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La zona archeologica del Castello si estende sul lato sinistro della strada principale che porta alla cattedrale ed è divisa in due parti dalla strada di accesso alle chiese dell'Immacolata e dell'Addolorata.

Cominciando l'osservazione degli scavi dall'alto, si osserva una strada rettilinea con direzione est-ovest ( uno dei cardines della città antica), che incrocia ad angolo retto uno dei decumani in direzione nord-sud. Il cardo, in sensibile pendenza verso est, aveva sul suo asse centrale un canale di raccolta per le acque piovane e per gli spurghi delle case prospicenti la strada; di queste non restano che i muri perimetrali verso la strada stessa, ma si vede chiaramente la sovrapposizione in struttura cementizia delle case del II secolo d.C. Sotto il livello delle case ellenistiche e romane si estendono gli strati dell' età ausonia: nell'area a nord corrispondono a questo periodo i resti si due capanne sovrapposte; ancora minori sono i resti edilizi al sottostante strato Ausonio I (tarda età del bronzo, 1250-1150 a.C.), che si limitano a pochi spezzoni di muri rettilinei.

Cospicui resti si hanno invece del villaggio della media età del bronzo (civiltà del Milazzese, 1400-1270 a.C.): si tratta di un gruppo di capanne ovali, ravvicinate tra loro, costruite con pietrame a secco e con tetti probabilmente di frasche e stoppie.

Le capanne della media età del bronzo si sovrappongono a più antiche capanne di forma identica, appartenenti alla prima età del bronzo (civiltà di Capo Graziano, XVII-XV secolo a.C.).

 

Nell'area a sud vi sono ampi resti dell'Ausonio II rappresentato da una grandiosa capanna rettangolare a spigoli arrotondati, di cui è riconoscibile tutto il perimetro e la porta di ingresso; interessante è la struttura di questa grande capanna, la cui ossatura portante era in legname; restano gli incavi dei pali nella muratura della parete che aveva una funzione di solo tamponamento.

A nord della grande capanna e dei suoi annessi vi sono, sempre sovrapposte a capanne rotonde più antiche (della I età del bronzo), due grandi capanne dell'Ausonio I di cui quella in primo piano è di forma circolare e forse coperta a volta , come un trullo, ed è preceduta a nord da un andito di ingresso, fiancheggiato da un muro rettilineo.

L'altra, dietro la precedente, è di forma ovale con il focolare al centro e la porta a nord; il suo estremo sud-ovest è trocato da una costruzione simile ad una cisterna, che è in realtà un deposito votivo (bothros) di un santuario di Eolo di età greca arcaica (VI-V secolo a.C.).

Si giunge così al secondo cardo ellenistico, ove si nota la sovrapposizione di resti di cinque età diverse: Ellenistico, Ausonio II, Ausonio I, Milazzese e Capo Graziano.

Nella zona a nord del secondo Cardo si nota in primo piano una interessante capanna dell'Ausonio I di insolita forma rettangolare e dopo di questa capanne mutili della media e della prima età del bronzo.

Il frutto delle numerose campagne di scavi nella Acropoli, nelle stazioni preistoriche delle isole minori, nelle necropoli greche e romane costituisce il Museo Eoliano.

Il Museo Eoliano 

Il Museo Eoliano raccoglie i materiali degli scavi archeologici eseguiti a partire dal 1950 nell'Arcipelago Eoliano e a Milazzo; attraverso le sue sale si possono eseguire le tappe della plurimillenaria civiltà delle Isole Eolie da quando l'uomo vi ha posto piede (4000 a.C.) alla età cristiana (VI secolo d.C.). Il Museo è stato fondato ed ampliato grazie all'opera appassionata e indefessa di Madam Madaleine Cavalier e del professor L.Bernabò-Brea.

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Sezione I : materiali degli scavi dell'acropoli di Lipari, dal neolitico alla colonizzazione cnidia

Sezione II : materiali archeologici delle isole minori

Sezione III : necropoli protostoriche e classiche di Lipari

Sezione IV : preistoria e protostoria di Milazzo

Sezione V : archeologia marina

Sezione VI : sezione geologico-vulcanologica

Le opere più famose sono ospitate nelle sale XX-XXV, ove sono collocati i reperti delle necropoli ellenistiche. Si possono ammirare un cratere con la rappresentazione di un episodio dell'Odissea, una ceramica su cui sono raffigurati degli attori che si esibiscono dinnanzi a Dioniso, un cratere con il mito di Ippolito e le opere del Pittore di Lipari, caratterizzate da un largo impiego della policromia.

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