PALAZZO VENIERI

Giuliano da Majano e l'architettura marchigiana del quattrocento

Figura tra le più significative dell'architettura umanistica, Giuliano da Majano (1432 - 1490) con il fratello Benedetto (1442 - 1497) si dedicò dapprima all'intaglio del legno realizzando il coro del duomo di Pisa e gli armadi per la cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze; dal 1468, come accadde per molti altri maestri intagliatori, passava a studi d'architettura, conservando però nella minuzia decorativa dei capitelli, lesene e cornici quella duttilità acquisita nella precedente attività di intaglio.

Divulgatore dell' architettura toscana fuori dai confini regionali, Giuliano da Majano esordiva a S. Giminiano, Cappella di Santa Fina (1466) , a Siena Palazzo Spannocchi (1471), a Firenze Palazzo Pazzi passando poi a lavorare in Romagna Cattedrale di Faenza (1474 - 1477) e nelle Marche dove, oltre a palazzo Venieri, forniva il disegno per i portali delle chiese recanatesi di San Domenico e di Sant'Agostino; la sua attività si chiuse a Napoli dove, auspici i sovrani aragonesi, realizzava la villa di Poggio Reale, oggi distrutta.

Nelle sue opere, secondo il giudizio espresso da Manfredo Tafuri, può riscontrarsi "...un uso semplificato della sintassi brunelleschiana, rivolto alla ricerca di un puro edonismo visivo"; per questo motivo in luogo di una ricerca tipologica nuova Giuliano elabora schemi di collaudata fortuna, riscattandoli con l'esasperata raffinatezza dei particolari.

E' quanto testimoniano anche le superstiti decorazioni majanesche del palazzo Venieri; i capitelli elegantemente modellati a foglie turgide e carnose, i frammenti di un fregio scolpito con palmette alternate a delfini, in ossequio ad una raffinatezza esteriore che può facilmente riscontrarsi anche nei portali delle chiese di San Domenico e di Sant'Agostino.

L'attività marchigiana di Giuliano da Majano non è un fatto episodico, ma si inserisce in un clima di fervore edilizio che vide attivi nella regione, nella seconda metà del XV secolo, alcuni fra i più insigni architetti del tempo.

L'opera certamente più rappresentativa è il palazzo ducale di Urbino, fatto erigere da Federico di Montefeltro a partire dal 1477, poi proseguito secondo i progetti di Luciano Laurana e di Francesco di Giorgio Martini, cui si deve anche la realizzazione di un munito sistema difensivo che congloba varie e significative rocche (Sassocorvaro, San Leo, Mondavio).

Non potranno poi dimenticarsi gli interventi edilizi promossi da Giulio Cesare da Varano a Camerino e nel suo territorio; l'eruzione del sontuoso palazzo ducale di modello toscano e le numerose strutture a difesa dei suoi possedimenti.

Anche la basilica di Loreto richiamava numerosi architetti che si succedevano nel corso dei secoli XV e XVI a dirigersi i lavori di ampliamento e di difesa; fra questi si segnala lo stesso Giuliano da Majano che, pochi anni dopo la sua attività a Recanati, veniva incaricarsi dal cardinale Gerolamo Basso della Rovere di sovrintendere i lavori di costruzione della Basilica Lauretana.

Torna alla pagina "ARTISTI"

arrow_lf.gif (165 byte) Torna alla pagina "Storia di Palazzo Venieri"