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Mersenne

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In effetti i matematici hanno sempre tenuto ben presente questo insegnamento. E Sos Contos ne prendono atto quando riferiscono la storia di Padre Mersenne, il quale congetturò senza poterlo dimostrare che i numeri della forma 2^p-1, in cui p sia un numero primo, siano anch’essi tutti numeri primi. Il libro Sos Contos ne presenta una versione più forte in cui si suppone che l’esponente p sia un numero primo di Mersenne, ma la congettura continua a non essere vera. Per circa 200 anni si sospettò che il numero di Mersenne 2^67-1 fosse primo. In una riunione della American Mathematical Society tenutasi a New York nell’ottobre del 1903 un matematico di nome Frank Nelson Cole, professore della Columbia University, si iscrisse per una comunicazione. Nelson Cole, che era sempre stato uomo di poche parole, come riferì Eric Temple Bell, andò alla lavagna e senza profferir parola procedette a scrivere col gesso il calcolo aritmetico per elevare il numero 2 alla sessantasettesima potenza. Poi sottrasse 1 accuratamente. Senza un motto passò ad una parte pulita della lavagna e moltiplicò per esteso i due numeri:

193.707.721 per 761.838.257.287

I due calcoli coincidevano.

Fu la prima e unica volta che l’uditorio della Mathematical Society americana applaudì fragorosamente l’autore di una comunicazione. Nelson Cole riprese il suo posto senza aver pronunciato una parola. Quando gli chiesero quanto tempo avesse impiegato a scomporre il numero, rispose: ‘le domeniche degli ultimi tre anni’. Non si dubita affatto che Padre Mersenne sia stato un grande matematico e neppure un buon prete, (dell’ordine francescano dei minimi, ottima scelta per un matematico), purtuttavia la sua storia rimane un monito ed un esempio di quanto rigorosi ed esigenti siano i metodi e le procedure della matematica.

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