Gaia: non ho sonno di Oceano_del_Sud

 

back    next

Non riesco a dormire.
E poi a dormire in tenda non mi sono ancora abituata.
Nel cuore della notte, in questo silenzio, ogni percezione è
terribilmente amplificata.
Mi sembra di percepire i passettini delle formiche, laboriose, che
corrono incessantemente. Il tocco di ogni singola foglia, lieve, sulla
vicina, agitata dalla delicata brezza notturna.
Sento il respiro profondo di tanti corpi sconosciuti, addormentati
nelle tende vicine, da cui ci separa solo un velo di nylon sottile.
Ma non solo l'udito, ogni senso questa notte è acutizzato.

Paolo dorme profondamente accanto a me. Troppo profondamente.
E io non riesco più a stare ferma! Ora mi alzo ed esco!

Mi piace la notte nel campeggio. C'è buio, ma sai che sei al sicuro.
Così al sicuro, e così buio, che mi piace stare fuori così, con la
sola canottierina addosso, scalza e nuda dall'ombelico in giù.
E con gli occhi da gatta, ormai assuefatti alla notte buia, comincio a
camminare lentamente, con passo felpato, concentrata a sentire cosa
c'è sotto il mio piede nudo: ora morbide foglie, ora un rametto, ora
sassolini, nuovamente foglie ...

Quando mi vicino alle altre tende percepisco distintamente il respiro
di ciascuno, e camminare così, tra le tende, al buio, nuda, tra tanti
sconosciuti, mi fa un piacevole effetto.

Poi comincio a pensare: forse non solo l'unica insonne, questa sera.
Forse qualcuno ha avuto la stessa necessità di alzarsi e uscire. E
forse mi ha visto e, nascosto dietro a un albero, mi continua ad
osservare, bene attento a non fare alcun rumore.
Sento l'eccitazione crescere dentro di me.
La brezza si è fatta più fresca tra le gambe, o forse sono solo io che
comincio a inumidirmi.

Poi un sussulto!
Questa volta il rumore di foglie calpestate l'ho sentito davvero!
Mi blocco, scruto il buio nella direzione di provenienza e lo vedo.
Sorrido. E' il bel pastore belga dei vicini, evidentemente insonne
anche lui, che con la zampa alzata sta marcando la gamba del tavolino
della tenda accanto, che ha evidentemente deciso essere proprietà sua.

Riprendo la mia passeggiata notturna, ma senza  ritrovare la serenità
di poco prima, anzi, con inquietudine crescente, un pazza idea affiora
nella mia mente: io, che girovago sola nel campeggio di notte, libera
nella mia nudita', colta da un irrefrenabile delirio di onnipotenza,
mi sento padrona di questo piccolo regno!

Non voglio pensarci, lo faccio e basta!
Questo è il mio territorio.
E adesso lo "marco".
Peccato che Paolo dorma, invece di guardarmi ...  eppure ... giurerei
.... sento 2 occhi nascosti nel buio ...

Comincio dalla tenda li' vicina, uno di quei piccoli igloo circondato
da fornello, pentole, bacinelle ricolme di piatti bicchieri e posate,
sacchetti del mangiare e tutto quanto non ha trova spazio dentro.
Mi eccita la scelta dell'oggetto da marcare. Poi decido: mi avvicino
alla bacinella dei bicchieri, mi accovaccio, e su 2 dita unite
rilascio uno schizzetto di pipi' - devo tenermela da conto, farne poca
alla volta - penso - o la finisco subito.
Quindi passo delicatamente le due dita gocciolanti sul bordo del
bicchiere, che diventa così il primo mio possedimento di questo nuovo
impero notturno.
E chissà se l'altra persona insonne, che forse mi sta spiando da
dietro un albero, è testimone anche di questo evento.
Poi è la volta della tenda vicina. Mi muovo pianissimo ascoltando il
respiro degli inconsapevoli occupanti. Nell'avvicinarmi un oggetto
attira subito la mia attenzione: appesa al bordo della sedia  una
maschera subacquea col boccaglio mi fissa perplessa.
- Vieni, bacia la tua padrona - dico a voce bassissima, portando
l'imboccatura del boccaglio tra le gambe e appoggiandolo alle mie
labbra divaricate. Un altro goccietto di pipi'. - Ecco, ora sei mio -
E il pensiero che è come intermediare un bacio sul mio sesso dalla
bocca dello sconosciuto che domani accoglierà il boccaglio, accresce
ulteriormente la mia eccitazione!
Alla tenda successiva non ho alcun dubbio: è con estrema attenzione
che mi accerto che ogni singolo filtro, di ogni singola sigaretta del
pacchetto lasciato sulla poltroncina, assorba la giusta quantità del
mio liquido sigillo.

Ora l'eccitazione mi stordisce, la sensazione di essere osservata si è
fatta ormai tangibile e fatico a mantenere il respiro silenzioso, per
non svegliare le persone che, inconsapevoli testimoni, dormono attorno
a me, al di là del velo della tenda.

Poi vedo.
Sta li', a un paio di metri da me.
Nonostante il buio profondo ne scorgo il profilo prepotentemente
eretto.
Profilo affusolato ma nel contempo energico, svettante come un osceno
obelisco che implora soddisfazione dal cielo.
E io, suprema regina di quella magica notte, sento di potermi
concedere con regale magnanimità!
Ci vado incontro, ci sono sopra, apro le gambe e lentamente scendo,
finche mi bacia il sesso, e poi giù, più giù, più dentro, fino in
fondo, fino ad accoglierlo nel mio ventre.

Purtroppo, o per fortuna, l'arrivo della luce del giorno dissolve
tutti i fantasmi della notte.
E quando la mattina dopo vedo il legittimo proprietario (diurno)
raccogliere da terra la bottiglia aperta di chardonnay, proprio
quella, la mia amante dal bel collo lungo e affusolato, sorrido
pensando: chissà, se sapesse ...

Solo un dubbio mi rimane: ma era solo frutto della notte e della mia
immaginazione, o c'era davvero qualcuno nascosto nel buio, a
guardarmi, ieri notte?

 

back    next

By Oceano