetta e con le dita tremanti compose il numero. Dopo una decina
di squilli qualcuno rispose:



-         Pronto! (con voce assonnata)

-         Ciao! (con voce preoccupata)

-         Susy sei tu?

-         Sì Andrea sono io!

-         Ma ti rendi conto che ore sono?

-         Le 4?

-         Si, cara! Sono proprio le 4. Dove sei? Ti devo andare a recuperare
da qualche parte?

-         No, no. Sono a casa

-         E allora? Perché mi chiami a quest'ora?

-         Non ho sonno! Non riesco a dormire c'è troppo caldo!

-         Anch'io sento caldo eppure stavo dormendo! Ho capito! Il tempo di
vestirmi e sono da te!

-         Grazie a dopo, allora (sorridendo).

-         Ciao

-         Ciao



La mamma di Andrea e di Susanna erano grandissime amiche fin dalla giovane
età, e vollero che anche i loro figli si frequentassero in modo che anche
tra loro potesse nascere una bella amicizia.

Infatti, così accadde. Tra loro era nato un rapporto quasi fraterno dove l'
uno poteva sempre contare sull'altro nonostante i 5 anni di differenza che
li distinguevano (24 per Susanna e 29 per Andrea). Quante volte Susanna lo
aveva chiamato ogni volta che aveva un problema con un ragazzo o con la
scuola e tante altre veniva aspramente rimproverata e spesso anche
sculacciata da Andrea quando si rifiutava di ascoltare i suoi consigli per
poi dargli ragione.



Nell'attesa del suo arrivo, Susanna ne approfittò per farsi una doccia, ma
Andrea giunse a casa sua prima del previsto e non avendo il tempo di
indossare un vestito lo accolse avvolta da un accappatoio.



Andrea entrò dentro l'appartamento baciandola sulla fronte, come di rito e
si avviò in salotto accomodandosi sul divano. Susanna lo seguì e si sedette
accanto a lui.



Si fissarono negli occhi, poi Andrea porse alla fanciulla la sua spalla in
modo tale che si potesse accoccolare su di lui.

"Allora" - disse Andrea - "cos'è che ti assilla da non riuscire a dormire e
farmi correre in piena notte a casa tua? Non penso che sia solo il caldo".

"Sì, ti assicuro!" - rispose Susanna - "è solo il caldo!" Non accorgendosi
che un lembo dell'accappatoio le aveva scoperto una gamba fino all'altezza
dell'inguine; cosa che non passò inosservata ad Andrea e soprattutto al suo
membro che si stava gonfiando sotto il jeans.



Intuendo che stava per succedere qualcosa di inaspettato, Andrea distaccò la
donzella e si alzò di scatto.

Susanna non giustificò il suo gesto e sollevandosi anche lei lo raggiunse
per abbracciarlo.



"Susanna" - disse Andrea con voce ansimante - "ti prego allontanati! Per il
tuo bene".

"Perché?" - domandò Susanna - "Qual' è il problema?".



Andrea non riuscì a resistere alla tentazione e le sue mani che prima erano
appoggiate sulla schiena della ragazza adesso scesero sui suoi glutei, ma
questa volta non per punirla, ma per coccolarlarla. Susanna era
pietrificata, ma la cosa non le diede disagio.



Ti prego fermami! - continuò Andrea, mentre le slacciava la cintura dell'
indumento umido che indossava. Lei non fiatò sia per ingenuità, che per la
novità e lui finì di svestirla.



Ammirò il suo corpo prima di iniziare a baciarle il collo e ad accarezzarle
i suoi piccoli, morbidi e sodi seni. La prese in braccio e la portò in
camera sua, l'adagiò sull'alcova preparandola a quello che sarebbe accaduto
in seguito.



La baciò ripetutamente senza trascurare nulla del suo corpo fino a fermarsi
all'altezza della sua bagnata vulva leccandole e succhiandole la clitoride.



Susanna continuò a non emettere alcuna parola se non gemiti di piacere.
Pensò soltanto fino a dove si sarebbe spinto; ma la sua risposta non fu
tarda ad arrivare nel momento stesso in cui Andrea, si spogliò e si distese
sopra di lei.



No! Urlò - la ragazza, percependo le intenzioni dell'amico - ti prego Andrea
non far. - aggiunse, ma ormai era troppo tardi, incurante delle sue
negazioni la penetrò delicatamente, ma fino in fondo.



Dopo pochi minuti l'orgasmo di Andrea entrò a spruzzate dentro il corpo
della giovane lasciandola senza fiato. Si staccò da quella posizione e
continuando ad accarezzarla portò anche lei all'apice del piacere.



Stanco e stremato, si distese accanto a lei e guardandola in viso si accorse
che i suoi occhi erano gonfi e rossi e le sue guance erano bagnate, ma non
di sudore.



Susanna con voce tremante e rauca gli chiese: "Perché lo hai fatto? Ti avevo
detto di no?" e lui dandole un bacio a fior di labbra replicò: "Perché Ti
Amo!".



A queste parole Susanna appoggiò la testa sul petto del suo migliore amico e
si addormentò.

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by Lucia