capotesto -I-l Museo Archeologico Nazionale di Gioia del Colle è stato istituito nel 1977 e alloggiato al piano terra del Castello normanno-svevo.

Il Castello
castelloUna parte dell'attuale raccolta costituiva già il nucleo principale della collezione conservata nell'ex Convento di San Francesco, a Gioia, nella quale figuravano, tra gli altri, i corredi tombali della necropoli antica in contrada Santo Mola, presso Gioia (scavi 1940; 1952-53).
Di recente, inoltre, sono stati acquisiti alcuni reperti archeologici da Murgia San Francesco, dove l'Istituto di Civiltà Preclassiche della Puglia (Università di Bari) ha messo in evidenza una serie di tumuli funerari di tipo dolmenico, riferibili alla fine dell'Età del Bronzo e riutilizzati anche in età successiva (VI-IV sec. a.C.).
Determinante per la creazione del Museo è stata la necessità di raccogliere l'imponente documentazione archeologica relativa al vicino abitato di Monte Sannace, che va pian piano delineandosi, con gli scavi della Soprintendenza archeologica, su di un colle a circa 5 Km. a Nord-Est di Gioia.
Stando ai dati finora raccolti, l'antico popolamento di Monte Sannace risale già ad età neolitica, come attestano alcuni elementi individuati, per ora solo in tracce, in più punti della collina.

VII sec. a.C.
vasoAll'età del Bronzo si datano alcuni significativi rinvenimenti tombali, effettuati ai primi anni del secolo, lungo le pendici orientali, i quali consentono di collocare Monte Sannace nell'area di diffusione della civiltà appenninica nell'Italia meridionale, nel corso del II millennio a.C.
Per i secoli VII e VI a.C. la documentazione archeologica è per ora quasi esclusivamente limitata ad alcuni corredi funerari nei quali, accanto al materiale vascolare indigeno di tipo geometrico peucezio, fanno la loro comparsa prodotti di importazione come ceramica corinzia, ionica e attica, ad attestare l'esistenza dei commerci con la Grecia, probabilmente in cambio di locali prodotti agricoli.

Cantiere di Monte Sannace
cantiereSembra peculiare di Monte Sannace, e collocabile nell'ambito del VI secolo a.C., una classe di vasi a decorazione geometrica bicroma, che pare trarre ispirazione dalla produzione vascolare corinzia a figure nere per l'aggiunta di file di volatili, dipinti in rosso scuro, allo schema del vaso.
Ai piccoli nuclei sparsi di necropoli dovevano corrispondere stanziamenti abitativi di ridotte dimensioni, ad economia prevalentemente agricola.

freccia indietrofreccia avanti