Amaro  di Quoridum

 

back    next

 

Come sempre --mi dimentico il caffè--.che memoria di merda. Quando mi alzo
sono sempre stordito e non mi ricordo mai nulla--..bleah.
Non è vero: mia moglie mi aveva viziato ---- davvero troppo. Tutte le
mattine: un croissant e una caffè: quello si ..era dolcissimo.
Mi guardo allo specchio: uno straccio. Non mi faccio la barba da sei
giorni: un giorno o l'altro mi cacceranno dall'ufficio, ne sono
convinto. Ben presto la compassione per uno come me prima o poi passa.
Già, l'ufficio--e il mio maledetto collega Andrea.
Quante volta l'ho maledetto, ma in realtà è stata tutta colpa del mio
carattere credulone e acritico.
Maledico Andrea e il giorno del mio compleanno: perché esistono i
compleanni ?
Sapevo che Andrea era il "classico uomo con il chiodo fisso", scapolo,
belloccio, con tutti i soldi spesi per macchine lussuose e incontri
galanti: ma perché coinvolgere me ?
Fino a un mese fa era tutto normale: io e mia moglie, ancora senza
figli, sposati da sei anni. Una famiglia per bene: io non bellissimo,
mia moglie minuta, un pò grassottella, ma con un viso dolcissimo,
pazzamente innamorata di me, come io di lei.
Mai una infedeltà: facevamo l'amore sempre come fosse stata la prima
volta, forse in modo tradizionale, ma senza annoiarsi e sempre con la
massima gioia.
Quel giorno, il mio 35mo compleanno, mi venne la "bella" idea di
festeggiarla in ufficio con gli amici di sempre, fra cui Andrea.
Si vedeva subito che Andrea aveva in mente qualcosa, ma come al solito
io non pensavo di essere al centro della sua attenzione: sono un tipo
troppo tradizionalista, troppo normale, figurarsi --.
E invece no: mi viene vicino, dopo il taglio della torta--.
" Angelo, ma --.ti limiti alla torta oggi ?
" In che senso ? Non sono abituato a festeggiare il mio compleanno..al
massimo una torta e stop--
" Ma sei impazzito ?
" Andrea non ti capisco --. Cosa dovrei fare oltre questo ?
" Aspetta, ne parliamo all'uscita: ti va una birra prima di cena ?
" Va bene.
Finito l'orario, ci ritroviamo in una birreria sotto l'ufficio, di
fronte a un bicchiere di bionda: non capivo come mai tutto un tratto ero
al centro dell'attenzione di Andrea, un tipo che considera i suoi
colleghi poco più che dei portaborse, di fronte al suo stile di vita.
" Angelo, hai mai pensato a qualche cosa fuori dal normale ? voglio
dire, cosa ne pensi della tua vita ?
" Beh--non è certo da film, ma non mi posso lamentare --
" Ascolta: conosci quei club privè dove vanno le coppie in cerca di
divertimenti e trasgressioni ?
" Beh, si, anche se non ci sono mai stato--
" Devi sapere che mi sono fidanzato, circa un mese fa--
" Auguri!...
" Grazie, ma ho un piccolo problema: la mia fidanzata è piuttosto
"timida" per quel che riguarda il sesso--
" Ah--.
" Eh si: con tutte quelle che ci sono, mi vado ad innamorare con una
semi frigida, eheheh
" Eh già, ne va della tua reputazione di "maschio"--eheheh
" Infatti: ti volevo chiedere un favore personale, anche per festeggiare
degnamente il tuo compleanno. Volevo che tu mi accompagnassi in quel
club privè in collina, poiché se andiamo da soli, io e Silvia, lei
rifiuterebbe.
Rimasi un pò interdetto: perché ha pensato proprio a me ? Avrà centinaia
di amici nel suo giro--.
 Tu ti starai chiedendo del perché ho pensato a te, visto che non ci
trattiamo molto, vero ?
Tombola--.doveva avermi letto nel pensiero--.
" Voglio esserti sincero: tutti i miei amici, al solo sentire i miei
problemi coniugali  inizierebbero a stampare manifesti per tutta la
città, e io sarei finito, caput, fine. Tu mi sembri il classico collega
discreto, con il quale ci si può aprire senza il rischio di essere
sputtanarti il giorno dopo--
Non faceva una grinza: riconosco di essere stato descritto in un modo
perfetto.
" Andrea, fammici pensare: non dovrebbero esserci problemi, ovviamente
mi limiterò solo ad accompagnarti. E poi devo dirlo a Sandra: noi ci
diciamo tutto, spero che accetti.
" Ecco: qui c'è un altro problema, Angelo: tu non puoi entrare da solo,
è la regola del locale. Dovresti essere anche tu in coppia.
" Come ? E con chi dovrei venire ?
" Vedi, questo club fa dei controlli molto seri: dopo aver ricevuto
molte coppie con la lei, classica prostituta pagata solo per entrare,
hanno cambiato regola. In altre parole, verificano che le coppie sono
reali, o sposati o fidanzati. Per i fidanzati si tiene conto di
conoscenze comuni, per quelli sposati, un qualunque documento.
" Eheheh, Andrea, non credo proprio che la mia Sandra sia disposta a
venire.
" Ascolta Angelo, fallo risultare come un regalo per il tuo compleanno..
ovviamente potrete stare solo qualche minuto, fino a quando Silvia si
sarà ambientata, dopodiché potrete andare via liberamente.
Anche in quello Andrea aveva ragione, mia moglie, magari dopo qualche
resistenza, mi avrebbe anche fatto il regalo. Ci pensai qualche  minuto:
cercavo possibili pericoli, o altro, ma non mi veniva in mente nulla,
visto che l'uscita era libera e in quei club notoriamente non sei
costretto a fare nulla--
" Andrea, questa sera ne parlo a Sandra: se lei è d'accordo, sabato sera
ti faccio questo favore, ma non chiedermi altro--
" Angelo, sapevo di poter contare su di te, te ne sarò eternamente
grato!
Mai visto Andrea così felice: devo essere sincero, quella sua gioia mi
faceva pensare al fatto di essere davvero speciale, se anche uno come
lui aveva bisogno di me per una cosa così importante.
Al ritorno a casa, mia moglie, come sospettavo, mi aveva preparato una
cenetta a sorpresa, e si era messa un vestitino che a me faceva
impazzire.
Come detto, Sandra è piuttosto minuta, ma ha un seno molto prorompente e
un sedere alto e pronunciato: aveva indossato una vestito di seta, con
gonnellina corta e calze autoreggenti-- la mia eccitazione era schizzata
al massimo.
Finii a fatica l'ottima cenetta, dopodiché ballammo per un pò, e finimmo
a letto: facemmo l'amore e ci addormentammo sfiniti.
Verso mezzanotte mi svegliai di soprassalto: cazzo, avevo dimenticato
Andrea.
" Cara, svegliati per favore..
" Uhh ? Cosa c'è Angelo ?
" Sandra scusami, ma devo chiederti un ultimo regalo per il mio
compleanno--..
" Eheheh, amore, ma non ti è bastato questa sera ?
" Certo tesoro, sei stata fantastica come al solito, ma questa sera devo
davvero chiederti una cosa speciale.
" Mi stai preoccupando, Angelo: dimmi--
" Ecco: sabato vorrei andare con te in un club un pò particolare --.
" Cosa ? Quale club ? Sei diventato tutto scemo ?
La faccenda si stava mettendo male. Sono il tipo che quando cerca di
fare un favore ad un amico, cerca di far di tutto per riuscirci, e la
spigolosità di Sandra mi stava facendo saltare tutto. Decisi, ahimè, di
sfumare la verità--
" Vedi si tratta di un club dove fanno solo degli spettacoli spinti--tipo
quello di ballare contorcendosi su quel tubo piazzato al centro del
palco--.Beviamo qualcosa e ce ne andiamo..
Rimase sbigottita: suo marito quel marito che in 6 anni di matrimonio al
massimo le aveva chiesto di mettersi le autoreggenti per una notte di
fuoco, le chiedeva di entrare in un posto per adulti--.
" Ma come mai ti è venuta in mente questa cosa ? 
Incalzai, la sua reazione di sdegno era stata offuscata da quelle della
curiosità--era un buon punto a favore--..continuai..
"Vedi: in 35 anni non ho mai fatto nulla di speciale-- Sono felicissimo
di te e di noi, ma vorrei per una volta provare un'emozione forte, non
so se mi capisci. Ho parlato oggi con un collega che va spesso in questo
locale, che mi ha assicurato la massima serietà del posto e l'alto
livello delle persone che lo frequentano. Mi ha detto che per mia
tranquillità, ci avrebbe accompagnato lui con la sua compagna, in modo
tale da rassicurarci ulteriormente.
Era la prima volta che mentivo a mia moglie: quella chiacchierata con
Andrea mi aveva davvero caricato di responsabilità, e pur di non
deluderlo ero pronto a tutto.
Lei abbassò gli occhi: era lampante, la conoscevo fin troppo bene, anche
lei stava cercando eventuali pericoli. Ma la sua ingenuità, la non
conoscenza di questi scenari era superiore perfino alla mia.
" Va bene, Angelo: se pensi che possa farti felice, accetto di buon
grado. Ma sei sicuro del posto ? Io ho una certa paura--.in televisione
si sentono tante storie strane.
" Il mio collega mi ha dato già l'indirizzo: domattina chiamo Franco
(mio amico poliziotto) e gli chiedo se ci sono problemi. Poi ci passo di
persona domani sera, prima di rientrare. Così siamo sicuri, va bene ?
" Va bene amore..ma ora dormiamo--
Si!...Ero riuscito a convincerla.
Ovviamente non feci quella telefonata e non andai di persona: mi
incontrai con Andrea nel solito bar per comunicargli la notizia.
" Davvero ? Sei stato grande Angelo, credevo che non ci riuscissi, ma ti
avevo sottovalutato. Ora sarà una durissima sera per me, convincere la
mia Silvia. Comunque passiamo a prendervi domani sera intorno alle 22.
Era felice, il cane, e lo ero anche lui per essere riuscito ancora una
volta ad essere il salvatore della Patria.
Arriva il maledetto sabato sera--.
" Come devo vestirmi, Angelo ?
" Perché non ti metti il vestitino dell'altra sera ? in questo modo mi
sembrerà davvero ancora di vivere il mio compleanno--
" Ma--..caro, è troppo corto, non credi che possa essere un pò esagerato
?
" Non credo, il posto dove andiamo non è un monastero, cara.
" Va bene, come vuoi tu--ma vengono questi amici ? Io mi vergogno, non
voglio entrare da sola.
" Certo tesoro, se non vengono, non ci andiamo nemmeno noi. Promesso.

Invece ecco Andrea, il campanello di casa suona. Rispondo. Scendiamo e
ci sistemiamo sui sedili di dietro della sua lussuosissima BMW.
Solite presentazioni, piccole battute innocenti sui nostri vestiti, poi
cala un terribile silenzio, che dura fino all'arrivo al club, dopo circa
15 minuti.
" Bene ragazzi, ora entriamo: è tutto molto semplice, ogni coppia fa
quello che vuole, ci sono tavolini, luoghi appartati, divanetti più o
meno illuminati, insomma--.sapete tutto, vero ?
" Certo!
Intervenni io, per bloccare eventuali domande di mia moglie, che
avrebbero potuto anche far scoprire tutto.
Entriamo senza grossi problemi: il posto era molto carino..un locale ben
arredato, ma con una luce davvero soffusa.
In lontananza c'erano dei tavolini e dei divanetti, proprio come aveva
detto Andrea. Al centro c'era il palco con l'immancabile tubo, ma ancora
non c'era nessuno spettacolo.
La cosa che mi sorprese era il numero davvero spropositato di persone,
presenti in questo locale. Si vedeva chiaramente che non c'era posto per
tutti, e io sapevo che da qualche parte ci dovevano essere le stanze per
gli scambisti, ma la luce soffusa non mi permetteva di indagare oltre.
" Bene, accomodiamoci in quel tavolino.
Disse Andrea dopo che per due minuti buoni siamo rimasti immobili a
squadrare il locale. Andrea sembrava l'unico davvero a proprio agio in
quel posto.
" Mi permettete ? devo rubarvi un minuto Angelo. Nel frattempo ordiniamo
da bere al bar.
Le donne annuirono e noi ci allontanammo, diretti al bar.
" Cazzo Angelo, non mi avevi detto di avere una moglie così carina.
" Seee, non dire fesserie, mia moglie è normalissima. E poi, paragonata
alla tua Silvia, non c'è proprio paragone.
" Effettivamente la mia Silvia viene davvero mangiata da tutti con gli
occhi. Ma mi ci è voluto un miracolo per convincerla: pensa che ho detto
che anche voi siete soliti venire in questo locale. Anzi non lasciamole
sole che poi se iniziano a chiacchierare, possono scoprire tutto. Hai
visto come l'ho fatta vestire, la mia Silvia ?
Effettivamente Silvia era vestita in modo molto provocante: calze scure,
vestitino nero molto attillato, dal quale traspariva un corpo da favola.
Era una mora piuttosto alta, con un seno piuttosto piccolo.
" Ascolta Angelo, ordiniamo il fangos--
" Il fangos ? di cosa si tratta ? sai, io bevo poco alcool e mia moglie
è astemia.
" Anche Silvia è astemia: il fangos è un intruglio che fa il barman, è
piuttosto alcolico, ma fa in modo che nel berlo, quasi non ci accorge di
nulla. Utilizza molto succo di frutta, credo. Vedi: le nostre donne sono
molto legate: io devo assolutamente scioglierla per portarla nell'altra
stanza e se vede che porto da bere solo a lei, capisce tutto.
" Va bene, vada per il fangos.
Ero certo del fatto che io avrei retto questo intruglio, e che comunque
avrei potuto controllare la reazione dello stesso su Sandra. Lei è
davvero astemia, ma ogni tanto ha bevuto qualche aperitivo alcolico,
senza gravi conseguenze.
" Ciao Franco, facci 4 fangos rinforzate--.
" Va bene signor Andrea..
Eravamo fermi davanti al bancone del bar. Improvvisamente mi venne in
mente quella curiosità..
" Andrea, a proposito di altra stanza, dove si entra ?
" Ehehe--curiosone, ma tu non eri disinteressato ?
" E lo sono ma non vedo davvero altre stanze--
" Allora--guarda in fondo, dietro il palco centrale: ci sono due signori
vestiti in completo nero ?
" SI--allora ? 
" Dietro di loro ci sono due ingressi: uno per entrare effettivamente
nelle stanze rosse: puoi entrare sono in coppia. L'altro ingresso è per
i guardoni.
" Ci sono anche i guardoni ?
" Già-- mentre le mogli si vedono lo spettacolo, loro con una scusa
entrano e si godono qualche scena di sesso in diretta.
" Ehh..hanno pensato proprio a tutto.
" Beh..hai capito perché si pagano 100 euro a testa per entrare ?
" A proposito--
" Non ci pensare nemmeno--tu mi stai facendo un favore enorme, figurati
se ti faccio anche pagare l'ingresso.
" Come vuoi, Andrea.
Era chiaro, ma dovevo fare la mossa, almeno.
" Angelo, tu raggiungi le donne, io ti seguo con i drink.
Mi avviai verso il tavolino, e notai che le due donne effettivamente
iniziarono a chiacchierare. Accelerai il passo: anche io avevo qualcosa
da nascondere alla mia Sandra.
Dopo un paio di minuti ci raggiunse Andrea con i drink: iniziai a bere
come tutti ed effettivamente mi accorsi che nascondeva bene l'alcool.
Anche Sandra sembrava non accorgersi di nulla.
Dopo qualche minuto iniziò lo spettacolo, per così dire. Entrarono un
gruppo di ragazze sul palco e iniziarono a spogliarsi.
Quando il mio sguardo si spostò verso Sandra, notai una cosa strana:
iniziò a diventare rossa, classico effetto che su di lei ha l'alcool.
Sorrisi: in effetti c'era da aspettarselo, come c'era da aspettarsi la
sua affermazione successiva--
" Caro, mi sento un pò girare la testa, sicuro che non c'era alcool nel
drink ?
" Assolutamente no!"  intervenne Andrea  "ma se ci sono problemi ti
chiedo un altro drink.
" Si grazie, Andrea.
Non capivo il gioco di Andrea, ma un suo segno mi tranquillizzò.
" Ordinerà un drink meno forte per lei  pensai. Imbecille che sono
stato.
" Franco, mi porti un pasteur ?
" Va bene, signor Andrea.
Il drink arrivò in un baleno: Sandra lo bevve tutto d'un fiato. Sembrava
effettivamente riprendere lentamente il suo colore naturale.
Ci rimettemmo a vedere lo spettacolo ma, dopo qualche minuto, intervenne
Sandra:
" Ihihi--caro, ma hai visto quella ? Si spoglia--ihihi
Santo Cielo. Era partita. Altro che drink più leggero. Decisi che
l'incontro poteva finire, ma in quel momento, Andrea, vedendomi in
procinto di alzarmi, fece un segno ad un cameriere:
" Franco --mi porti il conto ?
Straordinario, Andrea, pensai. Appena visto il problema, ha voluto
chiudere il nostro tentativo. Pensai. Non pensai invece che quello
poteva essere un segno. Ma era difficile.
Dopo due minuti, Franco tornò:
" Signor Angelo De Feudis ?
" Si, sono io.
" C'è il direttore del locale che vorrebbe darle un dono di benvenuto: è
consuetudine, qui.
" Va bene, cara --vieni con me?
" Hihi--no caro, mi piace lo spettacolo, ti aspetto qui.
Era davvero fuori di testa: l'alcool non poteva aver fatto questo.
Mentre mi ponevo questi interrogativi intervenne ancora una volta
Andrea:
" Vai, Angelo: noi ti aspettiamo qui.
Seguii Franco in una stanza dietro al bancone: iniziai a barcollare, il
drink stava facendo effetto.
" Buonasera signor De Feudis, è con grande piacere che le consegno
questa targa--bla..bla..
Le parole rintronavano nella mia testa--iniziai a vedere doppio. A
malapena riuscivo a distinguere i contorni dell'uomo che mi stava di
fronte.
Dopo un pò di tempo, non ricordo quanto, mi salutarono e a fatica
riuscii a rientrare nel locale. La musica era diventata assordante, le
risate e gli schiamazzi rimbombavano nel mio cervello, senza possibilità
di scampo.
Dovevo trovare un bagno: un pò di acqua ghiacciata mi avrebbe fatto
bene.
A fatica raggiunsi la toilette e misi la testa direttamente sotto il
rubinetto.
Ahhhh--piano piano ripresi il mio controllo.
" Che sbronza, mi vedesse mia moglie in questo momento--..
Già, mia moglie,--.iniziai a spaventarmi. Se a me fece quell'effetto
devastante, figurarsi a mia moglie.
Corsi via e cercai di raggiungere il mio tavolino, rimanendo
esterrefatto: al nostro tavolino si erano sedute altre due coppie.
Immaginai che, a seguito di una sua certa reazione di vomito o peggio,
si sarebbero diretti al bagno delle signore--ma anche lì--nulla--.
Pensai a qualcosa di peggio--tipo ad un'ambulanza --.e corsi verso
l'uscita--
" Scusi, ha visto per caso il signor Andrea uscire con due signore ? -
chiesi al buttafuori.
" No, qui il signor Andrea non si è visto, ha provato nelle stanze rosse
?
" No--non può trovarsi lì--c'era ancora mia moglie con lui--
Non rispose--..ma fece un sorrisino che mi ghiacciò il sangue nelle vene:
iniziai a rivedere tutto, dal momento dell'entrata al locale, fino a
quel momento.
La sua fidanzata non aveva quasi mai aperto bocca--.e non ebbe nessuna
reazione al drink. Inoltre al momento della targa di benvenuto, si
sarebbe dovuta accorgere  del fatto che io non ero un cliente fisso,
facendo così crollare l'alibi di Andrea--.
La testa mi faceva un male pazzesco--.non volevo credere ai miei stessi
pensieri e alle mie conclusioni--ma quel sorriso del buttafuori--.
Mi rimisi a cercare come un forsennato per tutto il locale--chiesi a
tutti i camerieri--.mi introdussi in tutti quei posti appartati--.ma
nulla--
Mi decisi--.dovevo entrare in quelle stanze--..almeno mi sarei tolto il
dubbio--.
" Vorrei entrare, per favore
" Mi spiace--ma qui si entra solo in coppia--.
" Mi scusi, non trovo mia moglie--.devo solo verificare che lì non
c'è..esco subito--
" Mi spiace signore--ma le regole sono rigide. Mi licenzierebbero in
tronco se la facessi entrare. Ma può sempre fare questa verifica
dall'altro ingresso.
Non me lo feci ripetere due volte: entrai nell'altro ingresso. Un tanfo
incredibile mi avvolse: era pieno di persone--quasi più del locale.
Era un corridoio lungo senza luci: la sola luminosità era data da enormi
vetrate presenti su un lato del corridoio. Tutta quella gente si
accalcava verso queste vetrate: molti avevano i pantaloni sbottonati,
intenti a spararsi seghe.
Non volevo proseguire: avevo il terrore di trovarmi davanti a qualcosa
che non volevo, qualcosa di irrimediabile.
" Guarda come lo cavalca!
I miei pensieri furono bruscamente interrotti da uno spettatore che
descriveva minuziosamente quello che stava vedendo.
Il terrore aumentava, ma mi feci forza e guardai attraverso la prima
vetrata: c'erano due che stavano scopando con lei sopra e lui sotto--.lo
spettacolo che si presentava ai miei occhi era eccitante ma allo stesso
tempo terribilmente reale,--non era un film.
Tutto intorno a me-- persone intente a focalizzare i particolari, a
ridacchiare, ..il tutto con gli uccelli in mano.
Mi rilassai solo quando, nel ritmo, la ragazza si girò: non era la mia
Sandra, ma una illustre sconosciuta.
Iniziai a prendere forza, anche perché la seconda vetrata non aveva
spettatori: segno inconfondibile che non c'era nessuno all'interno.
Era rimasta una sola vetrata: era piena del solito gruppo di persone con
gli uccelli in mano, pronti a spararsi seghe.
" Incredibile quell'Andrea, ogni settimana una diversa.
Questa frase, fra mille, mi gettò nel panico--.velocizzai l'avvicinamento
a quell'ultima vetrina, con la speranza che quell'Andrea fosse un altro
o che almeno fosse alle prese con la sua Silvia.
Mi affacciai faticosamente alla vetrata: c'era una ressa incredibile.
Vidi Andrea: era di spalle e nudo. Era evidente che stava montando una
donna ma non si riusciva a vedere chi fosse per via del fatto che si
trovava davanti a lui.
Iniziavano a venirmi in mente una decina di preghiere--.ero intontito,
stanco, senza forze, ed in attesa di capire se mia moglie in quel
momento si stava facendo cavalcare da un mio collega, o meno.
Le speranze si spensero ben presto: il vestito della mia Sandra, era su
una sedia di fianco al lettone --insieme al suo reggiseno, alle sue calze
e ai suoi slip--.
A questo punto, rivolsi il mio sguardo su Andrea..che sempre di spalle
stava continuando la sua opera--.
Ad un certo punto si fermò, si stese sul letto e prese di forza la mia
Sandra--.vidi per la prima volta il suo sguardo--era perso nel vuoto--
Andrea fece scendere letteralmente la mia Sandra sul suo cazzo--.che era
incredibilmente grosso. Fatto ciò--Sandra iniziò a ritmare uno
spegnicandela straordinario: andava su e giù con una velocità mai vista,
gemendo in modo evidente.
Le stava piacendo da morire: mai vista Sandra così presa. Dopo qualche
minuto, Sandra si fermò visibilmente stanca: Andrea allora fece
fuoriuscire il suo cazzo e lo posizionò sul buchino di dietro.
Sandra non si stava rendendo conto di quello che Andrea stava per
fargli: mai e poi mai avevamo fatto sesso anale.
Andrea spinse in giù Sandra: con un colpo terribile la cappella
dell'uccello sparì nel buchetto vergine di Sandra, la quale sgranò gli
occhi ed emise un urlo terribile.
Dopo quel colpo, non contento, Andrea iniziò un su e giù, che portava il
suo uccello a conficcarsi sempre di più nel delicato culo della mia
Sandra.
La stava letteralmente impalando davanti a decine di persone: lei, dopo
le prime urla, cominciò lentamente ad assecondare i colpi di Andrea.
Iniziarono a gemere insieme: oramai il culo di Sandra accoglieva il
turgido cazzone di Andrea senza resistenza, e lei incredibilmente iniziò
a cavalcarlo senza nessuna spinta da parte del mio collega.
Passavano i minuti ed i due non demordevano: sempre nella stessa
posizione, ora i su e giù si facevano più lenti e i gemiti sempre più
intensi.
Io non riuscivo a muovermi: ero in uno stato tale per cui al primo
movimento sarei caduto inesorabilmente a terra.
D'un tratto fui colpito da del liquido denso sulla mano destra: era un
vicino che si era fatto un segone sulle scene della fantastica inculata
di mia moglie.
Dopo una buona decina di minuti, Andrea aumentò l'intensità del ritmo:
Sandra, sempre impalata su di lui era con le mani sul viso, mentre il
suo seno ballonzolava da ogni parte: era un segno inequivocabile, che
conoscevo molto bene, stava avendo un orgasmo. All'improvviso, con il
ritmo sempre maggiore, la mia Sandra venne in un modo mai visto:emise un
urlo che sentirono fino al locale--
" Godooooooooooooooooooooo!!!
Ci fu un applauso anche in quel gruppo di persone che assistevano alla
performance di mia moglie.
Andrea nel frattempo non smise un solo secondo: oramai l'enorme uccello
entrava e usciva a piacimento in tutta la sua lunghezza, dal culo
slargato di mia moglie. Ad ogni colpo sembrava entrassero anche le
palle, dentro quel meraviglioso culetto accogliente.
Ad un certo punto Andrei si bloccò: sfilò il cazzone dal culo, fece
mettere in ginocchio la mia Sandra, mentre nello stesso momento, sempre
sul lettone, lui si alzò in piedi. Teneva con una mano l'uccello
stringendolo, come a voler bloccare l'eruzione, e fece un segno con
l'altra mano verso le persone presenti dall'altra parte della vetrata.
Non capii, del resto capivo poco in quelle condizioni: vedevo mia moglie
posseduta, inculata senza ritegno, e non riuscivo a muovere un dito per
fermare tutto.
Il segno dopo è stato chiaro: tutte quelle persone presero delle
macchine fotografiche, un paio addirittura una telecamera----.non capivo
come mai si erano decisi solo ora--.ma dopo tutto fu chiaro.
Andrea con la mano libera invitò la mia Sandra ad aprire le labbra: vi
inserì un tubicino che all'altra estremità aveva un piccolo imbuto
trasparente.
Fatto ciò con la mano che stringeva l'uccello, fece un su e giù di
qualche secondo ed eruttò: una cosa mai vista.
Forse 15 getti di caldo liquido bianchissimo scivolarono nel piccolo
imbuto, che in breve si riempì. La densità dello sperma infatti
permetteva un lento defluire verso il tubicino: dopo qualche secondo il
liquido iniziò ad arrivare copioso nella bocca della mia Sandra.
Mai ero riuscito a farle fare l'ingoio: anni fa chiuse subito il
discorso dicendo che le faceva schifo.
Rimasi di sasso: tutto quel denso liquido, invece di colare giù dalle
labbra ..si perdeva nella gola di mia moglie. Stava inghiottendo tutto,
e anche con una certa difficoltà.
Andrea non finiva di colare sperma: ad un certo punto Sandra chiuse le
labbra e iniziò a succhiare il tubo per far scendere tutto più in
fretta. Finito il liquido, dopo buoni venti secondi, la mia Sandra
crollò sul lettone e --si chiuse la tenda della vetrata, con applausi
scroscianti.
Un attimo di lucidità: come mai era potuto accadere ? quale droga Andrea
le aveva messo nei drink? Decisi di cercarla per portarla via: cercai
disperatamente una porticina diretta per quella stanza, ma fui costretto
a tornare indietro.
Trovai di nuovo il guardiano alla porta e decisi di far parlare le
banconote: allungai un centone al tizio attendendo pazientemente la sua
reazione.
Afferrò la banconota e senza dare nell'occhio mi aprì la porta.
Entrai di soprassalto: tutte le stanze erano oramai vuote. Anche quella
dove si erano esibiti Sandra e Andrei era vuota. Notai nel fondo una
specie di camerino: mi precipitai e --rimasi quasi folgorato dalla scena
che mi capitò davanti.
C'era la mia Sandra sdraiata sul lettino, a gambe larghe: vicino al suo
viso il Direttore del locale con i pantaloni abbassati e l'uccello fuori
che si masturbava. Mia moglie aveva gli occhi chiusi, sembrava
addormentata: il Direttore, proprio al momento del mio arrivo, eiaculò,
spargendo tutto il suo seme sul viso e nei capelli della mia adorata
Sandra.
" Andrea me lo fa fare sempre, con le sue conquiste: è il modo per non
pagare l'ingresso e la nostra complicità.
mi disse in modo molto calmo, come se quella situazione fosse la più
normale del mondo.
Girai lo sguardo verso Sandra: aveva un rigolo di sperma che partiva
dalla bocca e terminava gocciolando sul lettino. Il suo buchetto era
ancora spaventosamente aperto: tutto intorno era diventato rosso, e si
notavano anche alcune chiazze di sangue sulle cosce.
Presi la mia donna di peso e senza far caso al fatto che fosse nuda,
uscii nel locale fra applausi e parole di apprezzamento.
A fatica raggiunsi il parcheggio e trovai un taxi pronto: caricai mia
moglie e tornammo a casa.

Caffè finito----rimasta la bocca terribilmente amara--.
Mi sento la bocca amara come il giorno dopo quel sabato sera, quando
seppi la verità: una scommessa fra colleghi. Tutti dicevano che mia
moglie era una santarellina irraggiungibile e Andrea questa cosa non
riusciva a mandarla giù.
Organizzò tutto alla perfezione: la sua complice Silvia, la
videocassetta a testimonianza del suo operato, la droga peruviana
inserita in quantità nella bevanda di mia moglie e nel mio bicchiere, la
complicità di quel locale.
Non aveva considerato solo una cosa: il mio caffè amaro, poiché lo
zucchero, insieme a mia moglie, è sparito per sempre da casa mia.

 

 

back    next

 


By Quoridum