Un racconto di J. Boswell tradotto ed adattato dal gentile Zio Kilgore
Trout, per servirvi.

La moglie festaiola [My Party Treasure]

 

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Mia moglie Aurora ed io siamo sposati da poco più di 3 anni, allora
lei ne aveva appena 17 ed io 22. Siamo stati fidanzati per un po' ma
nessuno di noi aveva sperimentato granché del sesso prima di
conoscerci, ci è quindi piaciuto fare l'amore insieme, ma dopo il
matrimonio tutto è diventato una routine molto in fretta.

Negli ultimi quattro anni, ho sempre lavorato al Punto nel turno di
notte, e ho cercato di mantenere buoni rapporti con il mio capo,
Roberto. Roberto è un uomo corpulento ed è un capo veramente duro, ma
è un tipo a posto se conosci il suo lato buono. Per questo l'ho anche
invitato al mio matrimonio, poco dopo aver cominciato a lavorare per
lui.

Il nostro appartamento è vicino al lavoro, con questa scusa Roberto ha
preso l'abitudine di fare un salto dopo il turno a bersi una birra
prima di tornarsene a casa da moglie e figli. Naturalmente a quell'ora
Aurora si è appena alzata e di solito è ancora in camicia da notte o
con una maglietta o una vestaglia.

Ovviamente Roberto riusciva a vedere mia moglie mezza nuda. Visto che
in qualche modo la cosa mi piaceva, e sapevo che a Roberto piaceva
ancora di più, ho detto ad Aurora di non essere così timida, e magari
pure di solleticarlo un po' ogni tanto. Aurora ha riso ed è arrossita
quando gliel'ho proposto, ma poco dopo il discorsetto ha cominciato a
girare in mutande e reggiseno, o con una camicia da notte corta o con
una maglietta lunga senza niente sotto. Roberto ha dimostrato di
apprezzare: la prendeva in giro facendo apprezzamenti espliciti sulle
sue tette grosse, le gambe lunghe, il culo a mandolino; Aurora rideva
e cercava di tiragli qualche schiaffetto. Qualche volta Roberto
reagiva; la tirava a sè facendola sedere in braccio, mi accorgevo che
le palpava le tette ed infilava la sua grossa mano tra le sue cosce.

Ogni tanto le portava dei regalini. Cose da mettersi. Ha iniziato con
una camicia da notte finissima, viola scuro. Il tessuto carezzava il
seno, metteva in evidenza le piccole protuberanze dei capezzoli che si
immaginavano nudi ed eretti lì sotto.
Poi le ha portato una camicia di seta, candida. Aurora l'ha provata
davanti al grande specchio della camera da letto, senza chiudere la
porta. E si è lamentata che ha troppo seno per portarla senza un
reggiseno. E camminava facendoci vedere come le ballonzolavano le
tette.
Ma Roberto ha tirato fuori un reggiseno bianco, fine, che sollevava il
seno da sotto con due mezze coppe, pur lasciandolo nudo, come offerto,
con i capezzoli all'insù. Aurora, nella fretta di farci vedere come le
stava bene è arrivata con la camicia sbottonata, Roberto, lentamente,
l'ha sistemata.
Le ha anche regalato una minigonna di lino, rossa, che Aurora diceva
che era troppo corta, e lo diceva in piedi davanti a noi, seduti sul
divano, e si voltava. E Roberto l'ha aiutata ad allacciarla, e poi a
slacciarla, mentre lei non sapeva decidersi se mettersi il perizoma o
le mutandine.

Una notte Roberto mi ha detto che se andava prima, ma che ci saremmo
comunque visti da me per la sua birretta mattutina. Mi è venuto il
sospetto che volesse prendersi una delle sue sbronze e che volesse
cominciarla a casa mia, ma non potevo farci niente.
Speravo soltanto che, se era andata come pensavo, Aurora non lo
facesse incazzare in qualche modo.

Avevo ragione -- La macchina di Roberto era già nel piazzale quando
sono arrivato a casa e cominciavo a temere di trovarlo già sbronzo,
visto che aveva cominciato a bere quattro ore prima.

Quando ho aperto la porta ho visto Aurora, nuda, seduta in braccio a
Roberto sul sofà. Roberto era bello allegro e ha detto che Aurora era
stata "carina" con lui in camera da letto nelle ultime quattro ore, e
che sperava che non me la prendessi.

Cosa potevo dire? Aurora sembrava consenziente e Roberto poteva
rendermi la vita un inferno al lavoro e, oltretutto, la storia mi
eccitava stranamente.

(In seguito Aurora mi ha raccontato che pensava che fossi stato io a
bussare alla porta alle quattro del mattino e che era rimasta molto
sorpresa di vedere Roberto in piedi lì fuori sogghignante. Le aveva
detto di aver avuto abbastanza antipasto e che era pronto per il
piatto forte. Aurora mi aveva detto che non era del tutto sveglia e
che prima di potersi rendere conto di cosa stava accadendo, Roberto
l'aveva coricata sul sofà e si era abbassato i calzoni e stava
cercando di entrarle dentro. Disse che aveva paura di lui e che era
forte e che non voleva creare problemi per me al lavoro, così dopo che
l'aveva chiavata la prima volta, gli aveva lasciato farle tutto quello
che voleva.)

Quella visita diede inizio ad una nuova routine. Ogni mattina, quando
io e Roberto tornavamo all'appartamento, Aurora ci faceva un pompino
per uno, quindi Roberto se la portava in camera da letto e se la
scopava una o due volte prima di andarsene a casa. Io non ero geloso
di Roberto ed Aurora sembrava gradire il trattamento speciale. Diceva
che era come avere due mariti. Qualche mattina metteva in scena un
vero e proprio spettacolo, spogliandosi e strusciandosi, mostrando il
suo corpo meraviglioso.

Il lavoro intanto andava alla grande. Dovevano mandare via della
gente, ma io sono rimasto ed ho anche ottenuto un piccolo aumento.
Quando sono cominciati i licenziamenti Roberto mi ha messo in un
reparto speciale, cosa che mi ha tenuto al riparo dall'essere
cacciato. Lavoravo molto, ma ero ancora un novellino con soltanto
quattro anni di esperienza, pertanto sapevo che i servizietti di
Aurora a Bob c'entravano molto col fatto che avessi un lavoro.

Una mattina, un paio di mesi dopo l'inizio delle scopate con mia
moglie, Roberto mi ha chiesto se potevamo organizzare un addio al
celibato nel mio appartamento per uno dei ragazzi che lavoravano con
noi. Certo, ho detto.

Più tardi, quella stessa mattina, mentre Aurora inginocchiata tra le
sue gambe gli faceva un pompino, Roberto le ha chiesto se voleva fare
da hostess alla festa, servire da bere e altre cose. Aurora ha detto
che le sarebbe piaciuto sicuramente e che avrebbe preso un giorno di
ferie per stare a casa e dare una mano.

Il giorno della festa io e Roberto ce ne siamo andati dal lavoro
presto e siamo tornati a casa dove Aurora aveva fatto un bel lavoro
decorando e comprando cibo e birra.

Roberto le ha dato una scatola e le ha detto che era una cosa da
mettersi addosso per la festa. Aurora ha chiamato dalla camera da
letto dicendo che era troppo scollato per poter mettere un reggiseno
sotto. Roberto  ha riso e ha detto che l'aveva scelto proprio per
quello. Aurora era meravigliosa. Il vestito era davvero corto e la
scollatura si apriva generosamente quasi fino alla vita, incorniciando
di rosso i candidi globi dei seni.

Quando i ragazzi hanno iniziato ad arrivare, Roberto si è premurato di
presentare Aurora a ciascuno ed era facile immaginare dai loro sguardi
che apprezzavano quello che vedevano.

Aurora ed io eravamo in cucina a preparare gli spuntini quando Roberto
è entrato e ha detto ad Aurora di rilassarsi e di comportarsi in modo
sensuale, almeno quanto sembrava esserlo così vestita. Ha detto che
non le aveva comprato quel vestito per vederla comportarsi come "una
cazzo di suora".

Aurora mi ha guardato, scrollando le spalle. Poi ha cominciato a
servire i drink, e quando si chinava si vedevano le tette nude da
davanti e le sottili mutandine bianche da dietro. I ragazzi (eravamo
in nove) stavano impazzendo ed Aurora voleva essere al centro
dell'attenzione. Mentre ballava con i ragazzi potevo vedere che le
palpavano il culo ed infilavano la mano nella scollatura per toccare
una tetta nuda.

Molto presto il vestito di Aurora era sceso dalle spalle alla vita, e
lei mostrava fiera ai ragazzi le sue grandi tette rotonde. Ogni volta
che si avvicinava, qualcuno si faceva sotto e ne afferrava una o
addirittura leccava un capezzolo. Passava da uno all'altro, sedendosi
in braccio, ridendo, baciando e facendosi palpare.

Sono andato a pisciare, Roberto aveva appena finito.

"Hey, ragazzo," ha detto "la festa sta cominciando a decollare. Voglio
proprio vedere se riesco a convincere la tua mogliettina sexy a fare
un pompino all'ospite d'onore. Sai come gli piacerebbe sentire quella
boccuccia deliziosa avvolta intorno al cazzo!"

Roberto è uscito dalla porta, è scoppiato a ridere forte e mi ha detto
di andare a vedere.

L'ospite d'onore sedeva su una sedia, al centro della sala ed Aurora
era nuda, in ginocchio di fronte a lui, a succhiargli il cazzo.

Roberto ha riso ancora e ha detto, "Immagino abbia avuto la stessa
idea, heh? Che bella troietta!"

Nell'ora successiva, Aurora ci ha succhiato il cazzo a tutti, fino a
farci sborrare. In bocca. Un paio di ragazzi hanno chiesto di poterla
scopare ma lei ha detto che non potevano e di accontentarsi di ciò che
gli spettava. E si sono accontentati.

A Roberto toccava il pompino subito dopo il futuro sposo, mentre io
sono stato l'ultimo.

Mentre Aurora mi succhiava il cazzo mi ha guardato negli occhi, mi ha
detto, "Ti stai divertendo anche tu come me?"

Sono riuscito appena a scuotere la testa mentre ho iniziato a
schizzarle in bocca.

Quando Aurora ha finito, Roberto l'ha sollevata. Lei ha un po'
scalciato ma senza troppa convinzione. L'ha portata fino al tavolino e
l'ha fatta piegare sopra così da potersi sistemare dietro di lei.
Lentamente le ha infilato il suo cazzone nel buco del culo. Ha
sfondato il culo vergine di mia moglie mentre tutti noi guardavamo,
incoraggiandolo.

Aurora ha sospirato un poco mentre la penetrava, e l'ha pregato di
tirarlo fuori, ma lui ha continuato a tirarsela avanti ed indietro
sull'asta. Per cinque lunghi minuti l'ha inculata, prima di tirarlo
fuori ed ordinarle di succhiarglielo. Inginocchiandosi sul tavolino,
lo ha preso in bocca e ha cominciato a succhiare e a leccarlo e ad
aspirare più forte che poteva. Roberto ha tremato un istante poi si è
concesso un'abbondante sborrata in quella boccuccia.

Aurora si è alzata in piedi, le mani sui fianchi, ha guardato in giro
per la stanza le facce vogliose e ha detto, "Bene, dopo quello che mi
ha appena fatto Roberto, di certo non ho più segreti per voi. L'avete
visto tutti. Non voglio certo smettere ora, ma il tavolino non è
affatto comodo. Allora, se a qualcuno interessa, io sono in camera da
letto."

Fino a quando finalmente la festa è finita, a pomeriggio inoltrato, e
tutti se ne sono andati, Aurora è stata disponibile a chiunque la
volesse. Farsi scopare o succhiarlo andava bene comunque. C'è stata la
coda per entrare nella nostra camera da letto per tutto il giorno.

Si sono divertiti tutti come pazzi a quella prima festa e tutti mi
hanno ringraziato il giorno dopo al lavoro.

Da quel giorno abbiamo fatto un sacco di feste, i colleghi a volte
passano per un pompino veloce o una sveltina prima di tornarsene a
casa alla mattina dalle loro mogliettine.
Roberto ha portato diverse volte il suo capo a godere delle facili
grazie di Aurora.

 

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(c) J. BOSWELL, March 1990

By Kilgore Trout