capotesto - L-a quasi millenaria vicenda connessa alla sua edificazione, fa del Castello di Barletta lo strumento essenziale per la conoscenza della storia della città, ma, a restauro compiuto, esso diviene altresì un valido mezzo per la crescita culturale del territorio.

Vista dall'alto
vista dall'alto

Nel Castello, ancora oggi citato come castello svevo, sono leggibili le impronte della breve e fondamentale dinastia sveva, ma l'intervento che ha determinato l'impianto che oggi vediamo è quello voluto da Carlo V dal 1532 a circa la fine del secolo.


Vista dal mare
vista dal mare

Per tutto il 1800 l'importanza del Castello è andata scemando; nel 1860 esisteva ancora il ponte levatoio; tra il 1864 e il 1865 furono asportati i pochi cannoni ancora esistenti. Il 10 giugno 1876 il Comune di Barletta acquistava all'asta il Castello per 30.100 lire.
Il Castello di Barletta, con la sua lunga storia, è uno dei più interessanti e stratificati monumenti pugliesi, anche se oggi ci appare come una macchina difensiva cinquecentesca.


Prima del restauro
prima del restauroLa situazione all'inizio degli anni '70 quando fu deciso l'intervento di restauro era veramente precaria. Nessun documento grafico, inaccessibilità di molte zone perchè murate, intonacatura delle superfici interne tale da rendere impossibile una lettura sia dei componenti l'organismo edilizio sia delle condizioni statiche, sia dei collegamenti tra i vani.
Il problema da affrontare era duplice: il restauro vero e proprio ed il riuso.

Dopo il restauro
dopo il restauroPer ciò che riguarda il riuso, il problema era trovare destinazioni d'uso che corrispondessero alla vocazione formale e dimensionale degli spazi esistenti. In accordo con l'Amministrazione Comunale venne deciso di adibire il Castello ad attività culturali destinandovi la Biblioteca e il Museo Pinacoteca, la Sala Convegni, una sede per mostre temporanee e la piccola Mostra iconografica del Castello.

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