Sabrina
Piove, mi piace
quando piove a dirotto, come questa notte, mi fa pensare a Sabrina. Gran bel pezzo di ragazza Sabrina... La vidi per la prima volta in macchina, avevo da poco preso la patente e giravo come un deficiente per le vie della città, facendo spegnere talvolta il motore al momento di partire, proprio per questo cercanvo di evitare di fermarmi agli incroci o ai semafori; e fu proprio mentre aspettavo un verde, con l'ansia di partire che una macchina si affiancò alla mia sulla sinistra. Voltai la testa e la vidi lì, mora, coi capelli lisci fin sotto le orecchie, la pelle chiara e due grandi occhi che luccicavano di pianto. Accanto a lei c'era un ragazzo, il suo tipo credo, massiccio e incazzato, credo avessero appena finito di litigare. Restammo uniti per un pugno di secondi con lo sguardo, prima che scattasse il verde e preso dalla fretta cercai di partire inchiodandomi in mezzo all'incrocio con la macchina spenta. Nel frattempo la vidi sorpassarmi con un leggero sorriso, che per un istante aveva rubato il posto alla tristezza. Rimisi in moto e girai anche io nella direzione della golf che però avevo già perso di vista. Continuai a gironzolare per qualche minuto, prima di vedere una con il pollice alzato che faceva l'autostop. Passai oltre, mi dispiace ammetterlo ma sono uno che non si fida di nulla e di nessuno e caricare una sconosciuta in macchina non rientrava nei miei programmi. Senonchè, guardando nello specchietto retrovisore mi accorsi che era proprio la ragazza di prima. Soppesai la possibilità di continuare per la mia strada o di fermarmi, e, una volta tanto, decisi per la seconda. Accostai e attesi che mi raggiungesse. "Dove devi andare?" le chiesi. "In via San Bernardino, pensi di farcela? tu non sei quello che si è impiantato in mezzo allo stop là in fondo?" Rispose. "Esatto, e tu sei quella che piangeva in macchina". Ecco lo sapevo, io è meglio se mi tengo la bocca chiusa; il suo sguardo si abbassò e si fece un po' triste. Le chiesi scusa, e le offrii di salire. Attraversammo Bergamo piano piano, e sbagliai strada un paio di volte per rimanere più a lungo con lei, parlammo un po' del più e del meno, mi raccontò qualcosina di lei, e del tipo che aveva appena mollato perché aveva scoperto che aveva un'altra. "Fermati, è qui che abito" si interruppe. Mi ringraziò e si avviò al portone, inserì la chiave, aprì e poi tornò indietro come se avesse dimenticato qualcosa. "Sei stato molto carino a riaccompagnarmi, ti va di salire un minuto o ti devi allenare ancora a fare il piccolo Shumacher?" Accettai con piacere e la seguii per una stretta scala con i baselli alti e di pietra. Da dietro potevo gustarmi la forma di quel sedere celato solo da una minigonna di pelle, come la giacca, e dalle calze a rete. In sostanza era vestita come una troia, ma il suo sguardo pareva ingenuo e naturale. Mi fece accomodare in salotto, e mi offrì una coca, ci sedemmo sul divano e andammo avanti a chiacchierare. Era molto bello parlare con lei, non usava mezze parole e non elemosinava termini pesanti sul suo ex, dal canto mio quasi non aprii bocca, ma preferii ascoltare (anche perché non avrei saputo cosa dire). Tirammo tardi, erano quasi le 2 di notte e dovevo tornare a casa, la ringraziai per l'ospitalità, e con un po' di sorpresa mi sentii invitare ad andarla a trovare qualche volta, magari di pomeriggio dopo la scuola. Me ne andai un po' triste ma anche soddisfatto per quella strana piega che aveva preso la serata. Nei giorni successivi però non riuscivo a prendere il coraggio di andare a suonare a quel campanello e salire da lei. Devo premettere che all'epoca, ancora non avevo consumato un solo rapporto, e con le donne, beh devo dire che andava piuttosto male. Non saprei quante volte mi chiusi in bagno con l'uccello in mano pensando a lei... la svolta ci fu una decina di giorni dopo, pioveva a dirotto, come stasera, erano le tre del pomeriggio, di studiare non ne avevo la minima voglia, così salii in macchina e andai da lei. Parcheggiai sotto casa sua e ricominciai con le mie seghe mentali: suono? non suono? ma avrà voglia di vedermi? fu il caso a decidere, passò proprio in quel mentre di lì, mi vide in macchina e mi invitò a salire. "Pensavo non ti avrei più rivisto..." esordì salendo con leggiadri saltelli le scale. "Non sapevo decidermi a suonare". "Scemo! sono quasi due settimane che ti aspetto, devo finire di raccontarti di Pulce, il mio gatto, ricordi?" Ci piazzammo in salone a contarla su; poi, dopo una mezzora, proposi un film, vedendo una fornita videoteca vicino ad un bellissimo televisore 16:9. Feci passare qualche videocassetta fino a che non mi cadde l'occhio su una serie di cassette porno, avrei fatto finta di nulla, se non che Sabrina non fosse accanto a me e con tutta calma mi spiegò che erano del compagno della madre, un tipo un po' strano. "Ho già capito, sai? dai metti su questo, è un po' classico, ma almeno ha un minimo di storia, gli altri non sono che una serie di scopate e orge continue..." "Ah perché li guardi anche tu?" le chiesi. Annuì, come se fosse la cosa più normale del mondo che una sedicenne tranquilla si guardasse film del genere. Mi spiegò che non si faceva problemi a masturbarsi, guardano una pellicola a luci rosse, cercando di far leva sul fatto che se lo facevano i maschi, perché una femmina non avrebbe potuto? "E se arrivano i tuoi?" chiesi "Impossibile, non torneranno prima di domani, sono spesso via per lavoro, o così dicono..." Non volevo fare la figura del puritano e così presi la cassetta e la misi nel videoregistratore, lei accese la tv, e sintonizzò il canale. La prima immagine che apparve fu un primo piano di un amplesso, io rimasi un po' lì, mentre lei nulla, tranquillissima,come se stessimo vedendo i cartoni animati. Rimandò indietro il nastro e nel frattempo mi accennò la storia. Io ero imbarazzatissimo, e francamente non sapevo che fare, se non assecondarla e attendere sviluppi della situazione. Immaginavo di avvicinarmi a lei e baciarla, ma in corpo non rispondeva, quindi me ne rimasi sprofondato nel divano davanti al film. Non ricordo il titolo, ma parlava di una che faceva carriera scopandosi i dirigenti di una banca ora in ufficio, ora al circolo di golf o in spiaggia. "Se devi fare qualcosa non ti preoccupare, se ti vergogni il bagno è la in fondo." Mi voltai verso di lei e la vidi con una mano infilata nei pantaloni senza bisogno di ulteriori commenti. "Ma lo sai che sei proprio un bel vergognoso? Sei mai stato con una donna? non risposi ma lei capì dalla mia espressione, si avvicinò e mi chiese scusa se mi aveva messo in imbarazzo. "Se vuoi possiamo rimediare..." e mi appoggiò una mano sulla patta, mentre china verso di me lasciava intravedere il seno. Non attese la risposta e slacciò i pantaloni, subito schizzò fuori in mio pisello già umido. Non avrei potuto chiedere di meglio, si inginocchiò tra le mie gambe e prese a succhiarmelo. Mamma mia che bello quel mio primo pompino. Anche se devo dire che per effetto di lei e del film venni quasi subito schizzando tutto nella sua bocca. Aspettò fino all'ultima goccia, poi mi sorrise e andò in bagno a sputare lo sperma. Quando tornò mi chiese se volevo fare l'amore con lei. Ovviamente non esitai a dire di sì, era la ragazza dei miei sogni, ero vergine, con una casa enorme e tutta per noi, cosa potevo chiedere di più? (forse di incontrarla qualche anno prima...). Mi alzai, e cominciai a baciarla, anche se sapeva ancora del mio seme, il sapore salato e forte sparì presto, lasciando il posto a quello decisamente più dolce e buono di lei. Ci denudammo a vicenda, e non vi dico la soddisfazione nello sfilarle le mutandine da dietro, risalendo poi col naso a sentire il suo profumo dalle gambe fin su ai capelli. Si sedette sul divano e spalancò le gambe, offrendomi quella passerina già aperta da leccare. Mi inginocchiai di fronte a lei e senza pensarci due volte mi tuffai in quel lago di umori e di profumi così dolci e nuovi per me. All'inizio la sfiorai con la lingua sull'interno cosce, avvicinandomi piano piano alle labbra che gridavano passione, poi, quando appoggiai la lingua sulla sua figa fradicia, mi prese il capo e mi tirò a se, così che finii con tutta la sua passera in bocca. La baciai a lungo, seguendo i suoi voleri, intanto lei gemeva e godeva come le troia del film che ancora andava sulla tv, e i suoi gemiti si univano e si confondevano con quelli del film, per non parlare dei miei. Ad un tratto si fermò, mi guardò sorridendo, si alzò e mi disse di sedere al suo posto lei poi si mise sopra di me, a cavalcioni. Prese in mano il cazzo lo strinse un po' lo puntò in alto e se lo infilò dentro prima di farlo scivolare sedendoci sopra. Che bella sensazione, umh, poi cominciò a muoversi ritmicamente, avanti e indietro, con calma e facendo scorrere il pene per quasi tutta la sua lunghezza. Intanto mi guardava e mi chiedeva se mi stesse piacendo o meno. Le chiesi di accelerare il ritmo, ma lei per tutta risposta uscì, lasciandomi sospeso in un limbo di passione. Le corsi dietro e lei scappava, ammirai il suo bel culetto, un culetto che sfida le leggi di gravità, senza dubbio il più bello che abbia mai visto e palpato. Dopo un paio di giri della tavola entrò in camera sua e li si sdraiò, io salii sopra di lei e senza pensarci sue volte le infilai di nuovo l'uccello tra le gambe e cominciai io a scoparla. Andammo avanti così per un bel po', prima di addormentarci uno accanto all'altra abbracciati. Lo facemmo anche alla pecorina, e anche sulla sia scrivania. Ci fermammo solo verso le otto di sera, quando l'appetito cominciava a farsi sentire. Poi, mentre mangiavamo un panino le arrivò un messaggio sul cellulare, non so di chi fosse o cosa dicesse, ma mi chiese di andarmene subito senza ulteriori spiegazioni. Io volevo restare, anche solo per farle compagnia, ma lei insistette perché partissi subito. Nei giorni successivi scoprii che era partita e non sarebbe tornata prima di qualche mese. Ma alla fine ci ritrovammo. Non è mai diventata la mia ragazza, ma ancora oggi, se abbiamo voglia di farci una bella scopata senza tanti problemi, ci diamo appuntamento da lei o da me e lo si fa. Che donna Sabrina, tra l'altro a distanza di 4 anni lei è ancora più bella, senza dire nulla delle cose che combina a letto...
Barbara 2002 |