Canne della Battaglia:

cittadella romana e medioevale,
zona delle basiliche cristiane,
resti del castello normanno-svevo

panorama

Posta alla sommità del piccolo colle, ultima propaggine delle Murge verso la piana dell'Ofanto e del Tavoliere, Canne deve la sua origine e sviluppo alla eminente posizione strategica.
Attraverso la conservazione dei resti archeologici imponenti, la cittadella offre una testimonianza precisa di tutti gli avvicendamenti culturali succedutisi nel tempo: dall'insediamento dell'età del bronzo e dalle tracce del villaggio apulo fino all'impianto del vicus romano e delle strutture urbane medioevali.

Zona archeologica di Canne
piantina

Le fortune di Canne

Da sempre caposaldo militare, decadono a partire dalla distruzione di Roberto il Guiscardo nel 1083. Già padrone della Puglia, il duca normanno assale la cittadella nel marzo 1083 e la conquista nel luglio dello stesso anno, complice una eccezionale siccità che prosciuga i pur numerosi pozzi dell'abitato.
I cittadini sono deportati in gran parte a Barletta e la città concessa a uomini fedeli. Roberto morirà nel 1085 insieme al papa Gregorio VII, suo grande antagonista.


castello

Il Castello

Nel lato nord-est della cittadella, appoggiato alla cinta delle mura, in questo tratto particolarmente ben conservate, è visibile il castello, a pianta quadrata con cortili, sale interne e torri angolari.
Già roccaforte tardo-antica e poi successivamente araba (al tempo dell'Emirato di Bari 840-870) e bizantina (Tema di Longobardia e Catapanato d'Italia, 870-1071), fu probabilmente sistemato in epoca normanna e sveva, in raccordo con le rocche di Castel del Monte a sud-est e Manfredonia a nord-ovest, continuando la sua vita fino all'età aragonese (XV secolo).