capotesto -I-l Museo Civico di Foggia si presenta, fin dalla sua fondazione (1931), con diverse sezioni, tutte inerenti il territorio.
Si tratta, pertanto, di un Museo a carattere misto, pur avendo come punto di forza la sezione archeologica.

Vaso-filtro subgeometrico da Salapia.
vaso

La Daunia è, infatti, una terra ricca di storia, con testimonianze risalenti ai più antichi periodi di frequentazione umana del Paese. Gli importanti giacimenti paleolitici del Gargano (si cita, per tutti, Grotta Paglicci) fanno, quindi, da preambolo a quell'originale e pregnante epoca che fu per il Tavoliere il Neolitico. Proprio di lì, dal VI millennio a.C., parte il viaggio dell'archeologia daunia per chi visita il Museo. Ma è la civiltà daunia, che caratterizzò la provincia di Foggia dal X al III millennio a.C., quella cui è dedicata la maggior parte della sezione archeologica.


Hydria a figure rosse da Arpi
hydriaLa ceramica subgeometrica daunia fa da filo conduttore all'esposizione, in quanto, a partire dal IX secolo fino a tutto il IV secolo a.C., fu testimone della più pura e autoctona civiltà daunia, sia nei momenti di maggior autonomia culturale, influenzata solo lievemente dai manufatti dell'area campana, che in quelli in cui il contatto con il più raffinato mondo ellenico portò a scegliere, importandoli o producendoli direttamente, i prodotti di gusto greco, tra cui spicca la ceramica apula a figure rosse.
Nel Museo si incontrano reperti provenienti da Arpi, che con Canusium era la città più grande dell'Italia preromana e che sta rivelando aspetti monumentali e significativi sia nella necropoli che nella parte abitata; altri materiali provengono da Ausculum, Salapia, Luceria, Herdonia.
Quest'ultimo centro, posto sulla via Traiana, racconta anche l'età romana, quando in tutta la regione si respira una koiné culturale ormai assimilata a quella predominante.

Dopo la lettura
Francesco Saverio Altamura
AltamuraLa Pinacoteca comprende opere riferibili soprattutto ad autori locali o che, comunque, a partire dal XVIII secolo furono attivi in Capitanata.
Ad opere attribuite al De Mura e alla Scuola del Solimena, si affiancarono lavori di scuola napoletana.
È presente un ritratto di Ferdinando IV e Maria Carolina, che a lungo soggiornarono nel 1797 a Foggia, sede delle nozze dell'erede al trono.
Ampio spazio è dato ai pittori dell'ottocento foggiano, tra i quali si pone Saverio Altamura, uomo di grandi idealità e artista che conobbe e fece conoscere ai contemporanei le nuove tecniche d'oltralpe.
Dell'artista sono esposti quadri a soggetto storico e mitologico e intensi ritratti femminili.
Tra le opere d'arte contemporanee, lavori di Levi, Dova, Guttuso, Guerricchio.

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