FLASH     di Ingegnereo

 

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Guardi nel vuoto. Su di te una coppia di neon a muro ed un faretto per
leggere i libri. Al soffitto una di quelle eliche x movimentare l'aria.
Movimentare. Flash: serata d'estate a ballare, con lei nel suo vestito rosso
e giallo come una fiamma e con i capelli raccolti come una dama spagnola.
Bella da impazzire,e da far sbavare dietro tutti gli amici e colleghi
intervenuti alla festa, quello sì che era movimentare. Flash: la spiaggia
del dopo festa, il suo vestito ripiegato con cura su uno scoglio, la stessa
cura ma al contrario nello scompigliare i suoi capelli neri e lunghi, la tua
forza che esprimevi pur  tenendola a freno mentre le tenevi nella mano la
testa a scanso di tutti i suoi capelli, la forza al contrario che lei
esprimeva nel modo si flettere le gambe, con quella dolcezza e senso di
docilità che ti dava ed i suoi occhi neri che nemmeno la luna potevano
illuminare ma che come sguardo avrebbero perforato qualunque tua corazza.

Ti giri e vedi dei tubicini trasparenti. Sono tanti e non sai nemmeno quanti
sono. Sul comodino una copia di quattroruote. Un giornale che odi perché dici
sempre che è troppo di parte. Sulla copertina c'è l'auto che ti piace, che
volevi fosse tua. Rossa con una bella modella affianco. Flash: un assegno,
un contratto, le chiavi ed in quel momento ti sei sentito l'uomo + forte del
mondo. Nessuno avrebbe mai potuto competere con i tuoi desideri. E lì ancora
lei: ciò che desideravi lo desiderava anche lei. la stessa sera a fare l'
amore lei era strana: non ti accarezza nel modo di sempre ma è + aggressiva.
E tu non sei più il super uomo che eri al mattino.

Apri il quattroruote e cerchi il servizio della tua auto. Intanto ti arriva il
prossimo flash: le foto che hai fatto a lei con il vestito rosso: le mani
scivolano a fermare gli effetti del vento. Lei sotto è quasi nuda, e tu le
accarezzi il culetto, si lo hai sempre chiamato così perchè ti è sempre
sembrata la tua piccola. Ed il vento regalava a lei ed ai suoi capelli
alcune delle pose più belle che tu avresti mai potuto riprendere. Ricordi
quando le tue dita si sono fermate a dare attenzione alle sue braccia,
accarezzate con calma, fino a che un brivido le percorreva e tu sentivi che
lei era in pugno, che non avrebbe potuto mai e poi mai opporsi a te. Allora
sulla spiaggia stendevate il grande asciugamano ed incominciavate a giocare,
a denudarvi, a cercare di rimanere casti , senza guardare i vostri corpi se
non con il tatto ed obbligando la vista agli occhi ed il gusto alle bocche
ed alle lingue di ognuno. Dopo  i cinque sensi venivano completati dall'udito dei
mugolii di entrambi, che enfatizzavano il desiderio l'uno dell'altra.
Flash: "Certe volte mi sembra di godere più per i tuoi gemiti che non per il
piacere fisico dell'accoppiamento con te. Riesci a capire come mi sei
entrata dentro?" che delusione ricevere come risposta solo un sorriso
compiaciuto, quasi egoistico.

Non ti eri accorto? Eri tu la sua preda e non viceversa.

Cinque anni e vedere solo ciò che si vuole ti ha reso più ceco delle talpe.

Guardi il servizio di quattroruote sul tuo bolide, un siluro da 200Km/h, frenata
da monoposto da Formula 1 e soprattutto esteticamente bellissima. Come la tua vita
allora. Come lei. Espressione svanita con i suoi occhi a mandorla,
carnagione scura, fattezze da modella, gambe che naturalmente si muovevano
come avevi visto fare nei servizi di moda, e poi i capelli, lunghi,
nerissimi, lisci che le davano sempre quel "non so che" che ti faceva
impazzire. I seni?

Flash: " ma scusa a che ti serve quel ridicolo pizzetto da capra ambulante?"
e tu"questo non è un pizzetto , ma lo strumento capace di trasformare un
casto ed indifeso capezzolo di donna nella testa di un chiodo sia come
fattezze che come durezza: per ora ti lascio sognare, perchè certe cose sono
solo per me!!"

Ti accarezzi il mento e non hai più nulla. La faccia è completamente liscia.
La barba ben fatta da poco. Flash: la prima cosa che facevate dopo che tu ti
eri fatto la barba era baciarla fra le gambe. Quello era il momento in cui
si lasciava andare alle volgarità, ti stringeva la testa fra le cosce e non
ti faceva più scappare. Ti prendeva per le braccia e ti diceva di non
smettere, anzi ti incitava ad essere sempre più veloce ed ampio nei movimenti
della lingua.

Guardi davanti a te e vedi solo tua madre che fa la calza, e si ferma un
attimo a guardarti. E' strano come una settantenne possa sembrare ancora
così bella, ma in fondo la guardi con gli occhi del mammone. Non certo come
qualche giorno fa. Quando ti ha detto che ti sei risvegliato dopo 8 anni di
coma. Che ti sei procurato l'incidente con quel siluro che è sulle pagine di
4ruote. Che lei non è più con te perché adesso è con un altro. Che comunque
erano andate le cose prima, dopo ti è stata vicina giorno e notte a cercare
di starti vicino e di parlarti per tre lunghi anni. Che non la devi rivedere
perché non  giusto rovinare quel po' di vita che lei dopo è riuscita a
costruirsi, una casa, una famiglia, qualcosa di concreto insomma. Che appena
potrai sarai fortunato a poter riottenere il tuo vecchio lavoro. Che dovrai
tornare ad avere una vita normale.


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Ætereo
le ambizioni dell'uomo devono essere eccessive, altrimenti a che esiste a
fare il paradiso?

 

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By Ingegnereo