Anna

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Conducevo la solita vita da impiegato, già proprio quella classica seduto ad
una scrivania davanti ad un computer per 8 ore al giorno immerso nei miei
disegni industriali ed ero stufo.stufo ed avevo appena 21 anni.
Anche la mia vita al di fuori del campo lavorativo non era il massimo si
avevo una ragazza Marzia più grande di me di 2 anni, ci conoscevamo da
tantissimo tempo visto che eravamo ex compagni di scuola sin dalle medie; la
frequentavo da un anno circa da quando una sera mentre la stavo
accompagnando a casa dopo la solita serata con gli amici mi stuzzicò con il
suo fare un po' da bambina e finimmo per fare l'amore per le scale di casa
sua alle 4 del mattino. Fui colpito da come si era lasciata andare cosi
facilmente e cominciammo ad uscire insieme e a fare l'amore tutti i giorni
nel modo classico e me andava bene ero contento.ma si sa il tempo degrada un
po' le cose e con il passare dei mesi la relazione stava già diventando una
cosa troppo seria tanto che fui costretto a partecipare ad una cena con i
suoi genitori (chi me l'aveva fatto fare) e a comportarmi come il perfetto
marito che ama tanto sua moglie.
Che palle pensavo, sessualmente non c'era più disinibizione anzi non c'era
mai stata se devo dire la verità, passavamo settimane senza farlo e ogni
tanto mi dava il contentino per soffocare le mie voglie di libertà che ogni
tanto facevo riemergere nei vari litigi settimanali.
Ma ci ero ancora insieme forse mi dispiaceva ferirla troncando cosi di
brutto un rapporto che stavo tenendo in piedi solo con la mia forza di
volontà e la mia rassegnazione, la voglia di trasgredire era tanta mi
eccitavano molto alcune "donne" dell'ufficio sempre con quelle minigonne con
quelle autoreggenti che scoprivano ogni tanto accavallando le gambe per
provocare un po' il capo che non perdeva tempo a fare il volpone.si diceva
anche che rimanessero apposta al di fuori dell'orario di lavoro per
scoparselo e magari farsi aumentare lo stipendio.
Le guardavo con eccitazione ma non avevo un grande rapporto con loro forse
per la mia età, "6 ancora un bambino Christian" mi dicevano e facevano la
solita risatina del cazzo nell'alto dei loro 30 anni."puttane" pensavo e
ritornavo al mio lavoro e ai miei pensieri.
Una mattina mentre parcheggiavo la macchina nel piazzale dell'azienda
parcheggiò accanto a me un'altra macchina mai vista prima dato che l'azienda
non era enorme e più o meno di vista ci conoscevamo tutti, cosi attardai le
mie mosse per vedere chi fosse quella donna e con la scusa di controllare la
chiusura delle portiere mi avvicinai alle sua porta proprio mentre stava
scendendo.
Non potei fare a meno di guardarla, lei mi guardò e nel scendere accentuò di
parecchio l'apertura delle gambe facendomi notare che non portava le
mutandine.(e vidi per un istante una bella fichetta ben rasata)
Quando fu in piedi vidi proprio una bella donna.capelli neri lisci lunghi
fino a meta schiena, occhi verdi molto intensi, indossava una gonna nera che
le arrivava un po' sopra il ginocchio e da cui avevo visto già abbastanza e
una magliettina azzurra che esaltava dei seni veramente generosi forse una
bella quarta abbondante.cosi a prima vista le avrei dato 26 o 27 anni, se ne
aveva di più li portava sicuramente molto bene, meglio delle altre
segretarie puttane del mio ufficio.
Dopo averla squadrata per bene nel giro di pochi istanti decisi di dirle
qualcosa.sicuramente l'aveva fatto apposta a scoprirmi cosi la sua intimità,
ma mentre stavo per balbettare qualcosa mi disse:
- Salve sono nuova qui sapresti mica indicarmi dove si trova l'ufficio
progettazione?
- Ci lavoro anche io li - riuscii a balbettare mangiandomi qualche lettera
- Allora saremo colleghi.piacere sono Anna! - disse
- Christian - balbettai ancora

Non volevo fare cosi la figura dello scemo.mi accorsi di aver fatto un po
una figuraccia, in più avevo dimenticato in macchina la mia borsa, ma le
aspettò e poi disse ancora:
- accidenti come sei giovane ma quanti anni hai?
Ecco lo sapevo pensai.perché devo sempre fare la figura del bambino?
- solo 21 - dissi
- mi piacciono davvero tanto i ragazzi giovani come te.sono cosi simpatici e
non monotoni e tristi come certi uomini - disse

mi fece un sorriso e ci camminammo verso il portone del palazzo, la gonna
nera nascondeva il suo e il mio segreto ed ero eccitato da questo anche
perché in qualche modo l'approccio era riuscito.pensai per un attimo a
Marzia ma la sua immagine scompari in pochi istanti perché Anna mi prese per
un braccio e mi disse

- è ancora abbastanza presto, che ne dici di un caffè?
- Va bene, ottima idea - dissi

E cambiammo direzione verso il piccolo bar a pochi metri dal portone dell'
ufficio e intanto il ghiaccio si sciolse e cominciammo a parlare del più e
del meno, il lavoro, l'ambiente e i colleghi di lavoro, in più mi disse che
era fidanzata ma che non intendeva sposarsi cosi presto perché voleva
"godersi" la vita fin quando era giovane.poi mi chiese se ero fidanzato, non
volevo sbilanciarmi troppo, non volevo apparire come il single arrapato ne
come il fidanzatino innamorato cosi le dissi che avevo iniziato da poco una
relazione con una ragazza e non sapevo ancora cosa mi avrebbe riservato.poi
si avvicino quasi fino a sfiorarmi l'orecchio con le labbra e mi disse.

- deve essere fortunata la tua ragazza ad avere un cosi bel ragazzo come
te.chissà quante soddisfazioni le darai.
arrossii come uno scemo e non dissi niente, ma lei parlo ancora chiedendomi
di accompagnarla fino al bagno del bar per tenerle la borsetta e la borsa da
lavoro, il bagno era al piano di sopra cosi percorremmo le scale, aprì a
piccola porticina del bagno e con mio grande stupore la lasciò aperta, si
alzò la gonna scoprendomi tutto il suo sesso, mi guardò fulminandomi all'
istante con un sorrisino e si accovacciò sulla turca del bagno, sporgendosi
un po' all'indietro per farmi vedere bene le grandi labbra semi aperte e il
gettò di urina che fioccava copioso dal suo buchino.
Rimasi impietrito e in pochi istanti la mia erezione fu evidentissima
attraverso i pantaloni di cotone sottile.lei la notò, fini i suoi bisogni,
si pulì per bene e sempre con la fica scoperta si avvicinò a me dopodiché si
alzò anche la maglietta si slacciò il reggiseno mostrandomi il suo
bellissimo seno.avevo davanti a me una donna bellissima nuda e mi stava
provocando, sudavo, i battiti del cuore erano accelerati e il mio pena ben
eretto pulsava all'interno dei miei pantaloni.non sapevo che dire ma ancora
una volta parlò lei.

- ti ho visto prima al parcheggio,mi hai guardato in mezzo alle gambe.sei un
furbetto, cosi ho deciso di provocarti un po'.che ne dici? Ti piace giocare?
Non parlai ancora.mollai tutte le borse che avevo in mano e mi avvicinai a
lei, fummo in contatto per pochi secondi, sentii il suo seno contro il mio
petto e il suo profumo davvero inebriante ma un rumore per le scale scosse l
'atmosfera, d'istinto mi trassi indietro lei si ricoprì e uscimmo dal
piccolo bagno, ma prima di affrontare le scale mi fermò raggiunse il mio
pene ancora eretto, lo strinse e disse.

- giocheremo più tardi.vediamo se sarai bravo..andiamo a lavoro ora.

entrammo in ufficio e lei si presentò con il capo che subito la squadrò
dalla testa ai piedi come tutto il resto dell'ufficio.poi si presento anche
con tutti gli altri impiegati e segretarie compreso me.mi fissò dritto negli
occhi, i suoi occhi verdi mi fecero tornare un attimo nel bagno di quel bar,
ma il solito stronzo del mio capo mi urlò in un orecchio dicendomi che ero
indietro con il lavoro e che facevo meglio a sbrigarmi se non volevo stare
li a lavorare anche di notte.
non ci pensavo nemmeno per sogno e mi sedetti alla mia scrivania.ma quel
giorno era impossibile lavorare continuavo a seguire Anna con lo sguardo, i
suoi movimenti erano perfetti, aveva un fisico eccezionale e non potevo fare
a meno di guardarla e pensare e ripensare alle sue parole."giocheremo più
tardi, vediamo se sei bravo" la volevo, la desideravo.era il momento che
aspettavo era quella svolta che sognavo da tempo, potevo soddisfare tutti i
miei desideri con una donna vera.
Anna era molto indaffarata nell'inserirsi nel suo nuovo ruolo all'interno
dell'ufficio ma quando poteva incrociava i miei sguardi vogliosi e li
capiva.a volte mi passava vicino e si chinava accanto alla mia sedia per
chiedermi informazioni e mi lasciava vedere le forme del suo seno.la
mattinata passò lenta e arrivo l'ora di pranzo.tutti i colleghi uscirono per
il rito del pasto, uscimmo dall'ufficio anche io e Anna ma appena fummo
rimasti soli nel corridoio mi disse con tono imperativo di rientrare in
ufficio.
Non me lo feci ripetere neanche mezza volta e rientrai, entrò anche lei e
chiuse la porta.

- vediamo se riesci a giocare come voglio io - mi disse
- ti voglio - le dissi

si alzo nuovamente la gonna, si sedette sulla scrivania e allargò le gambe,
capii subito e mi avvicinai inginocchiandomi davanti alla sua fica bella
aperta e cominciai a leccare, ero eccitatissimo e mi diedi davvero da fare,
le stuzzicavo la clitoride leccandola e mordicchiandola poi andavo giù
penetrando la mia lingua nel suo buchino e gustando tutti i suoi dolci
umori, il mio viso era immerso in mezzo alle sue gambe e il pene mi faceva
male talmente era duro, lei godeva e ansimava spingendo con le anche verso
la mia faccia forse per essere appagata al meglio.
Quando i suoi umori si fecero più copiosi mi venne in bocca emettendo un
gridolino di piacere e contraendosi dal forte orgasmo.
Pensai che fosse giunto il momento di gestire un po' la situazione, cosi mi
rialzai in piedi e vidi che si era tolta la maglietta e il reggiseno e si
stava ancora stuzzicando i capezzoli, la vista del suo seno mi fece
impazzire cosi senza che lei potesse dirmi niente la presi e la feci
inginocchiare stavolta davanti a me, cosi mi tirai fuori il pene le presi la
testa e le porsi il membro eretto sulle labbra.i ruoli si erano invertiti,
lei mi guardo con aria di sfida dopodiché mi afferrò l'uccello con le mani e
cominciò a succhiare e leccare.era molto esperta e abile nei suoi
movimenti.pompava con ritmo costante aiutandosi con le mani, poi andava
sotto a leccarmi le palle e ricominciava a pompare, quando fui li per
esploderle in bocca si fermo e mi disse: - ti ho detto che avremmo
giocato.cosi mi spoglio tutto mi fece sdraiare per terra.la mia erezione era
ancora netta.Anna si sdraiò sopra di me facendomi gustare i suoi seni
abbondanti ma ormai aveva in pugno la situazione prese il mio membro con una
mano e appoggio la cappella sul buchino della sua fichetta.sentii quanto era
bagnata poi lei scese e prese dentro di se tutto il pene facendomi ansimare
per il piacere.cominciò a scoparmi con movenze sinuose, saliva e scendeva
sopra di me poi accelerava e rallentava.sulla mia destra l'orologio al muro
dell'ufficio indicava che mancavano 15 min alla fine della pausa.ci
avrebbero trovati cosi in intimità.pensai alla figuraccia.ma mi spronò Anna
aumentando il ritmo.lei venne ancora una volta, sentii la sua passerina
contrarsi attorno al mio membro e quando stavo per riempirla del mio succo
si tolse.lasciandomi cosi all'esasperazione..mi stava facendo innervosire ma
faceva parte del gioco e mi piaceva.
Riguardai l'orologio 7 minuti, lei mi guardo e mi mise ancora la sua
fichetta in faccia, la leccai ancora, i suoi umori erano ancora copiosi, 5
minuti non volevo rischiare, la spostai anche un po' con forza, Anna rimase
stupita della reazione, la presi e la feci inginocchiare a pecorina e le
spinsi il pene nella sua fica con forza.urlò forse dal dolore.e cominciai
nuovamente a scoparla a stantuffate poderose.3 min.senti l'orgasmo salirmi e
dopo pochi istanti esplosi dentro di lei riempiendola del mio sperma.lei
venne ancora per merito delle mie stantuffate e urlò di piacere.ci guardammo
soddisfatti e ci rivestimmo in fretta e furia.la pausa era finita..mi
sistemai velocemente al computer e lei fece altrettanto.ero distrutto.e si
vedeva facilmente dal mio viso.
Entrarono poco alla volta gli altri colleghi.ma non si accorsero di
nulla..la guardai ancora era stupenda, forse era la svolta, forse iniziavo
una nuova vita.avevo davanti a me il meglio che potessi mai desiderare e l'
avevo posseduta pochi minuti prima.Anna si alzò e si avvicino a me
sussurrandomi nell'orecchio:

- allora ti è piaciuto giocare? Sei stato bravissimo anche quando hai perso
la pazienza.

la guardai negli occhi e le dissi all'orecchio:

- ti amo

lei mi sorrise e ritornò a posto.guardai fuori dalla finestra.una nuova vita
pensai.

suonò la sveglia e mi svegliai di soprassalto.una nuova giornata di lavoro
stava per iniziare.

Dedicato a tutti i lavoratori che come me sognano una vita da schianto!!!

 

di Christian


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