ORNELLA VANONI
E
poi…la tua bocca da baciare
Sony 2001
Che sorpresa
ascoltare la luminosità vocale di questa signora quasi settantenne! Voce senza
tempo: limpida, presente, armoniosa, soffusa, lieta, intensa, emozionante; così
sicura di sé che, in taluni passaggi, si concede il lusso di apparire quasi
distratta. Anche se, invece, quelli sono istanti di superba professionalità.
Gli oltre quarant'anni di carriera rifulgono in un album colmo di meraviglie
della canzone d'autore e dal quale le note, sopite nelle pagine degli spartiti,
sono animate di uno spirito nuovo e seducente. Come sarebbe possibile, infatti,
risentire, per l'ennesima volta, Sassi se la musica e la leggerezza del canto non ci
ammaliassero? E cosa dire di Amore
caro, amore bello, di Mogol-Battisti
e cantata originariamente da Lauzi,
che diventa una canzone completamente nuova, in cui le tastiere e la chitarra
acustica ben si amalgamano con gli archi. Estate
di Bruno Martino ed Arrivederci
di Umberto Bindi, hanno uno sviluppo languido e sognante, elevato a
tale leggerezza da confermare il loro status d'icone della musica italiana.
Ora sei rimasta
sola, vetusto hit "celentanese", di Gianco e Del Prete,
rinasce grazie ad un tempo ska curioso e divertente, con un inaspettato
finale….Nessuno al mondo è il riflesso di un sogno colmo di figure
lievi ed immagini satinate mentre Il
mio mondo, della coppia Bindi/Paoli,
è di rara intensità espressiva. Endrigo
è riletto in maniera rigorosa in Io che amo solo te, che si avvale di un gioioso assieme sonoro,
così come è riletta in chiave simile all'originale Gianna, del compianto Rino
Gaetano, con una chiusura simil-caraibico. Citazione finale per Insieme
a te non ci sto più, che da sola vale l'acquisto del disco, perché
rappresenta il condensato della grazia canora di Ornella
Vanoni, capace di riportare in vita una canzone che rischiava di invecchiare nella
sua originale versione. "E
poi…la tua bocca da baciare" è
un album intenso e lieve al contempo, ricco di suggestioni antiche, sonorità
moderne adeguate alle canzoni che non sono stravolte ma rinnovate, ripulite,
ritoccate, colorate con nuova maestria musicale e canora mantenendo salda la
trama originale. Questa piccola gemma ha, però, una grossa pecca: dura solo
trentasette minuti e, con tutti i gioielli che lo scrigno della canzone d'autore
contiene, un piccolo sforzo, per rendere più lungo l'incantesimo, lo si doveva
fare!
Rosario Pantaleo