capotesto -I-l Museo Archeologico Statale di Altamura sorge in località la Croce, una zona ricca di testimonianze archeologiche riferite ad insediamenti che, a partire dall'età del Bronzo Medio (XVII sec. a.C. - fase della civiltà Appenninica) arrivano fino all'Età Romana Repubblicana (I sec. a.C.).

Dal 21 aprile 1997 è aperto al pubblico l'itinerario dal titolo Il popolamento antico dell'Alta Murgia, percorso cronologico e topografico attraverso la storia di questo territorio.

Scheletro di Homo di tipo arcaico
(Uomo di Altamura) rinvenuto nella grotta di Lamalunga insieme a numerosi resti Paleonto-
logici di microfauna e macrofauna.
Uomo di AltamuraIl punto di partenza di questo itinerario che si snoda sino all'Età Altomedioevale è lo scheletro di un Homo Arcaicus (meglio conosciuto come Uomo di Altamura) ritrovato in località Lamalunga. Definita come una scoperta di valore mondiale, lo scheletro dell'Homo Arcaicus ritrovato dagli speleologi del Cars di Altamura e del gruppo vespertilio del Cai di Bari, risalirebbe a circa 250 mila anni fa.Dopo una prima analisi lo si potrebbe collocare nel periodo che va dall'Homo Erectus di circa 400.000 anni fa e quello di Neanderthal di circa 250.000 anni fa.
Se queste prime impressioni dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte all'unico scheletro intero esistente, finora ritrovato, risalente alla fase dell'evoluzione umana sopra citata.
Ritrovato a otto metri di profondità in una grotta carsica della Murgia Pugliese, lo scheletro dell'Homo Arcaicus era ricoperto da stalagmiti e stalattiti.

Olla geometrica
con decorazione a fasce a scacchiera
(VI sec. a.C.)
ollaNel Museo Archeologico Statale di Altamura sono esposti oggetti della vita quotidiana (vasi, strumenti, oggetti personali, armi) recuperati per lo più dalle necropoli di Altamura, Gravina in Puglia, Toritto, Cassano Murge, Ginosa e Laterza.

Guttus
a forma di anatrella.
IV sec. a.C.
guttusAttraverso tale esposizione è possibile ripercorrere le fasi più importanti della storia delle antiche civiltà per un arco di tempo che va dal Neolitico attraverso l'Eneolitico, l'età del Bronzo, l'età Arcaica, Classica ed Ellenistica, fino all'Alto Medioevo, in un territorio importante per le comunicazioni tra Adriatico, Ionio e Tirreno.

Croce in lamina d'oro
(VI sec. d.C.) con gemme di pasta vitrea provenienti da una tomba femminile.
croce di BelmonteConclude l'esposizione il sito di Belmonte in cui sono venute alla luce le strutture di un battistero ad immersione, uno dei pochi esempi nell'Italia meridionale, oltre alla basilica e alla necropoli.
Tra gli oggetti esposti sono da segnalare per il loro eccezionale interesse archeologico i ciottoli di tipo romanelliano, rinvenuti nelle grotte del Pulo, l'osso a globuli, unico esempio recuperato nell'Italia peninsulare, le ceramiche geometriche peucete, le ceramiche argentate ellenistiche, gli elmi di bronzo, la croce d'oro di Belmonte ed infine una raccolta di monete greche e romane.
Altre interessanti testimonianze sono raccolte nella sezione lapidaria presente sotto il portico del Museo (sarcofago con iscrizione latina, capitelli, colonne, elementi architettonici, macine, ecc.).
Al Museo è annessa, inoltre, la zona archeologica di La Croce dove è possibile vedere le strutture abitative dell'antica città indigena.

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