MANIAC di Gosuto Raita

 

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"Aaaah !! Oh mio Dio !" Toni cadde pesantemente sul divano sbuffando.
"Claudia e' stato fantastico .. quasi mistico ! Grazie."
"Eh eh non c'e' di che. Se non ne approfitto quando tua moglie e'
fuori citta' .."
"Gia' .. se solo i nostri rispettivi compagni sapessero .. non si
assenterebbero cosi' spesso .. Spero che quanto sto per dire non
giunga mai alle sue orecchie .. ma .. sei una cuoca fantastica!
Assolutamente inarrivabile."
"Ma smettila. E' che siamo amici da una vita, ma sono diventata brava
a cucinare solo dopo il matrimonio. Pensa quante mangiate ti sei perso
quando eravamo ragazzi !"

E scoppiarono a ridere.

"Filmino o vai subito ?"
"Stai scherzando ? Anche solo attraversare la strada, pieno come sono
ora, significherebbe 4 congestioni. Vada per il filmino"

La serata stava passando in totale tranquillita' quando un frusciare
fece distrattamente girare Toni per guardare alle spalle del divano.
Vide l'oscuro scintillio della pistola ancora prima di mettere a fuoco
la buia figura che la reggeva. L'urlo gli si smorzo' in gola e solo un
sommesso gorgogliare soffocato usci' dalla sua bocca.

"Fermi o vi ammazzo." l'uomo parlava con calma e fermezza. Niente,
nella sua voce tradiva la benche' minima emozione. Aveva pronunciato
quella frase tremenda con la stessa intonazione con cui si puo' fare
un commento sul tempo.
Claudia lancio' un urletto portandosi una mano alla bocca in un puro
gesto di spavento. Toni guardava la figura scura e incappucciata che
li teneva sotto mira mentre aggirava lentamente il divano per portarsi
davanti a loro, a ridosso della poltrona, un paio di metri lontana.

"Prenda pure tutto quello che vuole, ma non ci faccia del male" Toni
parlo' spinto piu' dal panico che da una logica razionale. Claudia era
troppo spaventata per capire cosa stava succedendo.

"State tranquilli" disse lo sconosciuto "non sono un ladro ne un
assassino. Se farete esattamente quello che vi diro' non si fara' male
nessuno."
Attese qualche secondo perche' queste ultime parole arrivassero al
cervello delle due vittime.
"Tu, comincia a sbottonarle la camicetta, lentamente." Claudia ebbe un
sussulto e si porto' istintivamente le mani al collo proteggendo i
lembi del suo indumento.
"No, no .. per favore .."
"Se la tocchi anche solo con un dito .." Toni non seppe da dove gli
usci' il coraggio per una frase simile. Si rese subito conto che
avrebbe potuto comportare la sua morte, ma non abbandono' il serio
cipiglio che aveva assunto.
"Ve lo dico per l'ultima volta. Non sono un criminale. Sono solo un
po' .. maniaco. Non la sfiorero' neanche, non mi avvicinero' mai piu'
di cosi'. Sempre se obbedirete ai miei ordini senza fiatare.
Tranquilli, non vi faro' fare niente che, probabilmente, non fate gia'
al sabato sera nel vostro lettuccio."

Toni e Claudia si guardarono negli occhi per un attimo.
(Non sappiamo cosa li spinse a tacere, ma probabilmente fu soltanto la
paura di contraddire lo sconosciuto, spingendolo a qualche gesto
irrazionale.)
Dopo questo intenso, breve attimo di intesa, Toni sussurro' un
impercettibile "Scusami" e comincio' a lavorare sui bottoni della
camicetta della donna che, tremante, lo lascio' fare.
Non giunse neanche a meta' dell'operazione che le due belle tette di
Claudia sbucarono timide dalla stoffa, donandosi alla vista dei due
uomini.
"Leccagliele. Succhiale i capezzoli." La voce dello sconosciuto
cominciava a tradire una velata eccitazione.
Toni guardo' per un attimo l'amica, come per chiedere
l'autorizzazione, e il piccolo gesto di assenso della donna,
probabilmente, fu chiaro solo a loro due. Comincio' a lavorare
alacremente con le labbra e con la lingua su tutta la superficie delle
mammelle, soffermandosi il giusto tempo a stuzzicare i due rossi
boccioli che, per nulla indifferenti, risposero felici alle attenzioni
ergendosi imperiosi.
"Basta adesso. Tu siediti e metti le braccia dietro la schiena, e tu,
Bella, alzati in piedi di fronte a lui, girata verso di me."
"Brava, ora comincia a spogliarti lentamente, devi farci eccitare.
Sono sicuro che sai come fare."
Claudia compi' l'operazione con quanta piu' malizia poteva. In questi
pochi attimi in cui pote' fermare un attimo il turbine dei pensieri
per cercare un po' di razionalita' un dubbio l'assali'. Come avrebbe
fatto Toni a raggiungere un'erezione in quella situazione ? Come
poteva eccitarsi sotto la minaccia di una pistola con la sua piu' cara
e vecchia amica, erano come fratelli praticamente ! Ma tutte queste
preoccupazioni lasciarono il posto ad un avvampare di vergogna che le
coloro' il volto quando, inserita una mano nelle mutandine per
spingerle verso il pavimento, si trovo' a confrontarsi con l'umido
della sua eccitazione.
Non ebbe tempo di studiare la cosa per piu' di una frazione di
secondo. Lo strip era terminato e lo sconosciuto aveva ricominciato a
distribuire i suoi sordidi comandi.

"Wow. Sei splendida. Ora indietreggia fino a toccare coi talloni il
divano. Metti le mani sulle ginocchia, chinati in avanti e spingi
tutto quel ben di Dio la sotto, in faccia al maritino. E tu maritino
lecca, senza trascurare alcun buchetto."

Claudia cerco' una scappatoia, cosa avrebbe pensato Toni vedendola
eccitata ? L'avrebbe presa per una puttana, una troia della peggior
specie. Ma non c'era scelta. Ingoio l'orgoglio e mestamente spinse il
bacino verso la faccia del suo amico.
Toni non aspetto' neanche che il tragitto fosse compiuto per intero.
Con le mani bloccate dietro la schiena sporse il collo in avanti per
raggiungere quel taglio di paradiso che indietreggiava verso di lui.
Per un attimo tutta la situazione spari' dalla sua mente. Claudia era
davvero bellissima, possibile che in tutti questi anni (soprattutto
dopo i matrimoni) non avesse mai seriamente pensato a lei in
quest'ottica ? Il calore e il profumo della fica lo raggiunsero ben
prima del contatto tattile spazzando via tutte le sue preoccupazioni
su come dovesse stare soffrendo la sua fragile amica in questo
contesto. Le grandi labbra premettero decise contro la sua bocca, e la
lingua comincio' a guizzare golosa tra gli umori. Senza volerlo la
donna comincio' a roteare il bacino lentamente mugolando
sommessamente.

"Bravi porcellini, vedo che vi piace"

Questa frase fece ridestare Claudia che, resasi conto di quello che
stava facendo, riprese un barlume di coscienza e fisso' con rabbia lo
sconosciuto.
(Non sappiamo se per la violenza che le stava facendo subire o per
aver interrotto con la sua voce quel momento magico).

"Basta cosi'. Ora alzati, girati e inginocchiati tra le sue gambe.
Appoggia la faccia sul suo uccello e comincia a leccare e baciare da
sopra i pantaloni. Quando lo sentirai ben duro potrai tirarlo fuori.
Ti consiglio di impegnarti, se non ce la fai in un paio di minuti vi
ammazzo tutti e due."

 Quest'ultima precisazione, che tanto terrore avrebbe dovuto suscitare
nelle vittime, secondo le intenzioni dell'uomo che l'aveva
pronunciata, non giunse neanche alle orecchie dei due amanti
improvvisati. Gia' a meta' frase Claudia era prona tra le cosce di
Toni, la lingua estesa oscenamente, lo sguardo malizioso che non si
staccava da quello del suo amico, la testa che lentamente procedeva
verso il grumo di stoffa che accoglieva il cazzo. Durante quel breve
tragitto Claudia penso' al modo migliore per procurare l'effetto
voluto, voleva farlo eccitare nel minor tempo possibile e decise che
accettare la situazione e comportarsi un po' da zoccola fosse
sicuramente la strada migliore. Sperava che Toni riuscisse a superare
la paura e il disagio e si lasciasse andare per poter accontentare il
maniaco. La lingua premette sul tessuto con tutta la sua superficie e
subito Claudia si rialzo' con un'aria stupita in volto. Porto' le mani
in zona e tiro' la stoffa dei pantoli per "stirarla" intorno a quello
che avrebbe dovuto essere l'uccello. Il tubo duro e rigido svettava
sotto il tessuto blu per tutta la sua lunghezza teso sul ventre.
Claudia, conscia che il suo corpo copriva la scena agli occhi
dell'incappucciato, decise di non dargli soddisfazione immediata.
Comincio' a massaggiare con le mani increspando nuovamente i pantaloni
per nascondere il turgore e ridiscese con la testa leccando con la
lingua l'uccello durissimo. Dopo qualche decina di secondi Toni non
resistette piu' e getto' indietro la testa con un sospiro di pura
libidine. Lei capi' che non poteva portare piu' avanti la sceneggiata.
Velocemente sbottono' l'indumento e ne estrasse lo scettro fiero,
trovando anche un attimo per pensare come non avesse mai immaginato
che il caro Toni avesse un arnese cosi' ben proporzionato e
funzionante nelle mutande.

"Brava, Bella. E adesso via tutto anche lui, vi voglio nudi entrambi.
Tu risiediti come prima e tu calati dolcemente sul suo uccello, che
vedo ben pronto all'uso, rimanendo girata verso di me. Tu masturbala
con la mano e tu massaggiati le tette finche' non vi dico di
smettere."

I due seguivano gli ordini man mano venivano impartiti. Fu cosi' che i
due sessi bollenti entrarono in contatto e si fusero senza problemi
regalando un intenso piacere ai due amanti. Le mani presero i posti
assegnati e Claudia comincio' a cavalcare piano aiutata dalle lieve
spinte dell'uomo sotto di lei.
Lo sconosciuto estrasse il suo uccello con discrezione, conscio di
come quest'operazione provocava sempre un moto di terrore nelle sue
vittime, che non capivano mai come a lui piacesse solo guardare.
In realta' avrebbe anche potuto cominciare a ballare in giro per la
stanza che Toni e Claudia non si sarebbero accorti di niente, immersi
nel totale godimento di quella scopata. La fica della donna era una
fonte continua di liquidi che si stagliavano lucenti sull'uccello
dell'uomo (che, forse solamente in seguito, si rese conto che da tanto
tempo non ricordava un tale vigore del suo "fratellino") colando sullo
scroto quando raggiungevano una certa massa provocando brividi di
eccitazione in entrambi. Se proprio avessero voluto ravvisare un
problema era l'incontrollabile avvicinarsi dell'orgasmo, aiutato dagli
audaci massaggi. Le mani di Claudia non si fermavano un attimo,
strizzando e palpando le tette mentre i capezzoli venivano
imprigionati e torturati tra le dita, e non da meno era l'intensa e
veloce masturbazione che Toni procurava al clitoride della donna.

"Ragazzi siete stupendi, mi state facendo godere davvero." La voce era
sempre piu' strozzata "mi state facendo godere cosi' tanto che penso
proprio che, per questa volta, posso fare a meno di vedermi un bella
inculata!"

(Non siamo sicuri, ma sembra che qualcuno abbia avvertito un piccolo
moto di delusione nell'animo dei due, a queste parole.)
"Uomo. E' il momento di godere. Bella, sdraiati sul divano, allarga le
cosce e masturbati con entrambe le mani. Ah e spalanca la bocca. Tu
valle sopra e schizzale per bene in bocca ma stai attento a farle
finire qualcosa sulla faccia cosicche' possa poi raccoglierlo con le
dita e gustarlo."
Il maniaco era fiero di questo finale. Lo trovava perfido, eccitante e
comunque non troppo gravoso da compiere. L'unico problema era che, di
solito, doveva aspettare un sacco di tempo mentre il disgraziato col
suo cazzetto moscio si menava febbrilmente per tentare di godere il
piu' velocemente possibile.
Claudia si sdraio'. Nel momento stesso in cui le sue dita raggiunsero
il suo bottoncino, senti' dal fondo del suo essere l'impetuosa onda
dell'orgasmo gorgogliare verso la liberazione. Tento' disperatamente
di frenarne l'ascesa infilandosi due dita violentemente, coprendo con
il palmo aperto il suo sesso, come ad arginarne il furioso epilogo,
sperando di poterlo liberare insieme all'eruzione di sperma del suo
compagno. Spalanco' la bocca e protese la lingua piu' che poteva,
appiattendola per creare al meglio un comodo e largo bersaglio per il
nettare del suo amante.
Toni si rialzo' impugnando alla base l'uccello. Sentiva gia' i
testicoli pulsare, preparando il lancio di miliardi di spermatozoi.
Scivolo' sulle ginocchia portandosi verso la testa della donna. Le
nocche delle mani di lei sfiorarono i suoi coglioni penzolanti e
carichi, quando si incrociarono percorrendo le opposte direzioni del
suo corpo, e in quel momento capi' di non poter posporre oltre.
Arrivo' ad appoggiare la cappella sull'avida lingua, allento' la morsa
alla base del pene e lascio' che la natura facesse il suo corso
inondandole letteralmente il viso di densa, vischiosa, crema bianca. E
quando il primo getto si adagio' unendo con una calda liana filante il
suo mento e la sua fronte, anche Claudia venne, al ritmo frenetico
della sua mano destra, mentre con l'altra ando' ad  adempiere al
compito assegnatole, raccogliendo l'abbondante produzione dell'uomo e
portandosela alla bocca inghiottendo golosa.

Nessuno, tranne lui stesso, presto' attenzione al maniaco che sborrava
discretamente sul pavimento, per poi ricomporsi velocemente.

Toni crollo' su un angolo di divano lasciato libero dal corpo della
donna che, ormai spossato, giaceva in stato di semi quiescenza. Quando
l'uomo riacquisto' un minimo di razionalita', e passata la foga
dell'eccitazione, riporto' finalmente l'attenzione sullo sconosciuto
che nel frattempo si era alzato.
"Non .. non pensi di cavarsela. La denunceremo! Diremo a tutti che
razza di pervertito e' ! Costringere la gente a scopare per tutta la
notte solo per il suo piacere malato !!"
"Hey, calmini. Vi ho fatto scopare per 15 minuti scarsi una volta sola
!!"

Claudia riapri' gli occhi per la prima volta dopo l'orgasmo e si
volto' preoccupata. Le parole uscirono all'unisono dalla bocca dei due
amici:
"Co .. come, se ne va di gia' ??"

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Gosuto Raita