La porta chiusa sul resto del mondo. Di Pain

 

back    next

 

"Pronto... il signor Coletti?"
"Sì, mi dica."
"Sono il gioielliere, le cose che mi aveva ordinato sono pronte, può passare
a ritirarle."
"Bene, passerò domani sera verso le 18."
"La aspetto domani allora, buona sera."
"Buona sera anche a lei."


Il mio cuore inizia a battere veloce, finalmente era pronto, avevo impiegato
un sacco di tempo per progettano, lo volevo semplicissimo, prezioso. Alla
fine ero riuscito a crearlo, ne feci dei calchi di gesso e continuai
cocciuto fin quando non funzionò perfettamente. Soltanto allora, preso il
tutto, mi recai da un orefice. Era lui l'unica persona che sarebbe riuscito
a fare esattamente quello che volevo, il costo non aveva alcuna importanza.
Volevo quella cosa, anzi, volevamo quella cosa. Lei non sapeva che ero
riuscito a farlo, se ne parlò per caso una sera in chat, lì dove l'avevo
conosciuta per un caso fortuito del destino.
Lei era occupata a parlare con un altro ed io, impaziente e geloso, le
scrissi quella frase con l'intento forse di distrarlo, mi ero quasi pentito
di averlo fatto quando improvvisa ed inattesa mi giunse la sua risposta, fu
come un pugno allo stomaco, semplice, senza fronzoli, "...per te, lo farei",
rimasi con le dita paralizzate appoggiate sulla tastiera e mi ripresi
solamente quando l'altoparlantino del pc iniziò il cicaleggio che avvisa di
un errore, inavvertitamente stavo premendo un tasto e la casella dell'invio
era piena di a, mi ripresi e pensai: bene, che sia così.

Entro nella gioielleria, il titolare m'accoglie con un sorriso e
visibilmente orgoglioso con aria trionfante me lo mostra, non è grande, e
non pesa neanche molto, ma è bellissimo!
E il mio regalo per lei.
Sono in subbuglio mentre ritorno a casa, mi tremano le budella, strano, mi
sorprendo a pensare, strano che tu ti senta così, tu vecchia pellaccia,
forse sei cotto, anzi lo sei sicuramente.
Lei è in casa ha preparato la cena, la osservo, mi piace da morire,
semplicissima, di una bellezza senza tempo, una dolcezza infinita, mi
abbraccia e mi bacia. Contraccambio quel bacio, ma mi stacco da lei in
fretta, non voglio che percepisca l'eccitazione che è in me, non ora.
Ceniamo tranquillamente e poi ci accomodiamo sul divano, lei si stringe a
me, ci accarezziamo, ci baciamo, sembriamo due gatti che fanno le fusa, sì,
adesso, è giunto il momento.
Appoggio il pacchettino sul tavolo e le dico: "...è per te."
Lei mi guarda sorpresa, ha riconosciuto la carta e l'etichetta del
gioielliere, con mani tremanti lo scarta, apre lentamente il cofanetto di
pelle blu, la vedo trasalire sorpresa poi, sollevato il viso, mi guarda
languida negli occhi, mi porge il cofanetto e mi sussurra "...sì".
Le sorrido, so che proverà un pò di dolore, ma so anche che lo desidera
fortemente e non solo per farmi piacere. ù
Contento, le prendo la mano e la guido verso il bagno, delicatamente la
spoglio, non smetto un attimo di baciarla, accarezzarla, è la mia donna, la
mia mamma, la mia femmina!
Finalmente è nuda davanti i miei occhi, bella per me, la più bella tra tutte
le donne, lei la mia scintillina.
Le accarezzo il bel seno dai turgidi capezzoli che desiderano baci e
carezze, li sento crescere tra le mie labbra, e non posso trattenermi dal
morderli...
e allora tu...
inarchi la schiena, repentina come una molla, un gemito ti sfugge dalle
labbra, mentre mi prendi il capo tra le mani e mi baci i capelli.
Ti faccio sedere sul bidet e dopo aver regolato la temperatura dell'acqua ti
lavo: il mio paradiso, il mio inferno, penetro con le dita tra le tue intime
labbra, le insapono delicatamente, indugio sul clitoride fin quando lo sento
fuoriuscire tutto e farsi duro, ti faccio sollevare, sedere sul bordo della
vasca e preso il pennello da barba con le setole di tasso t'insapono il
sesso, gioco con lui sul tuo corpo.
È una strana partita dolce e perfida, fatta di carezze ed attese, la tua
pancia si muove a sottolineare il godimento che ti provoco, insisto fin
quando, dopo una serie di contrazioni incontrollate, ti rilassi spossata.
Prendo il vecchio rasoio da barbiere, lo apro lentamente, lo passo alcune
volte sulla cintura di pelle per rinfrescarne il filo seguendo l'antico
cerimoniale, poi lo appoggio piano al tuo sesso e ti rado delicatamente,
senza fretta, e ti osservo, osservo i tuoi occhi che osservano stupiti
quella grande vecchia lama che accarezza la pelle, un misto di paura e di
voglia la tua.
Passo la parte curva del rasoio sul tuo corpo, non puoi trattenerti dal
morderti le labbra, vedo la pelle accapponarsi, i peli alzarsi, sei quasi in
trance, ma non ti tireresti mai indietro.

Il tuo sesso e nudo adesso ma io non ho ancora finito.
Ti faccio alzare, t'invito a girarti e ad appoggiare le mani sul bordo della
vasca, in modo da offrirmi il tuo fiore segreto. Dolcemente lo insapono a
lungo e vedo che ti rilassi, che sei pronta, hai un leggero brivido al
contatto della lama fredda, un brivido che accompagna ogni passaggio sulla
tua pelle.
Ti sciacquo con acqua tiepida mentre ti bacio avido, sei splendida, una
femmina con il sesso di bambina, lussuria e innocenza.
Ti accompagno in camera e ti faccio stendere sul letto, prendo la bustina
sterile degli aghi da flebo, delicatamente ti trafiggo le piccole labbra,
non emetti un gemito e lascio gli aghi dentro di esse mentre delicatamente
ti bacio il viso e la bocca. Poi, preso il cofanetto, ne estraggo i due
anelli d'oro, li disinfetto, te li mostro ancora. Ti mordi le labbra
socchiudendo gli occhi, sei pronta.
Il gioielliere ha fatto un ottimo lavoro, l'invito degli anelli entra
preciso all'interno dell'ago, lo inserisco al suo interno e delicatamente
accompagnando l'anello estraggo l'ago, ripeto l'operazione con il secondo
anello, mi fermo un attimo a guardarti estasiato, blocco gli anelli con la
speciale pinza, e sei mia, la mia schiava, la mia padrona.
Mai nessuna mi ha fatto sentire come te, credevo di aver provato il massimo,
ma tu sei superiore a tutto, la tua dolcezza nel darmi, nel prendere quello
che ti offro ti pone al di sopra di tutto, forse anche della mia stessa
vita.

Cerco di dimostrartelo accarezzandoti, baciandoti dolcemente in contrasto
con il dolore che provi, la tua mano esplora il tuo sesso lo sente nuovo,
tocca timorosa gli anelli, non sono più freddo metallo hanno il calore del
tuo corpo e da questo momento saranno parte di te.
Continuo a baciarti, a leccarti mentre scendo lungo il tuo corpo e sono di
nuovo lì davanti al mio inferno, afferro gli anelli e delicatamente li
scosto costringendo il tuo sesso ad aprirsi, ad aprire quella bocca famelica
della mia lingua, del mio fallo ed io la sfamo.
Senti una sensazione nuova, dolore e piacere, una sensazione che io conosco
bene, strofino l'anello del mio principe ai tuoi anelli, li colpisco
ripetutamente, un rumore di metallo giunge alle tue orecchie e da questo
momento ti diverrà familiare come il mio respiro, siamo entrambi
eccitatissimi e l'orgasmo non tarda a raggiungerci a devastarci.
Gustiamo i seguenti momenti tenendoci stretti, possedendoci ancora, poi,
uscito dal tuo corpo ti guido ancora verso il bagno e ti lavo, ti massaggio
il corpo con crema profumata, lo faccio lì davanti al grande specchio in
modo che anche tu possa vedere, ti faccio allargare le gambe, i due anelli d
'oro brillano tra le tue belle cosce e tu li guardi e sai che non è finita,
e vuoi che non sia finita. La scatolina compare ancora come per incanto tra
le mie mani, il piccolo lucchetto d'oro è adesso tra le mie dita aperto, mi
abbasso rimanendo alle tue spalle, desidero che tu veda ogni particolare di
quello che succederà, avvicino gli anelli, faccio passare il fermaglio del
lucchetto al loro interno e lo chiudo. Lo chiudo. Un click leggero che
sembra l'esplosione di una bomba nel silenzio che c'è e ti fa trasalire.
Ero consapevole di quello che stavo facendo, ma vederlo lì chiuso a bloccare
il tuo sesso mi fa rabbrividire.
Adesso è vero, io e te abbiamo chiuso la porta al resto del mondo.


kiss the wolf

 

back    next


Pain