LA FIGA NON MENTE MAI di Tigrotta

 

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Ogni tanto mi porto a casa alcune amiche, quando i miei non ci sono; a
volte sono ragazze che frequento da anni, altre sono appena conosciute.
Quella di questa sera, ho capito subito che era una porca e che ci
sarebbe stata... è venuta a casa mia e ci siamo fatti una scopata da
infarto, ma il bello è venuto dopo.
Le ho spiegato che non le avrei fatto male, le ho chiesto se voleva
provare qualche giochino nuovo... che vacca! Ha detto subito di sì, si
vede che aveva una voglia... sembrava quasi una bambina golosa alla
quale sono state promesse le caramelle.

Era nuda, l'ho fatta sedere su una sedia, le ho preso le ginocchia e le
ho tirate verso di me, così era proprio seduta sul bordo, con le spalle
e la nuca appoggiate allo schienale, le mani strette lungo i lati della
sedia per non scivolare...così, con le braccia tese, stringeva quel gran
paio di tette che si ritrovava, erano veramente enormi, esagerate quasi,
visto che lei era piccola e minuta; le ho sistemato i piedi,
appoggiandoli contro le mie spalle, con le gambe aperte. Inginocchiato
davanti a lei, avevo proprio la bella visione della sua figa spalancata
e vogliosa. Accanto a me, per terra, avevo già preparato i miei
"strumenti".

Ho preso un cubetto di ghiaccio e gliel'ho passato sul viso, fronte,
naso, orecchie, guance, labbra... che bocca da pompini, dopo devo
assolutamente farmene fare uno!
Sono sceso lungo le spalle, soffermandomi poi su quei capezzoli scuri e
grandi, finchè il freddo e l'eccitazione non li hanno resi duri e
turgidi; poi le ho sistemato quello che restava del cubetto di ghiaccio
in mezzo alle tette, al caldo, lasciando che si sciogliesse, gustandomi
le gocce che comparivano sotto le tette e scendevano lungo la pancia,
per fermarsi dentro l'ombellico. Ogni tanto la guardavo anche in faccia
per vedere se le piaceva... beh, sicuramente apprezzava! Ma la cosa che
preferivo era osservare la sua figa, che diventava sempre più scura, di
un rosso cupo, e che cominciava a bagnarsi... eh, no, la figa non mente
mai, con la faccia una può anche far finta di godere, può ansimare o
urlare, ma se uno vuol capire veramente, deve per forza guardare la
figa.

Ho preso un altro cubetto di ghiaccio, gliel'ho passato sulla pancia...
lei ha sussultato, l'altro ormai si era scaldato ma questo è
congelato... ho continuato sulle coscie, all'interno, saltando
volutamente il monte di Venere; poi sono andato anche lì, velocemente,
solo sui peli ricci e folti, scendendo lungo le grandi labbra, e
tornando sù. Quando era quasi sciolto gliel'ho appoggiato delicatamente
sul clitoride e mentre lo tenevo con una mano, con l'altra ho preso un
pettine, ma non uno normale, il pettinino piccolo che la mia sorellina
usa per le sue bambole. E con quello le ho pettinato i peli, lentamente,
in maniera accurata... da bagnati si va bene.
Si è irrigidita un po', sicuramente il suo clitoride stava perdendo
sensibilità a causa del ghiaccio...ma prima di toglierglielo ho voluto
controllare... era bello vedere le gocce d'acqua staccarsi, rotolare
lungo l'interno della sua figa, mescolarsi con quelle della sua
eccitazione e scendere insieme a solleticarle il buco del culo, prima di
cadere per terra, ai piedi della sedia.
Alla fine le ho tolto il ghiaccio e gliel'ho passato sulle labbra della
bocca. Volevo che sentisse il suo sapore, come se si stesse baciando da
sola... finchè l'ho fatto scivolare dentro, e lei era pronta ad
accoglierlo, mi ha fatto vedere mentre lo succhiava avida, mentre
qualche goccia scivolava lungo il suo mento, dandole un'aria da bambina
porcellina... e il mio uccello è schizzato verso l'alto.

Con un altro cubetto di ghiaccio ho ripreso ad accarezzarla, stavolta
all'interno delle piccole labbra, su e giu, lentamente, come se le
stessi mettendo il rossetto... la sentivo godere, anzi la vedevo godere,
vedevo la figa spalancarsi sempre di più, cercando d'inghiottire il
cubetto ogni volta che lo passavo sopra il buco... finchè con un colpo
secco gliel'ho spinto dentro, entrando anche con tutto il dito medio,
cercando di andare sempre più in fondo. In quella cavità calda e umida
sentivo il ghiaccio che si scioglieva in fretta; quando ho tolto il
dito, è uscito anche un fiotto d'acqua tiepida misto ai suoi umori, sono
scesi assieme accarezzandole il buco del culo, e sono caduti per terra,
dove si stava formando una piccola pozzanghera.

Ho preso un altro cubetto di ghiaccio e gliel'ho infilato dentro senza
tante cerimonie...era fantastica la sua figa... non l'ho neanche più
guardata in faccia, ero tutto intento ad osservare come la sua figa
inghiottiva, anche stavolta sono entrato con tutto il medio, l'altro
cubetto era già sparito.
Ho deciso che era ora di occuparmi anche del suo culo. Vista la
posizione, il buco era proprio in bella vista, già bagnato e lubrificato
da tutto quello che usciva copioso dalla figa. C'ho appoggiato un dito,
tentando di spingere, ma lei stringeva, quindi ho lasciato perdere un
po' e le ho inserito 2 dita nella figa, sono scivolato dentro ed era
vuota. Le ho messo dentro altri 2 cubetti... mi sembrava di averla
sentita sospirare di piacere, ma non ci ho fatto caso... la sua figa mi
aveva già detto tutto, si era aperta e richiusa, vorace, affamata ed
assetata.

Vicino alla sedia, oltre alla "collezione" di ghiaccio, avevo portato
anche la crema; niente di speciale, una che usa mia madre... latte
detergente per il viso... beh, se fa bene al viso di mia madre, di
sicuro non farà male al culo di questa qua!
Ne ho preso un po' e l'ho spalmata delicatamente, massaggiandole il buco
del culo... non è che si andasse benissimo, il culo era bagnato e la
crema tendeva a scivolare via.
Intanto le ho infilato un altro cubetto, spingendolo bene dentro; poi ho
ripreso a lubrificarle il culo, tentando ogni volta di entrare con un
dito, e ogni volta un po' di più, e ogni volta sentivo quel buco un po'
più largo e cedevole, sempre più disponibile e pronto.

Il mio cazzo ormai era durissimo; per un attimo ho avuto l'impulso di
alzarmi in piedi e farmi una sega davanti a lei, per poi sborrarle
addosso, ma mi sono trattenuto... mi ero ripromesso di giocare un po'
con lei, non mi sembrava corretto soddisfarmi da solo e poi magari
lasciarla là impalata! E poi... avanzavo ancora un pompino.

Quindi ho preso altri 3 cubetti e, uno alla volta, glieli ho spinti fino
in fondo alla figa... poi ho cominciato ad ungere con la crema il pezzo
forte, quello da usare per quel bel culetto; niente di particolarmente
grosso o lungo, niente fallo artificiale o dildo dalle 1000 funzioni o
vibrazioni diverse... solo una spazzola (anche questa di mia madre) con
un manico che, vicino alla parte dove ci si spazzola, era rotondo e
stretto, mentre l'impugnatura era rettangolare, come un parallelepipedo
di circa 10 cm di lunghezza, quasi 2 di larghezza e poco più di mezzo cm
di altezza. Avevo cercato a lungo una cosa simile... mi ero stancato
d'infilare cose rotonde, mi eccitava un sacco vedere il buco del culo
allargato così, in orizzontale... poi potevo ruotare la spazzola e
metterla in verticale,  e mi sembrava di avere davanti agli occhi
un'altra piccola figa...

La figa... le ho infilato 2 dita dentro, era talmente larga e bagnata...
3 dita e sono andato un po' avanti e indietro... ancora 3 cubetti, c'era
ancora tanto di quello spazio, altri 2, e poi la spazzola nel culo...e
lei non ha fatto una piega, ho cominciato a muoverla piano, avanti e
indietro, lentamente e lei? ha cominciato ad incitarmi ad andare più
forte; non la potevo mica deludere... ho cominciato a spingere e tirare
fuori quasi tutto il manico dal culo e poi a rispingerlo dentro... la
vedevo sobbalzare e sussultare sulla sedia, seguendo il ritmo. Chissà
magari la prossima volta potrei usare la sedia a dondolo di mia nonna...

Un cubetto di ghiaccio le è scivolato fuori dalla figa ed è caduto per
terra; l'ho raccolto e gliel'ho rimesso dentro... era larghissima,
bagnata come non mi era mai capitato... 1,2,3,4 dita e ho cominciato a
seguire il ritmo della spazzola nel culo, poi ho invertito, quando il
manico usciva dal culo, le dita entravano nella figa e viceversa.
Sentivo il suo orgasmo arrivare, lo sentivo da come si stringeva attorno
alle mie dita... e le ho tolte; non volevo che venisse subito.

Le ho lasciato il manico della spazzola infilato nel culo, le ho tirato
giù i piedi dalle mie spalle, l'ho fatta alzare... ha voluto fare 2
passi per la stanza per sgranchirsi le gambe.
La guardavo camminare, sculettare, con la spazzola che le usciva dal
culo e il mio uccello reclamava attenzioni, era in tiro come non mai,
con la cappella turgida e scura, e continuava a pulsare...
Alla fine non ce l'ho più fatta, l'ho messa in ginocchio sopra la sedia,
con la faccia verso lo schienale, la schiena inarcata e il culo
all'infuori, mi sono piazzato dietro lo schienale, con il cazzo a
portata della sua bocca... non si è fatta pregare neanche un secondo...
ma l'ha preso in bocca e ha cominciato a pompare... avevo ragione... una
bocca fantastica, mentre succhiava leccava, mentre si muoveva lungo il
mio cazzo succhiava, mentre leccava si muoveva avanti e indietro... e
mentre faceva tutto questo, ha staccato una mano dallo schienale e  se
l'è portata tra le gambe, toccandosi quella figa fantastica, aperta e
bagnata, gocciolante e cercando contemporamentamente di muovere la
spazzola nel culo.
Mi sono allungato sopra la sua schiena, sempre con il cazzo nella sua
bocca, ho preso la spazzola e ho cominciato a muoverla, sincronizzando
il ritmo... il cazzo entrava e la spazzola usciva, il cazzo lasciava
momentaneamente la bocca e la spazzola le apriva il culo. Ogni tanto
lasciavo la spazzola e provavo a toccarle la figa, era un lago, potevo
scivolarle dentro con 3-4 dita senza fatica, ogni tanto incontravo anche
le sue, che stimolavano il clitoride eretto.

Stavo per venire, le ho infilato per bene la spazzola nel culo e le ho
sfilato il cazzo di bocca, le ho intimato di lasciarla aperta, ho dato
gli ultimi due colpi e le ho sborrato in faccia, in bocca, sul collo, su
quelle tette enormi... mi sono fatto pulire con la lingua, poi, sempre
con la spazzola nel culo, l'ho fatta mettere come prima, seduta sul
bordo e con i piedi sulle mie spalle.

Osservavo la sua figa spalancata, mentre le stantuffavo il culo con la
spazzola, la vedevo pulsare e ci ho appoggiato le mie labbra, l'ho
baciata con passione e lei mi ha risposto, schiudendosi ancora di più,
lasciando che la mia lingua scivolasse dentro senza resistenza,
accogliendomi, scambiando la mia saliva con la sua bava, assecondando le
mie labbra con le pulsazioni del suo orgasmo, facendomi dissetare con i
suoi succhi...ma non ancora pago, ho iniziato a stuzzicarle con la
lingua il buchino per fare la pipì, stimolandoglielo finchè da lì non è
partito un getto caldo che ho raccolto subito nella mia bocca assetata,
bevendo quel nettare prelibato come se fosse la migliore delle birre
bionde.

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By TIGROTTA